
Il 2022 si chiude con un calo generalizzato del valore azionario dei brand auto: solo Ferrari riesce a contenere le perdite
Il 2022 è stato un anno difficile per il mercato azionario e diversi settori industriali hanno fatto registrare un netto calo del valore delle loro azioni. Non fanno eccezione i brand del mercato auto che devono fare i conti con un crollo generalizzato che segue un 2021 caratterizzato da una crescita significativa. A pesare sull’andamento delle azioni c’è l’incertezza economica legata alla crisi energetica ed alla guerra ma anche i problemi con la crisi dei chip che sta continuando a rallentare la produzione di diverse aziende. Tra le poche aziende del settore auto che sono riuscite a limitare i danni, riducendo al minimo la perdita del valore delle azioni, c’è Ferrari. Per la casa di Maranello, infatti, il calo è nettamente più contenuto rispetto ad quanto fatto registrare da altre realtà del mercato auto. Vediamo, quindi, qual è stato l’andamento in Borsa dei principali brand auto nel corso del 2022.
UN 2022 DIFFICILE PER IL MERCATO AUTO IN BORSA: I BRAND PERDONO VALORE
I brand del mercato auto chiudono un 2022 molto difficile, almeno sul mercato azionario. Seguendo un trend che coinvolge anche diversi altri settori industriali (come quello tecnologico), il settore automotive si appresta a chiudere il 2022 con dati in netto calo per quanto riguarda il valore delle azioni dei singoli brand. Si tratta di una tendenza generalizzata che coinvolge praticamente tutte le aziende del settore. In alcuni casi, il calo è stato davvero significativo con un dimezzamento (o una riduzione ancora maggiore) del valore delle azioni. I dati del 2022 seguono un 2021 che si era chiuso in crescita per quasi tutto il settore. Secondo un report di queste ore, il FactSet Auotmotive Index, indice che racchiude i produttori di auto e di componenti per il settore automotive a Wall Street, chiude il 2022 con un calo del 38% rispetto all’inizio dell’anno. Come vedremo di seguito, il calo riguarda tutto il settore ma i più colpiti sono i brand “elettrici”, penalizzati dalle incertezze sul futuro della mobilità a zero emissioni oltre che da una crescita forse eccessiva registrata negli anni scorsi.
UN CROLLO NETTO PER I BRAND SPECIALIZZATI IN AUTO ELETTRICHE
Nonostante il mercato auto sia oramai indirizzato verso una mobilità a zero emissioni, con l’UE che proprio nel corso di quest’anno ha stabilito il programma per lo stop alla vendita di auto benzina e diesel, il calo più significativo in Borsa riguarda proprio i brand specializzati nel settore delle auto elettriche. Marchi come Rivian, Lucid e Nikola fanno segnare un crollo del valore azionario. Per questi brand si registra, nel migliore dei casi, un calo di almeno il 76%. Non va meglio a Tesla che, nonostante le vendite record, deve fare i conti con un tracollo del 68%. Per tutto il settore delle auto a zero emissioni, quindi, il 2022 è stato un anno difficile, almeno sul mercato azionario. Anche in questo caso, un ruolo determinate nel determinare questi risultati lo hanno giocato le incertezze legate al futuro del mercato. La mobilità a zero emissioni ha ancora diverse criticità da risolvere e gli investitori vedono meno possibilità di profitto dal settore.
RISULTATI NEGATIVI ANCHE PER I BRAND AUTO “TRADIZIONALI”
Numeri negativi vengono registrati anche dai “colossi” del mondo delle quattro ruote. Come sottolineato in precedenza, infatti, il calo è generalizzato e non risparmia i principali gruppi del mercato. Tra i risultati più significativi troviamo un calo superiore al 25% per Stellantis, Nissan, Toyota e Volkswagen. Da notare, inoltre, il crollo dell’industria americana delle quattro ruote. Ford e General Motors, infatti, registrano un calo di oltre il 40% del valore delle proprie azioni nel corso dell’anno. Considerando anche il calo di Tesla, per il mondo dell’auto a stelle e strisce, il 2022 è stato un anno decisamente negativo.
FERRARI LIMITA LE PERDITE: TRA I BRAND AUTO È UN CASO ISOLATO
Tra le aziende del settore auto c’è anche chi riesce a limitare le perdite. È il caso di Ferrari. Per la casa di Maranello, infatti, il 2022 si chiude con un calo di “appena” il -18%. Si tratta di una riduzione decisamente inferiore ai dati raccolti da altri brand del settore. Il mercato delle auto di lusso, però, non conosce crisi e i risultati finanziari di Ferrari lo confermano. La casa di Maranello continua a macinare record, trimestre dopo trimestre. Per Ferrari, inoltre, è in costante aumento il prezzo medio di vendita, che ha oramai superato i 320 mila dollari. La lista d’attesa continua ad allungarsi ed il successo del nuovo Ferrari Purosangue lo conferma. Ferrari, pur avendo superato quota 10 mila unità prodotte all’anno (il 2022 si chiuderà con circa 13 mila unità), non intende crescere ulteriormente. Anche per il futuro, la casa di Maranello continuerà a puntare sull’esclusività e su margini da record. Questa scelta potrebbe continuare a preservare il valore azionario.