Perché Marchionne cercherebbe disperatamente un alleato a FCA?
"Fusione? è una parola che sta molto a cuore all'AD di FCA. Perché? Ecco cosa ne pensano gli analisti di Frost&Sullivan

"Fusione? è una parola che sta molto a cuore all'AD di FCA. Perché? Ecco cosa ne pensano gli analisti di Frost&Sullivan
Ultimamente si è sentito spesso e volentieri discutere di fusioni da parte di Fiat Chrysler Automobiles. Il gruppo italo-americano ha fatto pressione sui marchi più prestigiosi del pianeta (General Motors in particolar modo) ma senza ottenere successo fino ad ora. Ma per Marchionne quella è la soluzione da mettere in atto, altrimenti l'industria automobilistica non potrà consolidarsi a lungo andare. Ce la farà a far capire il concetto anche agli altri brand globali?
LA FUSIONE? FUNZIONA – Dopo l'accorpamento di Fiat e Chrysler nel 2009, Marchionne è riuscito a risollevare le sorti Chrysler, mentre – ironicamente – in Europa è stata Fiat ad ottenere risultati in netto calo. L'amministratore delegato di FCA sta spingendo ultimamente sulle case automobilistiche per raggiungere un consolidamento a livello globale al fine di poter far fronte agli ingenti investimenti che bisognerà effettuare per la produzione di veicoli più eco-friendly, sicuri e tecnologici. Frost & Sullivan, agenzia che sviluppa strategie di crescita per le aziende più importanti a livello globale, ha deciso di analizzare i motivi che spingono Marchionne a volere a tutti i costi una fusione con un brand globale, come General Motors. Nonostante sia all'avanguardia riguardo i veicoli commerciali leggeri e SUV, FCA ha ancora molto da fare nel settore delle auto di dimensioni più piccole e ibride rispetto alla concorrenza.
GM-FCA, AMORE E “ODIO” – Nel 2000, GM aveva acquistato il 20% di Fiat combinando diversi programmi per l'acquisto di motori e cambi. Cinque anni dopo General Motors era uscita dall'alleanza e aveva dovuto pagare 2 miliardi di dollari a Fiat. Al giorno d'oggi, Marchionne è ancora interessato agli americani, anche se questi non sembrano condividere lo stesso apprezzamento, semplicemente perché il volume di vendita di GM è nettamente superiore al gigante italiano. Non solo. Fiat sarebbe anche indietro a livello di auto piccole e ibride. La fusione con FCA da parte di General Motors sarebbe quindi una grande scommessa per gli USA considerando che le vendite di Fiat Chrysler Automobiles si attestano sui 2.1 milioni di veicoli nel segmento A/B/C, ovvero meno della metà della produzione globale di GM. In parole povere, facendo una fusione ci guadagnerebbe solamente FCA, mentre quello che guadagnerebbe GM sarebbero solamente dei passivi. Ora si spiega la posizione degli Americani. Basti considerare, inoltre, che GM ha cessato la produzione dei suoi marchi con meno volumi di vendite (Hummer, Pontiac e Saturn) per concentrarsi sui suoi best-seller (Buick, Chevrolet, Cadillac e GMC). La fusione GM-FCA sarebbe solo un'utopia, quindi.
QUALE SARA' L'ALLEATO GIUSTO? – Visto e considerato che General Motors non è pronta a cedere alle avances italiane, FCA potrebbe concentrare i suoi sforzi su marchi europei o giapponesi quali Volkswagen, PSA, Renault-Nissan, Mazda, Honda, Hyundai e Suzuki. Ma di nuovo, tra questi c'è qualcuno che scettico su questa idea: VW. Il gruppo tedesco non sarebbe interessato al momento ad una fusione con un altro costruttore. Se i teutonici dovessero cambiare idea, potrebbero puntare direttamente al controllo completo di FCA, cosa che non gradirebbe la famiglia Agnelli. Improbabile anche la fusione con Suzuki visto che il 20% delle sue quote è detenuto da – rullo di tamburi – VW. Hyundai e Honda resistono da anni ad alleanze con possibili partner europei. Il gruppo Renault-Nissan potrebbe invece pensare ad allearsi a FCA con una fusione strategia come quella stretta con Daimler AG. Una fusione con Mazda sarebbe più probabile visto che gli italiani hanno fornito ai giapponesi la tecnologia per la nuova MX-5 che, tra l'altro, dovrebbe avere una sorella marchiata proprio Fiat. Tuttavia il marchio nipponico non sarebbe abbastanza per soddisfare le esigenze di FCA.
ULTIMA RISORSA – Tra le ipotesi più accreditate spunta il gruppo francese PSA. Un'ipotetica fusione tra FCA e PSA sarebbe un'idea win-win visto che un marchio potrebbe aiutare l'altro in alcune zone ancora inesplorate e viceversa. Inoltre, PSA ha un know-how non trascurabile riguardo le auto piccole – punto di debolezza di FCA – e potrebbe aumentare così le possibilità di crescita di Fiat Chrysler Automobiles. Ma di nuovo è bene parlare al condizionale: il gruppo transalpino mira a conquistare la sua popolarità dei vecchi tempi e tornare ad essere la casa automobilistica che era prima. Secondo Frost & Sullivan, FCA ha tre possibilità: fare pressione su GM, optare per una partnership con Google o Apple oppure stringere un patto con PSA. Quale sarà la mossa del big italiano? Solo il futuro ce lo dirà.