Opere pubbliche: il piano flessibile del ministero

Opere pubbliche: il piano flessibile del ministero Il ministero dei Trasporti elabora un nuovo processo di pianificazione delle opere pubbliche che guarda domanda di mobilità e scenario di riferimento

Il ministero dei Trasporti elabora un nuovo processo di pianificazione delle opere pubbliche che guarda domanda di mobilità e scenario di riferimento

13 Aprile 2016 - 08:04

Il piano c'è, il progetto è interessante (vedi qui), ma vedremo se e come verrà attuato. Parliamo delle “Strategie per le infrastrutture  di trasporto e logistica”, documento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti allegato al DEF (Documento di economia e finanza) 2016. Ossia un nuovo approccio alla realizzazione delle opere pubbliche. Parte dalla definizione degli obiettivi e delle strategie, definendo la vision di medio-lungo periodo verso cui far tendere la politica dei trasporti nazionale. Il documento evidenzia e sviluppa le linee guida e gli obiettivi della strategia di programmazione.

SI POSSONO REVISIONARE Un elemento di innovazione nel processo di realizzazione delle infrastrutture è la possibilità di revisionare le scelte pregresse (Project Review) in funzione delle mutate condizioni di mercato (domanda di mobilità e scenario infrastrutturale di riferimento). La vision, gli obiettivi e le strategie, descritte nel documento allegato al DEF 2016, sono il primo passo di un processo di pianificazione, programmazione e progettazione delle opere pubbliche in Italia, imperniato su alcuni cardini concettuali dotati di una forte carica innovativa rispetto all'ultimo quindicennio. O almeno così dice il ministero.

NUOVA PIANIFICAZIONE La novità sulla pianificazione nazionale delle infrastrutture è legata in particolare al Decreto legislativo sul Nuovo Codice degli appalti e delle concessioni approvato in esame preliminare dal Consiglio dei ministri il 3 marzo 2016. Cambia anche il processo di pianificazione infrastrutturale, che definirà un quadro unitario e quanto più possibile condiviso del sistema delle infrastrutture nazionale.

C'È IL SIMPT Da segnalare anche il SIMPT: un complesso sistema di modelli matematici per la simulazione della domanda di mobilità e le prestazioni dell'offerta di trasporto a scala nazionale. I modelli di offerta (passeggeri e merci) offrono una rappresentazione della rete multimodale delle infrastrutture e dei servizi di trasporto passeggeri e merci e consentono di stimare i tempi e i costi di spostamento tra le zone di traffico. Il territorio nazionale è suddiviso infatti in 274 zone (151 appartenenti ad aree sub-provinciali, 99 a capoluoghi di provincia e 24 a grandi aree urbane); i Paesi esteri sono suddivisi in 71 zone (di cui 56 Paesi europei e 15 per il resto del mondo), progressivamente più aggregate al crescere della distanza dall'Italia. I modelli di domanda simulano, per la parte passeggeri, i flussi di spostamenti extraprovinciali tra zone di traffico, considerando i diversi modi di trasporto, nei diversi periodi dell'anno (giorni medi), e in funzione delle caratteristiche delle attività insediate sul territorio. E simulano, per la parte merci, i flussi origine-destinazione (O/D) corrispondenti a percorrenze superiori ai 50 km. Adesso, il ministro dei Trasporti Graziano Delrio è atteso alla prova dei fatti, visto che in passato non è sempre stato di parola: vedi qui.

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