Un incidente dello scorso giugno è alla base di un richiamo per i veicoli a guida autonoma della startup Cruise di General Motors
I problemi registrati dai sistemi di guida autonoma richiedono un pronto intervento per azzerare qualsiasi potenziale rischio. Quanto sta succedendo negli USA conferma l’importanza di intervenire, con richiami e revisioni software, non appena ci sia la conferma di un sistema automatizzato che non funziona come dovrebbe. La start-up Cruise di General Motors ha avviato un richiamo dei suoi veicoli a guida autonoma a seguito di un incidente avvenuto lo scorso giugno in California. Le indagini della National Highway Traffic Saftey Administration (NHTSA) hanno evidenziato la necessità di un richiamo per i veicoli a guida autonoma di GM. Ecco i dettagli della vicenda.
LA CAUSA DEL RICHIAMO DEI VEICOLI A GUIDA AUTONOMA DI GM: L’INCIDENTE DI GIUGNO
Alla base del richiamo dei veicoli a guida autonoma di GM annunciato in queste ore c’è un incidente stradale registrato lo scorso 3 giugno a San Francisco. Il sinistro in questione ha visto coinvolto un robotaxi Cruise. Si tratta di un particolare veicolo con guida autonoma di livello 4 che non richiede la presenza di un conducente umano a bordo. Il veicolo in questione ha frenato bruscamente durante una svolta a sinistra non protetta. La frenata è stata dovuta all’avvicinarsi di una Toyota Prius. Il robotaxi e la Prius sono poi entrati in collisione.
LA DINAMICA DELL’INCIDENTE DEL ROBOTAXI A GUIDA AUTONOMA DI GM
Alla base dell’incidente c’è il comportamento errato della Toyota Prius entrata in collisione con il veicolo a guida autonoma di Cruise. La vettura, con conducente umano, viaggiava a 40 miglia orarie in un tratto di strada in cui il limite di velocità era di 20 miglia orarie. La Prius percorreva una corsia destinata alla svolta ma il conducente alla guida del veicolo non ha effettuato la svolta continuando in linea retta. Il sinistro è stato registrato il giorno seguente all’ok da parte delle Autorità di San Francisco alla commercializzazione dei robotaxi a guida autonoma di Cruise. Tale incidente è stato l’unico sinistro registrato dai robotaxi Cruise in oltre 120 mila svolte a sinistra non protette.
LA GUIDA AUTONOMA DEI VEICOLI CRUISE NON È RIUSCITA AD EVITARE L’INCIDENTE
Secondo quanto riportato dalla NHTSA, il sistema di guida autonoma di GM deve essere sottoposto ad un richiamo in quanto “potrebbe prevedere in modo errato il percorso di un altro veicolo o essere non sufficientemente reattivo per rispondere all’improvviso cambio di percorso di un altro utente della strada”. In sostanza, il sistema non sarebbe riuscito a prevedere in tempo la mancata svolta della Toyota Prius. In base alla segnaletica stradale dell’area, la vettura guidata da un conducente umano avrebbe dovuto svoltare in prossimità dell’incrocio in cui è avvenuta la collisione. Il conducente della Toyota Prius è stato ritenuto colpevole del sinistro. Sulla questione, inoltre, Cruise ha sottolineato come il veicolo “ha dovuto decidere tra due diversi scenari di rischio e ha scelto quello con il minor potenziale di collisione grave in quel momento, prima dell’improvviso cambio di direzione del veicolo in arrivo”
LA SOLUZIONE DI CRUISE PER I SUOI VEICOLI A GUIDA AUTONOMA
Il problema al sistema di guida autonoma dei veicoli Cruise, come informato dall’azienda, è stato risolto con un aggiornamento software. I robotaxi, dopo tale aggiornamento, potranno contare su di un software rinnovato. La nuova versione del software è in grado di gestire situazioni come quella che ha causato il sinistro lo scorso giugno. Come confermato da Cruise, inoltre, l’intera flotta di robotaxi ha continuato a funzionare in questi mesi, senza alcuna criticità. Il funzionamento senza problemi è stato garantito da un temporaneo blocco delle svolte a sinistra non protette per tutti i veicoli della flotta. Risolto il problema software, il sistema a guida autonoma dei robotaxi di GM è stato nuovamente sbloccato senza limitazioni. Nel rispetto della normativa vigente sulle strade californiane, i veicoli possono tornare ad effettuare svolte a sinistra non protette.
LE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI GUIDA AUTONOMA
Il sinistro che ha visto coinvolti i robotaxi Cruise conferma una delle principali criticità che accompagna il passaggio dalla guida assistita alla guida autonoma. Le soluzioni di livello 3, come il Drive Pilot di Mercedes, consentono l’automatizzazione della guida ma prevedono la presenza del conducente. Il passaggio al livello 5 della guida autonoma, invece, prevede la possibilità di realizzare un veicolo senza conducente. In queste situazioni, quindi, il veicolo deve essere pronto ad interpretare i comportamenti imprevedibili degli altri utenti della strada (nel caso del sinistro, il conducente della Prius che ha scelto di non seguire la segnaletica). L’interpretazione e le relative correzioni alla guida devono essere completate in tempi rapidissimi. Un’indecisione in determinati contesti di utilizzo può, quindi, tradursi in un sinistro anche senza alcuna colpa da parte del robotaxi come avvenuto nel caso di giugno.
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