I risultati Ecopneus nella raccolta di PFU 2023: +12% di pneumatici fuori uso potenzialmente destinati alle discariche
Nel corso del 2023, Ecopneus ha evitato l’emissione di 297 mila tonnellate di CO2 equivalente attraverso la raccolta di circa 188 mila tonnellate di Pneumatici Fuori Uso (PFU). L’impatto economico del lavoro svolto ha raggiunto i 44,4 milioni di euro nelle operazioni di recupero, raccolta, trasporto e trattamento dei PFU. Inoltre, nel 2023 il consorzio ha superato del 12% la quota di PFU imposta per legge.
GESTIONE E RACCOLTA 2023 PFU IN ITALIA
Ecopneus ha annunciato in un comunicato stampa di aver completato oltre 1 milione di missioni di raccolta in tutta Italia e gestito più di 2,8 milioni di tonnellate di PFU nei suoi 10 anni di attività. Il 2023 ha visto la raccolta di 187.818 tonnellate di PFU, distribuite equamente tra recupero di materia (50,1%) e recupero di energia (49,9%). Gli PFU recuperati sono stati destinati a diverse applicazioni:
- il 50% per materiali sportivi e ludici;
- il 20% per isolanti nell’edilizia;
- il 13% per manufatti industriali;
- il 17% per schiumanti in acciaieria, mescole e asfalti a bassa rumorosità.
RISPOSTE ALLE ECCEDENZE DI PFU DA RACCOGLIERE
Nel rispondere alla richiesta del Ministero dell’Ambiente di incrementare la raccolta di PFU del 15-20% per far fronte alle eccedenze, Ecopneus ha superato l’obbligo di legge con un extra target del 12%, raccogliendo 19.314 tonnellate in più. Inoltre, nel contesto del Protocollo per la raccolta nella Terra dei Fuochi, Ecopneus ha gestito 362 tonnellate di PFU derivanti da incendi dolosi di rifiuti in Campania.
BENEFICI ECONOMICI E CREAZIONE DI VALORE DAGLI PFU
I benefici ambientali si riflettono anche in vantaggi economici per il Paese. Grazie alla riduzione delle importazioni di materiale vergine, si è ottenuto un risparmio di 81 milioni di euro. Questo risparmio, sommato agli altri benefici, contribuisce in maniera significativa all’economia nazionale.
Nel 2023, l’attività di Ecopneus ha generato un valore economico pari a 44,4 milioni di euro. Di questi, ben 40,5 milioni sono stati utilizzati per remunerare le imprese della filiera coinvolte nelle operazioni di recupero, raccolta, trasporto e trattamento dei PFU. Il restante 12%, pari a 5,3 milioni di euro, ha coperto i costi di gestione interna al Consorzio, inclusi comunicazione, salari dei dipendenti, imposte e altri costi operativi.