Multe fantasma a Palermo: il mistero delle notifiche inesistenti

Multe fantasma a Palermo: il mistero delle notifiche inesistenti Palermo: migliaia di notifiche inesistenti? Una valanga di multe a rischio annullamento

Palermo: migliaia di notifiche inesistenti? Una valanga di multe a rischio annullamento

22 Aprile 2016 - 09:04

Un servizio in tv di “Striscia la Notizia” fa esplodere lo scandalo multe a Palermo. Il Comune ha affidato le notifiche delle multe alla Sispi (Sistema Palermo informatica) che, a sua volta, ha subappaltato il servizio a un'azienda privata. Una novità? No. L'Avvocatura comunale in passato aveva già fatto presente all'amministrazione che questa circostanza suscitava dubbi: “Non risulta conforme la notifica delle contravvenzioni stradali in atto effettuate dal consorzio Olimpo. Ipotetiche e generalizzate impugnazioni vedrebbero il Comune di Palermo quasi certamente soccombere con la condanna al pagamento di spese di giustizia”. È la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo Nadia Spallitta a lanciare l'allarme: secondo la consigliera, sono a rischio migliaia di verbali dati dalla Polizia municipale del capoluogo siciliano. Per un motivo preciso: l'inesistenza delle notifiche effettuate da un servizio postale privato. 

PER PAGARE MENO Il Comune ha affidato nel 2011 alla Sispi la gestione dei verbali relativi alle sanzioni al Codice della Strada invitando la società ad avvalersi di personale comunale. La scelta derivava dalla asserita maggiore economicità rispetto a una gestione affidata all'ente Poste, racconta la Spallitta. Ma ecco il guaio: il servizio, appaltato inizialmente (nel 2011) alla Sispi per un costo di 1,7 milioni di euro, costa oggi 3,4 milioni di euro, di gran lunga superiore ai costi del servizio con l'ente Poste (2 milioni di euro circa). Così, la Sispi, pur potendo avvalersi dei messi comunali o degli agenti di polizia per le notifiche, ha subappaltato a una società privata l'attività della notifica. Con questa motivazione: non distogliere i messi comunali dai loro compiti istituzionali. Strano, dice la Spallitta, visto che il loro compito è proprio quello di notificare gli atti. 

COSA DICE LA LEGGE Il fatto è che il Decreto legislativo 58/2011 (che ha liberalizzato i servizi postali) all'articolo 1 comma 4 affida in via esclusiva alle Poste Italiane (fornitore del servizio universale) i servizi relativi alle notificazioni a mezzo posta delle violazioni del Codice della Strada. Morale: se la notifica dei verbali deve avvenire a mezzo posta, nessuna società privata può svolgere l'attività di notificazione. Infatti, per la Cassazione (da ultimo con sentenza numero 2035/2014), le notifiche fatte da soggetto privato diverso dall'ente Poste sono da considerare inesistenti. Anche l'Avvocatura comunale, del resto, afferma questo principio.

RISULTATO: SANZIONI NULLE Per la Spallitta, i multati che non hanno pagato possono impugnare i verbali in qualsiasi momento con probabile esito vittorioso. Per notifica inesistente, e comunque oltre il termine di 90 giorni dall'infrazione stabiliti per legge. Sì ma, aggiungiamo noi, il ricorso è concesso solo se la notifica è avvenuta da meno di 60 giorni: questo il termine temporale per ricorrere a Giudice di Pace o Prefetto (qui la nostra guida). Il Giudice di Pace di Palermo, dice la Spallitta, ha via via accolto i ricorsi dei cittadini fondati su questi argomenti. Da qui il rischio che, se dovesse essere avviata una class action, l'amministrazione potrebbe risultare soccombente in centinaia, forse migliaia, di giudizi. Al riguardo si consideri che mediamente ogni anno vengono notificati 150.000 verbali: sono in ballo milioni di euro.

SECONDO FILONE A ciò si aggiunga che attualmente i messi esterni hanno conseguito la qualifica di messo notificatore che, secondo la legge 296 del 2006, commi 158 e seguenti, può notificare solamente atti di accertamento di tributali locali o in generale connessi con la riscossione delle entrate, mentre non possono notificare secondo la stessa legge atti amministrativi o verbali relativi al Codice della Strada. In altri termini l'amministrazione, dopo lo svolgimento di corsi di poche ore, a esito di una sentenza del Tar che ha affermato la legittimità del servizio di notifica a mezzo di soggetti esterni, ha rilasciato la qualifica ai sensi della legge 296/2006. Per cui, per la consigliera, non solo sono a rischio le notifiche fatte con posta privata perché ritenuti inesistenti dalla giurisprudenza, ma anche le notifiche fatte da parte dei messi notificatori abilitati solo per gli atti tributari. Infine, sempre la Cassazione, esclude che soggetti terzi possano definire le relate di notifica, compito di un pubblico ufficiale.

IN ESTREMA SINTESI Siamo nel campo delle ipotesi (avanzate dalla Spallitta). Per voler semplificare, a nostro avviso, è molto importante rispondere a una domanda: la gestione dei verbali della società privata implica che, ai fini della notifica, i verbali stessi vengano condotti alle Poste Italiane dopo l'imbustamento avvenuto ad opera dei dipendenti della società privata? Se sì, allora la notifica potrebbe anche essere valida. Nonostante permangano perplessità su tutto questo carosello di notifiche, che si verifica troppo spesso (vedi qui). Se invece la risposta è no, ossia se la gestione dei privati implica la notifica direttamente ai sanzionati, allora a quel punto la notifica è senz'altro inesistente e insanabile, a nostro giudizio.

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