Takata-Autoliv: dopo lo scandalo airbag volano accuse di spionaggio

Autoliv accusa Takata di aver blindato i propri dati finanziari, l'acquisizione del produttore di airbag giapponese è sempre più difficoltosa

 
Takata-Autoliv: dopo lo scandalo airbag volano accuse di spionaggio Autoliv accusa Takata di aver blindato i propri dati finanziari

Autoliv accusa Takata di aver blindato i propri dati finanziari, l'acquisizione del produttore di airbag giapponese è sempre più difficoltosa

26 Gennaio 2017 - 11:01

La vicenda che ha reso tristemente celebre il costruttore giapponese di airbag Takata si tinge di tinte sempre più fosche. La situazione finanziaria dell'azienda nipponica è semplicemente disastrosa e l'unica chance di salvare la realtà industriale è l'acquisizione da parte di un terzo finanziatore. Nonostante la reputazione ormai distrutta l'affaire Takata suscita non poco interesse e tra le aziende in lizza per l'acquisizione spicca il diretto concorrente Autoliv. Il produttore di airbag svedese accusa però Takata di averlo volutamente ostacolato per lapartecipazione all'asta.

DATI FINANZIARI TAKATA BLINDATI Da mesi si parla dell'asta per la l'acquisizione di Takata da parte di un finanziatore esterno, il quale, risanando in tutto o in parte gli ingenti debiti, fosse in grado di salvare l'azienda e darle un futuro. Autoliv è uno dei maggiori fornitori mondiali di dispositivi di sicurezza e possiede quindi le competenze tecniche e il know how necessari alla gestione dell'azienda giapponese. Ma per i manager svedesi la formulazione di un'offerta congrua si è rivelata quanto mai difficoltosa; Autoliv ha chiesto di poter accedere ai dati finanziari per poter quantificare le passività potenziali, ma gli uffici Takata in questo senso sembrano blindati e guai a chi lascia sfuggire cifre e informazioni (Leggi qui del presunto accordo tra Takata e i costruttori d'auto).

LINCENZIAMENTO PER I SOSPETTATI DI SPIONAGGIO Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, il CEO Takata Shigehisa Takada avrebbe addirittura minacciato di licenziamento tutti i dipendenti che avessero fornito ad Autoliv informazioni di carattere finanziario, dimostrando di temere possibili atti di spionaggio e di voler mettere i bastoni tra le ruote al concorrente. Questo atteggiamento di chiusura non ha fatto altro che procrastinare la nomina del finanziatore e con essa l'inizio di una nuova era per l'azienda nipponica. Per Bloomberg l'ostilità nei confronti di Autoliv originerebbe anche dalle possibili ripercussioni dell'Antitrust per la posizione di predominio che l'azienda svedese acquisirebbe sul mercato una volta annessa Takata (Leggi qui come cambierebbe il mercato degli airbag se vincesse Autoliv).

INTANTO QUALCUNO SI PREPARA AL COLPACCIO Di questa schermaglia tra Autoliv e Takata potrebbe approfittare il terzo attore della vicenda, l'americana Key Safety Systems, recentemente passata in mani cinesi per la cifra di 920 milioni di dollari. L'azienda avrebbe già in essere intense trattative con la società di private equity Bain Capital per recuperare i fondi necessari per sostenere l'offerta d'acquisto, inoltre sembra altamente probabile che essa si consoci con Daicel, grande gruppo dell'industria chimica giapponese, per formare una cordata più solida e disporre di ulteriore disponibilità per l'acquisizione di Takata (Sapevi che le offerte d'acquisto per Takata sono stimate fino a 2 miliardi di dollari?).

Commenta con la tua opinione

X