Mercato auto Italia, solo 4% di EV nel 2023. Il bilancio Dataforce

Mercato auto Italia, solo 4% di EV nel 2023. Il bilancio Dataforce

Bilancio auto 2023 in Italia: +19%, ma solo il 4% di veicoli elettrici e con molte auto-immatricolazioni. Sfide e prospettive incerte per il 2024

3 Gennaio 2024 - 12:25

Il mercato auto in Italia 2023 si è chiuso con una crescita complessiva del 19% delle immatricolazioni auto, ma il bilancio annuale andrebbe analizzato oltre i volumi. Secondo i dati forniti da Dataforce, il comparto Passenger Cars ha registrato circa 111.500 vetture immatricolate a dicembre, con una crescita del +5,8%. Numeri a parte, il mercato auto 2023 va letto anche in chiave km0, cartina al tornasole degli acquisti che trovano subito un utilizzatore, altrimenti vengono dirottati presso rivenditori multimarca o trovano la via dell’esportazione all’estero. E’ vero che nel 2024 ci saranno nuovi ecoincentivi validi soprattutto per le auto made in Italy, ma le Case auto cinesi sono sempre più a caccia di Gruppi interessati alla distribuzione di modelli costruiti, parzialmente o per intero, in Cina, mentre si organizzano per la produzione in Europa.

IMMATRICOLAZIONI AUTO ITALIA 2023: SOLO IL 4% E’ BEV

Nel 2023 il mercato auto italiano ha immatricolato 1.572.144 auto per trasporto passeggeri (circa +18% rispetto al 2022). Tale performance è influenzata fortemente dall’incremento delle auto-immatricolazioni (+42%). Una delle note più evidenti è senz’altro la modesta penetrazione delle auto elettriche nel mercato italiano, a dispetto dei trend, solo circa il 4% delle vendite totali di EV in Italia. Ecco di seguito in dettaglio le immatricolazioni auto in Italia per alimentazione secondo un’elaborazione di Dataforce:

  • Benzina e Mild Hybrid: 776.757 immatricolazioni;
  • Diesel, Biodiesel e Mild Hybrid: 357.028;
  • Benzina Full Hybrid: 159.278;
  • GPL+Metano: 143.461;
  • Plug-in Hybrid: 69.344;
  • Elettriche: 66.276.

E’ vero che nel 2024 torneranno gli ecoincentivi anche per le auto endotermiche, ma il commento interessante di Salvatore Saladino su Linkedin, che potete approfondire sotto è eloquente: io resto convinto che non sia l’infrastruttura il problema più grande, il problema è nel racconto che di questa storia si continua a fare e chi lo amplifica.”

CRESCONO LE IMMATRICOLAZIONI DI AUTO A KM0: I BRAND PIU’ ATTIVI

L’aumento delle auto-immatricolazioni di cui abbiamo parlato in questo approfondimento sulle EV, ha spinto con la crescita del +42% a dicembre il raggiungimento dei risultati trimestrali. Secondo le elaborazioni Dataforce, nel 2023 sono oltre 160 mila le auto intestate alle concessionarie (circa 50 mila in più rispetto al 2022). Molte delle quali, soprattutto elettriche e plug-in, non trovano subito un acquirente privato che beneficia del vantaggio economico per le auto nuove già targate non personalizzabili.

Rispetto alla media del mercato di 10% di auto km0, i Brand che hanno fatto maggiormente ricorso alle auto-immatricolazioni sono:

  • DR Auto: 25% di km0;
  • Fiat: 22,2%;
  • Lancia: 20,6%;
  • Citroen: 20,5%;
  • Jeep: 18,7%;
  • Peugeot: 17,5%;
  • Opel: 16,5%.

ACQUISTI RINVIATI E INCERTEZZE PER IL 2024

L’anno appena concluso sembra aver visto molti acquirenti rinviare l’acquisto di un nuovo veicolo al 2024, al fine di beneficiare degli incentivi disponibili di cui si è avuta ufficialità però solo nelle scorse settimane. Tuttavia, l’afflusso di ordini per il prossimo anno sembra essere inferiore alle aspettative, come evidenziato dal conservativo forecast 2024 di Dataforce, che prevede un incremento delle immatricolazioni Passenger Cars del solo +3,7%. Se da un lato gli incentivi auto punteranno a tutelare il made in Italy, il peso della Cina non va sottostimato per vari motivi:

  • Le Case auto cinesi piazzano sul mercato italiano già numerosi modelli a benzina tramite importatori e assemblatori (vedi Koelliker e Dr Automobiles, che però è sotto indagine Antitrust per l’italianità del suo claim principale);
  • Gli investimenti dell’industria cinese nell’automotive si fanno sempre più massicci per Centri operativi e produttivi in Europa (vedi BYD, già primo produttore di auto in Cina che aprirà una fabbrica in Ungheria);
  • Se il gioco forza delle Case auto storiche è sempre stato la rete capillare sul territorio, le Case auto cinesi hanno già dimostrato di non essere interessate ad avere concessionarie e officine ufficiali. Per ora preferiscono appoggiarsi ai maggiori gruppi di concessionarie, (come Autotorino, Intergea e Barchetti per BYD, ad esempio) offrendo servizi di manutenzione e assistenza come qualsiasi altro brand (bisognerà capire quanto saranno efficaci nella risoluzione dei guasti e nella disponibilità dei ricambi). Ma come abbiamo scoperto nella nostra indagine, le Case auto cinesi possono contare già su un’importante base di officine in Italia.

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