Furgoni 3.5 t pericolosi: il 66% degli incidenti con lesioni La Commissione UE stima i vantaggi degli ADAS obbligatori nella riduzione degli incidenti stradali e comunica l’arrivo delle regole sulla guida autonoma

Furgoni 3.5 t pericolosi: il 66% degli incidenti con lesioni

I furgoni fino a 3.5 t sono sicuri solo se dotati di ADAS costosi e a pagamento, che saranno di serie non prima del 2024

9 Marzo 2022 - 10:03

I furgoni per trasporti e consegne “last mile” si sono moltiplicati esponenzialmente negli ultimi anni, soprattutto nei centri urbani per la crescita degli acquisti online. Secondo l’Automobile Club Tedesco i sistemi ADAS sui furgoni da 3,5 tonnellate però sono fortemente in ritardo ed è il motivo per cui molti incidenti per distrazioni del conducente si sarebbero potuti evitare. Affinché i furgoni nuovi siano davvero sicuri bisognerà attendere almeno il 2024, ecco perché l’ADAC mette in guardia sulla reale dotazione dei VAN al momento dell’acquisto.

ADAS DI SERIE SU TUTTI I FURGONI DA 3,5 T DAL 2024

I dati più recenti dell’Ufficio federale di statistica riportati dall’ADAC mostrano che nel 2019 i furgoni fino a 3,5 tonnellate sono stati coinvolti in 14.128 incidenti con lesioni a persone. Nel 66% dei casi (9.288 incidenti) il conducente è risultato colpevole, provocando lesioni gravi in cui 126 persone hanno perso la vita, solo in Germania. L’analisi del Club sottolinea che oltre il 30% dei tamponamenti causati da furgoni e degli incidenti che coinvolgono pedoni e ciclisti si potrebbero evitare, o comportare conseguenze meno gravi. Sarebbe sufficiente adottare di serie un sistema di frenata automatica o di avviso di deviazione dalla corsia. Da luglio 2022 questi sistemi saranno, tra gli altri, di serie sui veicoli di nuova omologazione, mentre dovranno essere obbligatoriamente installati su tutti i nuovi veicoli immatricolati solo dal 2024.

FURGONI DA 3,5 T PIU’ SICURI, SOLO CON SISTEMI ADAS OPTIONAL

Proprio per questo motivo l’ADAC ha sottoposto 19 furgoni a una valutazione dei sistemi di sicurezza di serie, verificando che nessun furgone fino a 3,5 tonnellate è abbastanza sicuro. Solo al Mercedes Benz Vito è attribuita l’etichetta Bronzo (valutazione più bassa, con il 21% di efficacia dei sistemi di prevenzione incidenti). Gli atri 18 furgoni fino a 3,5 tonnellate non sono riusciti a raggiungere neppure ad avvicinarsi alla stessa valutazione. Il discorso cambia se invece i furgoni sono valutati con tutti i sistemi ADAS optional a pagamento, con il solo Nissan Interstar che non ottiene neppure l’etichetta Bronzo nella sicurezza ADAS. Ecco di seguito i furgoni da 3,5 tonnellate più sicuri, ma solo con tutti i sistemi ADAS:

– Fiat Ducato 3,5 t (88%) Platino;

– Ford Transit 3,5 t (68%) Gold;

– Volkswagen Transporter 3,0 t (65%) Gold;

– Ford Transit Custom 2,9 t (63%) Gold;

– Mercedes-Benz Vito 3,0 t (61%) Gold;

– Mercedes-Benz Sprinter 3,5 t  (52%) Silver;

– Nissan Primastar 3,5 t (45%) Silver;

– Renault Trafic 2,8 t (45%) Silver;

– Peugeot Expert 3,1 t (44%) Silver;

– Volkswagen Crafter 3,5 t (44%) Silver;

– Opel Vivaro 3,1 t (42% ) Silver;

– Iveco Daily 3,5 t (41%) Silver;

– Citroën Jumpy 3,1 t (37%) Bronzo;

– Toyota Proace 3,1 t (37%) Bronzo;

– Opel Movano 3,1 t (33%) Bronzo;

– Peugeot Boxer 3,5 t (33%) Bronzo;

– Citroën Jumper 3,5 t (32%) Bronzo;

– Renault Master 3,5 t (29%) Bronzo;

– Nissan Interstar 3,5 t (18%) Non consigliato;

ADAC AVVERTE: GLI ACQUIRENTI NON INVESTONO NEI SISTEMI ADAS

Le medaglie nei test Euro NCAP con il Fiat Ducato eletto furgone più sicuro (Etichetta Platino) secondo l’ADAC potrebbero creare confusione al momento dell’acquisto. Riguardo al Fiat Ducato, “Nella dotazione standard sono previsti solo i promemoria delle cinture di sicurezza, niente di più”, afferma l’ADAC. Le etichette sulla sicurezza dei furgoni possono diventare un’importante leva commerciale a patto che i Costruttori chiariscano su quale livello di dotazione o rendano da subito disponibili di serie i sistemi ADAS. Tuttavia “per motivi economici, di solito viene ordinata solo la versione base. I clienti privati ​​preferiscono optare per allestimenti speciali piuttosto che investire in sistemi di assistenza”.

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