Nonostante le difficoltà Tesla mantiene la promessa di produrre 5.000 Model 3 in una settimana, ora si aspetta un nuovo incremento
In tanti la stavano aspettando da tempo, alcuni si erano ormai rassegnati visti i ritardi e i rinvii, ma finalmente la Tesla Model 3 può diventare realtà. L'obiettivo fissato da Elon Musk ad inizio anno di produrre 5.000 unità a settimana della nuova “elettrica di massa” è stato raggiunto grazie ad uno sforzo sovrumano di dipendenti e operai, ora la catena di produzione della Tesla Model 3 ha preso il ritmo prefissato e l'azienda dovrà accontentare tutti coloro che l'avevano ordinata più di un anno fa, ma allo stesso tempo si prepara a soddisfare una richiesta ancora più ampia.
UNA LUNGA ATTESA Era il 2016 quando Elon Musk, patron di Tesla, annunciava la nascita della nuova Model 3, la berlina elettrica pensata per soddisfare il grande mercato attraverso una produzione stabile e costante (scopri quanto costa produrre una Tesla Model 3). In questi due anni di problemi ce ne sono stati, e non pochi: inizialmente il piano era di raggiungere la produzione di 5.000 esemplari entro la fine del 2017, ma già lo scorso gennaio il tempo limite era slittato alla fine del secondo trimestre del 2018. Da quanto riportano i media statunitensi l'obiettivo sembra esser stato centrato: la fabbrica californiana di Fremont avrebbe “sfornato” la Tesla Model 3 numero 5.000 della settimana alle 5 di mattina del 1 luglio, poche ore dopo la scadenza del trimestre, niente in confronto ai mesi trascorsi fino ad ora.
CORSA AI RIPARI In realtà non c'è ancora una comunicazione ufficiale da parte di Tesla, né alcun Tweet di Elon Musk che solitamente sfrutta i social per dare importanti comunicazioni. Il numero uno di Tesla avrebbe però mandato una mail ai suoi dipendenti, congratulandosi con loro e affermando: “Ora siamo una vera compagnia automobilistica”. Ma non è stato cosi facile arrivare ad una produzione di questa portata, appena un mese fa vi avevamo parlato di ben 3.500 licenziamenti decisi da Musk per aumentare i profitti, mentre questa volta sarebbero stati proprio i dipendenti a salvare la faccia dell'azienda. Per raggiungere l'ambizioso obiettivo infatti, sembra che siano stati allungati i turni di lavoro, e soprattutto i dipendenti di altri reparti sarebbero stati “deviati” dalle catene di montaggio di Model S e Model X a quella della Model 3, accelerando così la produzione per arrivare ai fatidici 5.000 settimanali; questo andrebbe a confermare l'importanza del lavoro manuale rispetto a quello degli automi, secondo Musk primi colpevoli dei ritardi.
È SOLO L'INIZIO? È lecito chiedersi se effettivamente Tesla riuscirà a mantenere anche successivamente il livello di produzione raggiunto, visto il grande impegno richiesto per toccare le 5.000 unità. I rumors delineano un Musk convinto di estendere la produzione a 6.000 esemplari di Model 3 a settimana già dal prossimo mese, ma è un target che richiede un ulteriore sforzo economico e lavorativo. Lo scorso maggio Tesla aveva dichiarato di aver ricevuto oltre 450.000 richieste per la Model 3, e pochi giorni fa sarebbe stata inoltrata ai clienti in attesa la domanda di confermare la propria prenotazione versando 2.500 dollari, per poi completare il saldo al momento della consegna. Questi soldi potrebbero far rifiatare l'azienda ed incrementare la produzione, ma la Model 3 era stata disegnata come un' elettrica di massa (un'elettrica ti può cambiare la vita? Scoprilo qui) dal costo di 35.000 dollari e in realtà la versione base non è ancora in costruzione; i clienti per ora possono solo configurare una versione premium, o in alternativa annullare l'ordine per non aspettare altro tempo. Per adesso non resta che attendere numeri ufficiali sulle consegne direttamente da Tesla, solo successivamente sarà possibile capire se la Model 3 rappresenterà il punto di svolta, o quello del non ritorno.
Iscriviti gratis al nostro canale whatsapp cliccando qui o inquadrando il QR Code