Ricorso multe Giudice di pace: aumento marca da bollo, che scandalo!

Ricorso multe Giudice di pace: aumento marca da bollo, che scandalo! Se la legge di Stabilità verrà approvata

Se la legge di Stabilità verrà approvata, la tassa per fare ricorso al Giudice di pace passerà da 45 a 64 euro

23 Ottobre 2013 - 05:10

Domanda: dopo le tante pessime notizie che l'automobilista italiano ha letto quotidianamente negli scorsi mesi, la legge di Stabilità del Governo Letta porterà qualche lieta novella? Almeno per ora, no. Come antipasto indigesto, ecco che la tassa per fare ricorso contro una multa al Giudice di pace passerà, se la legge diverrà realtà, da 45 a 64 euro. Infatti, oggi, si versano allo Stato 37 euro di contributo unificato, più 8 euro di marca da bollo, pagata dagli utenti della giustizia per l'avvio delle cause. È la “anticipazione forfettaria”, il rimborso per le notificazioni richieste all'ufficio giudiziario, a titolo di diritti, indennità di trasferta e spese di spedizione. Quella marca da bollo triplicherà: da 8 a 27 euro. Quindi, contributo unificato di 37 euro, più anticipazione di 27 euro, per una legnata finale di 64 euro.

DAVVERO INOPPORTUNO – Comincia infatti al Senato l'esame della legge di Stabilità 2014, con un iter parlamentare che si preannuncia lunghissimo, un po' come nello stile dei politici italiani. Con un'eccezione: chi si costituisce in giudizio con modalità informatiche e accede in Rete al fascicolo processuale informatico non verserà i diritti (perché avrà la possibilità di estrarre una copia non autentica). Quest'aumento del balzello per fare ricorso al Giudice di pace pare inopportuno, specie in tempi di crisi. Insomma, continua a crescere il “pressing” governativo sui contribuenti nel tentativo di introitare denaro per riempire la voragine pubblica. Dissudendo dal fare ricorso contro le multe: si capisce bene che, spesso, il gioco non vale la candela; è assurdo pagare 64 euro per opporsi a 40 euro circa di divieto di sosta. Per giunta, non è dato sapere se quella tassa verrà mai restituita, e da chi (dall'ente accertatore che perde la causa, come il Comune o il ministero dell'Interno?) verrà mai restituita in caso di vittoria.

C'È DAL 2010 – Già nel 2010, quando l'imposta sul ricorso venne introdotto tramite Finanziaria, Renato Amoroso, coordinatore dell'Ufficio del Giudice di pace in Monza, al definì “una tassa odiosa che rende difficoltoso l'accesso al diritto di difesa, anche perché arrivata quasi di nascosto, senza che nessuno ne abbia mai potuto discutere”. Ma la tassa sul ricorso farà mai la fine della cauzione sul ricorso del 2004, stroncata dalla Corte costituzionale? A tale proposito. Amoroso rispose: “Spero proprio di sì. Ho riletto proprio adesso la sentenza 98 del 2004 della Corte che aveva legittimato l'invio del ricorso tramite servizio postale. La motivazione è proprio fondata sul fatto che, in relazione alla natura del procedimento e alla possibilità per il cittadino di stare in causa da solo, è irragionevole imporre modalità onerose per l'esercizio del diritto alla tutela giurisdizionale. La questione, tuttavia, attiene a una pretesa di carattere tributario e andrebbe sollevata dinanzi a una commissione tributaria, non essendo rilevante per la decisione del ricorso in via amministrativa dinanzi al Giudice di pace”.

E FANNO TRE – Dopo l'istituzione del contributo unificato (33 euro in origine), entrato in vigore il 1° gennaio 2010 in virtù della legge finanziaria 191 del 23 dicembre 2009 (prima il ricorso al giudice di pace era del tutto gratuito), già il 31 luglio 2010, quindi a soli otto mesi dall'approvazione della legge che l'aveva istituito, era scattato un primo ritocco. A fine luglio 2011, è arrivato il rincaro del contributo unificato. L'art. 37, comma 6 del decreto prevedeva sostanziosi rincari del tributo: dal 10 al 12%. In termini pratici, per i ricorsi presentati a partire dal 6 luglio scorso la tariffa del contributo passa da 33 a 37 euro per le sanzioni di valore fino a 1.100 euro, da 77 a 85 euro per quelle oltre i 1.100 euro e fino a 5.200 euro e, infine, da 187 a 206 euro per quelle oltre i 5.200 e fino a 26 mila euro. Il contributo è l'unico tributo da pagare solo per i ricorsi il cui valore è inferiore a 1033 euro. Oltre questa soglia, ai costi bisogna aggiungere anche quelli dei vari bolli governativi. Che in futuro potrebbe schizzare da 8 a 27 euro: pazzesco.

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1 Commento

dokky
07:55, 26 Novembre 2013

La marca da bollo è dovuta per i ricorsi contro sanzioni amministrative sopra i 1.033 euro. Sotto quella soglia è dovuto solo il contributo unificato!

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