Guida autonoma Cruise: perché il taxi robot ha investito il pedone

Guida autonoma Cruise: perché il taxi robot ha investito il pedone

L’analisi tecnica dell’incidente del taxi robot Cruise: errori critici esacerbano la diffidenza, “un umano avrebbe fatto meglio”

29 Gennaio 2024 - 15:00

Un’analisi commissionata da General Motors ha rivelato che il robotaxi Cruise, coinvolto in un incidente a ottobre, ha commesso una serie di errori tecnici che hanno aggravato la situazione dopo la collisione. Il veicolo ha investito una donna, trascinandola per diversi metri anziché fermarsi immediatamente, come mostrato nel rapporto redatto dalla consulenza ingegneristica.

L’INCIDENTE DEL TAXI A GUIDA AUTONOMA CHE HA INVESTITO IL PEDONE

Il taxi robot Cruise, la divisione che si occupa dello sviluppo della guida autonoma di General Motors, è stato coinvolto in un incidente, di cui è diventato indirettamente il principale colpevole. Quando una donna che stava attraversando è stata colpita da un’altra auto che poi è scappata, è finita per essere sbalzata proprio davanti al taxi robot che sopraggiungeva. Inizialmente la posizione di Cruise è sembrata ambigua, per le dichiarazioni fatte alle autorità, come raccontiamo qui. E la conseguenza è stata l’immediata revoca della licenza a condurre dei test su strada in California, che ha portato alla sospensione della produzione dei VanRobot e alle dimissioni del CEO Cruise. Fin da subito, la guida autonoma Cruise è stata incolpata perché non avrebbe protetto il pedone. Oggi emergono i primi dettagli delle perizie ingegneristiche sul malfunzionamento, che per fortuna non è costato la vita alla donna travolta.

GUIDA AUTONOMA FREGATA DA INTERPRETAZIONI E LACUNE DEL SISTEMA

Secondo il rapporto della società di consulenza Exponent, citato sul sito ufficiale di Cruise, il robotaxi Cruise ha commesso una serie di errori, tra cui la mancata individuazione della posizione della donna, una rilevazione inaccurata di quale parte dell’auto avesse colpito la vittima e un errore sulla posizione stessa dell’auto. Queste mancanze hanno difatti contribuito a ritardare le misure di sicurezza intraprese dal robotaxi, che ha capito solo di doversi fermare prima possibile, così come gli è stato insegnato, accostando al margine della strada. Purtroppo, mentre compieva queste manovre, il pedone investito dall’altra auto pirata, è rimasto incastrato per metà sotto l’auto a guida autonoma.

RAPPORTO SUL TAXI ROBOT: GLI ATTIMI DELL’INCIDENTE

Il rapporto tecnico di Exponent, incluso in un documento redatto dallo studio legale che si occupa del caso, ha analizzato tutte le fasi dell’incidente.

A discolpa della tecnologia di guida autonoma, il rapporto afferma che “Il robotaxi Cruise non avrebbe potuto prevedere l’incidente. Ha rilevato che l’altra macchina ha investito il pedone e ha rallentato leggermente una frazione di secondo prima di colpire la donna stessa”.

Da questo punto in poi si verificano una serie di criticità e mancanze del taxi a guida autonoma:

  • “La donna è caduta e gran parte del suo corpo, tranne le gambe, era fuori dalla vista del sensore di rilevamento Lidar. La ruota sinistra dell’auto Cruise l’ha investita prima che si fermasse”. Nonostante questo “fuori campo”, il rapporto afferma che “I piedi e la parte inferiore delle gambe del pedone erano visibili nella telecamera grandangolare sul lato sinistro dal momento dell’impatto, ma l’auto non è riuscita a classificare il pedone”.
  • “Il taxi robot avrebbe potuto attivare la frenata di emergenza, ma non l’ha fatto, perché ha confuso l’impatto frontale con una collisione laterale”;
  • “l’azione prevista era di accostare in sicurezza accanto al marciapiede, ma l’auto era già al margine della strada, solo che non lo sapeva a causa di un errore di localizzazione rilevato dal controllo. Così ha proseguito trascinandosi il pedone sotto l’auto per circa 6 metri a 12 km/h”

Il rapporto sostiene che un conducente umano vigile e attento si sarebbe accorto che si era verificato un impatto di qualche tipo e non avrebbe continuato a guidare. Cruise, dal canto suo, ha pubblicato una nota sul blog dove dichiara di aver aggiornato il proprio software per affrontare le problematiche. Ora però l’affidabilità è tutta da ricostruire e anche General Motors ha rivisto i piani per introdurre la guida assistita sulle auto di serie.

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