Waymo, robotaxi contro cancelli: 1200 auto richiamate via software

Waymo, robotaxi contro cancelli: 1200 auto richiamate via software

Dopo una serie di incidenti con ostacoli visibili, Waymo richiama oltre1.200 robotaxi per aggiornare il software di guida autonoma

 

Dopo una serie di incidenti con ostacoli visibili, Waymo richiama oltre1.200 robotaxi per aggiornare il software di guida autonoma

15 Maggio 2025 - 15:36

Il futuro della mobilità non è sempre una corsa in discesa e priva di ostacoli. Waymo, la divisione di veicoli a guida autonoma di Alphabet (la casa madre di Google), ha richiamato più di 1.200 robotaxi per un aggiornamento del software. Il motivo? Troppi incidenti, sebbene nell’ordine di qualche decina, con ostacoli fissi che un essere umano avrebbe evitato senza problemi. L’NHTSA che ha indagato non parla di situazioni complesse ma di catene, cancelli, pali e barriere ben visibili.

L’ALLARME NHTSA: LA GUIDA AUTONOMA NON COMPRENDE SEMPRE GLI OSTACOLI

A richiedere il richiamo e l’aggiornamento software è stata la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), l’ente americano per la sicurezza stradale. Dopo una serie di incidenti, ha aperto un’indagine formale sul comportamento dei veicoli autonomi Waymo. I primi rilievi hanno stabilito che in almeno 16 episodi tra il 2022 e il 2024, i robotaxi hanno urtato oggetti statici perfettamente visibili, che “un conducente competente dovrebbe evitare”, secondo Reuters.

E’ vero che non ci sono stati feriti, ma questi errori sollevano dubbi rilevanti: può davvero un sistema automatizzato garantire la stessa (o migliore) prontezza di un guidatore umano in scenari urbani complessi? Il ricordo torna vivo anche al recente incidente del robotaxi Cruise, per fortuna senza vittime.

AGGIORNAMENTO OTA: IL SOFTWARE SI EVOLVE, MA I DUBBI RESTANO

Waymo ha risposto in tempi relativamente rapidi: ha rilasciato un aggiornamento via OTA (Over The Air) che ha interessato 1.212 veicoli dotati del software di quinta generazione. L’update è stato completato entro la fine del 2024 e avrebbe corretto i problemi di percezione e risposta agli ostacoli. Un richiamo tecnico, sì, ma anche reputazionale. La guida autonoma non è solo una questione di codici e sensori: è questione di fiducia pubblica.

MEGLIO L’UOMO O LA GUIDA AUTONOMA?

Al netto della tecnologia, la domanda è semplice: perché un veicolo dotato dei più avanzati sensori al mondo non riesce a evitare un cancello o una catena di delimitazione? Il problema, secondo molti esperti, risiede nella comprensione del contesto, non nella rilevazione. Le auto “vedono”, ma faticano a interpretare correttamente situazioni che, per un umano, sono scontate.

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