Tassa di 43 euro sul ricorso al Giudice di pace: miniguida per il rimborso

Tassa di 43 euro sul ricorso al Giudice di pace: miniguida per il rimborso Ecco come ottenere il rimborso del contributo unificato: ce lo spiega Marisa Marraffino

Ecco come ottenere il rimborso del contributo unificato: ce lo spiega Marisa Marraffino, avvocato esperto anche in ricorsi

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7 Gennaio 2015 - 10:01

Ci sono due modi per opporsi a una multa illegittima: rivolgersi al Prefetto entro 60 giorni dalla notifica, oppure al Giudice di pace entro 30 giorni. Nel primo caso, il ricorso è gratuito (ma la multa raddoppia se si perde); nel secondo, si paga una tassa. E proprio questo balzello scoraggia gli automobilisti dal fare ricorso, anche perché non è chiaro da chi viene eventualmente restituito.

DIECI DOMANDE AL SUPER ESPERTO – SicurAUTO.it ha voluto approfondire proprio la questione “tassa per ricorrere”, perché interessa parecchio i cittadini: abbiamo allora interpellato Marisa Marraffino, avvocato esperto, fra l'altro, in ricorsi.

Avvocato Marraffino, quando si fa ricorso al Giudice di pace, qual è la tassa da pagare?
“Per fare ricorso si deve pagare il contributo unificato, che in genere è di 43 euro (per le multe fino a 1.100 euro). In passato si discuteva se, nel caso in cui il verbale prevedesse anche la sanzione accessoria della decurtazione dei punti, si dovesse pagare il contributo previsto per le cause di valore indeterminabile (237 euro, oltre a 27 euro di marca da bollo). Di recente è intervenuta una sentenza della Corte di cassazione: ha ribadito che, anche in questo caso, si applica il contributo previsto per la sanzione principale. Quindi, nella maggior parte delle ipotesi, 43 euro (sentenza del 16 giugno 2014 numero 13598). Il contributo di 237 euro si deve pagare, invece, in tutti i casi in cui in cui si voglia impugnare la sanzione della sospensione della patente”.

A chi vanno i soldi di questa tassa?
“I soldi vanno allo Stato, quali spese di giustizia forfetizzate”.

Dove e come si paga la tassa?
“Il contributo si paga in qualsiasi tabaccheria autorizzata, ma anche in banca (con modello F23) e alla Posta”.

Se perdo, la tassa è bruciata: amen. Se vinco, ho diritto a farmi ridare la tassa?
“Sì, nei casi di opposizioni contro i verbali per violazioni al Codice della strada, il ricorrente deve sempre ricordarsi di questo: inserire nel ricorso – e successivamente chiedere al giudice in udienza – il rimborso del contributo unificato che, in caso di accoglimento, deve essere refuso ai sensi dell'articolo 91 del Codice di procedura civile: prevede proprio la facoltà del giudice di disporre il ristoro delle spese sostenute dalla parte vittoriosa”.

Chi deve ridarmi la tassa?
“È la parte soccombente a dover rimborsare le spese sostenute per il ricorso. Quindi, nella maggior parte dei casi, sarà il Comune che ha irrogato la sanzione.”

Come faccio a farmi ridare la tassa?
“Il Giudice di pace deve indicare nella sentenza anche il rimborso del contributo. In quel caso, basterà inviare una comunicazione alla controparte, indicando le modalità per il pagamento”.

In base alla sua esperienza, avvocato, c'è qualche Comune che ha mai restituito la tassa?
“Certo, molti ricorrenti si sono visti restituire il contributo unificato. Mi è capitato spesso a Milano, in provincia di Varese e anche a Firenze”.

Invece, il ministero dell'Interno ha mai ridato la tassa indietro?
“Se il ministero dell'Interno viene convenuto in giudizio, e se il giudice ritiene che ci siano validi motivi per la restituzione delle spese sostenute dal ricorrente, ovviamente dovrà restituirle. Altrimenti, il cittadino avrà un titolo esecutivo per ottenere anche coattivamente il ristoro delle somme anticipate. In genere, però, nei casi delle multe il convenuto è il Comune per conto del quale la polizia locale ha elevato le contravvenzioni”.

Se prendo una multa di circa 40 euro, mi conviene fare ricorso al Giudice di pace sapendo che devo spenderne altrettanti in tasse?
“Fare ricorso è un diritto fondamentale del cittadino che deve sempre potersi difendere contro gli atti che ritiene ingiusti. Basta ricordarsi che i soldi versati per il contributo possono essere restituiti in caso di accoglimento del ricorso. È bene sapere che si può fare ricorso da soli davanti al Giudice di pace per ottenere l'annullamento dei verbali, senza l'assistenza di un avvocato. È obbligatorio, però, presentarsi alla prima udienza, pena l'improcedibilità del ricorso. Nel caso in cui ci si faccia assistere da un legale, molti Giudici di pace (tra cui parecchi a Milano) dispongono anche il rimborso delle spese legali. Soprattutto quando il ricorso viene accolto per motivi gravi (a esempio quando la notifica del verbale avviene oltre i 90 giorni). Chi vuole fare ricorso deve ricordarsi anche di non pagare la multa, neppure in forma ridotta. Il pagamento preclude la possibilità di impugnare successivamente il verbale”.

Lei è pro o contro questa tassa?
“A mio parere, il contributo unificato nel caso delle violazioni al Codice della strada lede gravemente il diritto di difesa del cittadino. Molti preferiscono pagare piuttosto che anticipare le spese del ricorso e spendere del tempo per preparare l'atto e assistere all'udienza. Spesso, il costo del contributo è più alto della multa da pagare, soprattutto dopo l'introduzione (discutibile) dello sconto del 30% per chi paga nei 5 giorni. Le opposizioni alle multe dovrebbero essere completamente informatizzate. In futuro probabilmente basterà una mail (al massimo una pec) per impugnare una multa, con minore aggravio di spese e di tempo per tutti. Speriamo di non dover attendere troppo”.

5 Commenti

Paoblog
13:03, 8 Gennaio 2015

Mi scrive Chiara, una lettrice del mio Blog alla quale avevo girato il link, ben conoscendo le sue vicissitudini on un ricorso: “Nel caso si vinca il ricorso, si ha diritto al rimborso del contributo anche se il giudice non lo ha espressamente previsto nella sentenza.Ciò in base alla legge 148 del 14.9.11 all'art. 2 comma 35 bis lettera e) , la quale prevede che “L'onere relativo al pagamento dei suddetti contributi è dovuto in ogni caso dalla parte soccombente, anche nel caso di compensazione giudiziale delle spese? In pratica, non solo non è indispensabile indicare nel ricorso che si chiede il rimborso del Contributo in caso di vittoria, ma anche nel caso lo si sia indicato nel ricorso e il giudice non accolga tale richiesta, il ricorrente ha comunque diritto al rimborso in caso di vittoria (io l'ho avuto anche se non lo avevo richiesto nel ricorso).

Vittorio
12:47, 22 Ottobre 2015

Se mi presento in udienza per un ricorso davanti al Giudice di Pace senza aver pagato il contributo unificato di 43,00 euro, cosa accade? Se vinco non pago nulla e se perdo mi tocca pagare il verbale più il contributo?

claudio
13:19, 21 Luglio 2017

Gent.le avv. il mio caso è: multa(sostava senza esporre il titolo di pagamento.ART 7 1 E 15 decreto legislativo 30/4/1992,n.285)al ricorso in opposizione al Prefetto di Napoli mi veniva respinto pur possedendo regolare permesso annuo nelle strisce blu di dove sostavo e risiedo.Mi conviene fare opposizione al Giudice di Pace con richiesta di rimborso del contributo?Grazie ossequi

Massimo
16:12, 6 Agosto 2018

Nessuno ha considerato il caso in cui al momento del ricorso al giudice di pace non viene pagato il contributo unificato come è successo a me in quanto ho chiesto al giudice se era costituzionale che lo pagassi e lasciavo a lui la decisione finale. Ho vinto il ricorso e poi Equitalia spese giustizia mi ha chiesto il pagamento. Che succede in questo caso?

Redazione
09:37, 12 Agosto 2018

Il pagamento del contributo unificato spetta a chi iscrive a ruolo il procedimento giudiziario. È il Giudice di Pace che decide sulle spese e se condanna l'ente che ha emesso la sanzione poi annullata, dovrebbe condannarlo a pagare il contributo unificato e le eventuali altre spese. Se non lo ha fatto, compensando le spese, il pagamento resta a carico del ricorrente. Ma anche se lo ha fatto, il ricorrente dovrebbe pagare il contributo unificato e poi rivolgersi all'ente convenuto sconfitto per il rimborso. In ogni caso, la regola generale sulle tasse di giustizia è che il Fisco può pretendere da entrambe le parti il pagamento, a prescindere dall'esito della controversia.
Avv. Antonio Benevento

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