Auto connessa: un italiano su tre favorevole Il 60% degli automobilisti è pronto a condividere i dati del veicolo

Auto connessa: un italiano su tre favorevole

Il 60% degli automobilisti è pronto a condividere i dati del veicolo, ma non quelli personali. Resta forte la paura degli hacker

 

Il 60% degli automobilisti è pronto a condividere i dati del veicolo, ma non quelli personali. Resta forte la paura degli hacker

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7 Maggio 2019 - 04:05

“L’auto connessa…vista da chi guida. Il ruolo ed i rischi dei dati nell’industria dell’auto”. Questo il nome della ricerca condotta da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità e dalla società di consulenza strategica Bain & Company. Da questa è emerso quanto la telematica oggi sia parte integrante del mondo dei trasporti. Un italiano su tre, infatti, già oggi guida un’auto connessa e oltre la metà intende dotarsene. L’indagine è stata condotta su un campione rappresentativo di 1.200 automobilisti.

I NUMERI DELL’AUTO CONNESSA

Il mondo dell’auto sta progressivamente cambiando. Le auto connesse in circolazione sono sempre di più e in aumento sono anche i servizi per gli automobilisti. Di conseguenza, stiamo assistendo a un aumento esponenziale della produzione di dati. Parliamo di 2,5 mln di TeraByte ogni giorno. In base a questo, si stima che oggi, a livello globale, il mercato dell’auto connessa valga più di 60 miliardi di euro. Con previsione di una crescita pari ad un aumento del 260% entro i prossimo otto anni. Già oggi, la tecnologia installata sulle vetture permette di riconoscere e scambiare dati sui guidatori. Come stile di guida, percorsi preferiti, punti di interesse. Oppure informazioni sul veicolo. Come pressione pneumatici, stato del motore, livello olio. Fino ad arrivare a quelli ambientali. Come la presenza di pioggia o situazioni di traffico.

L’OPINIONE DEGLI ITALIANI

Dallo studio si evidenza che il 29% degli automobilisti guida già un’auto connessa. Modelli dotati non solo del Bluethooth, ma anche di dispositivi in grado di raccogliere e condividere informazioni con altri sistemi. Il 59% degli intervistati che oggi non ne guida una intende acquistarla in futuro. Mentre il 12% sostiene di non volere un’auto connessa. Chi si è detto interessato a questa tipologia di veicoli, pare attirato soprattutto dai risvolti legati alla sicurezza. Tra questi la localizzazione in caso di emergenza e furto (entrambe selezionate dal 14% del campione). Oltre a questa la navigazione evoluta e la connettività con strade smart (entrambe all’11%). Inoltre, per avere queste funzionalità, circa l’80% degli intervistati è disposto a pagare un sovrapprezzo (il 37% fino a 500 euro), sia al momento dell’acquisto, sia in modalità di abbonamento.

NON MANCANO LE PAURE

Se si tratta di condividere dati a beneficio dell’assistenza stradale, manutenzione predittiva, riduzione dei premi assicurativi, diagnostica remota del veicolo, il 20-30% degli intervistati si è detto “molto disposto” alla condivisione. Mentre il 50% “abbastanza disposto”. Il discorso cambia quando si tratta dei dati personali, come i quelli del telefono/rubrica o i dettagli dell’infotainment. Ma non mancano le paure. I principali timori sull’auto connessa sono legati a chi entra in possesso dei propri dati (75% del campione). Oppure il possibile hackeraggio dell’auto (54%). O ancora, in generale, la privacy a rischio (43%). Inoltre, 7 su 10 ritengono che la legislazione attuale non sia sufficiente a tutelare la privacy dei consumatori. Il 70% ritiene, inoltre, che i propri dati debbano essere accessibili solo per un determinato lasso di tempo.

CINQUE TIPI DI AUTOMOBILISTI CONNESSI

Al termine della ricerca, poi, sono emerse cinque diverse tipologie di automobilisti in relazione all’auto connessa. Ci sono i telematici, il 15% dei 1200 automobilisti oggetto di indagine. Sono propensi all’uso dell’auto connessa e sono disposti a pagare di più per avere i servizi telematici. Gli indifferenti: con propensione elevata a condividere, ma poco interessati alle auto connesse. Sono il 32% del campione. Gli indecisi, invece, sono poco propensi a condividere i dati, ma se ben informati possono pensare all’acquisto di un’auto connessa. Sono il 22% degli intervistati. Ci sono poi gli scettici, molto poco inclini alla condivisione, e i connessi con riserva. Persone del tutto indisponibili a condividere, ma comunque molto interessati all’auto connessa.

 

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