Morto Paul Walker di Fast and Furious: e chi se ne frega?

Morto Paul Walker di Fast and Furious: e chi se ne frega? Migliaia di articoli raccontano la morte dell'attore Paul Walker di Fast and Furious

Migliaia di articoli raccontano la morte dell'attore Paul Walker di Fast and Furious, ma nessuno coglie l'occasione per fare buona informazione

1 Dicembre 2013 - 12:12

No scusatemi, ma non voglio scrivere l'ennesimo articolo per commemorare la morte dell'attore Paul Walker di Fast and Furious. Non voglio cavalcare l'onda mediatica per “fare traffico”. Non voglio scrivere un articolo con le parole chiave giuste affinché google mi porti in prima pagina. Non voglio nemmeno finire per fare della demagogia sul fatto che le vetture sportive sono pericolose. Voglio scrivere questo articolo “semplicemente” per ricordare che oggi è morto in un incidente stradale un giovane di 40 anni che aveva tutta la vita davanti, e dopo di lui ahimè sono morte tantissime altre persone. Lui e il suo amico alla guida sono “solo” due delle 3.400 persone che muoiono ogni giorno nel mondo (fonte OMS). 141 ogni ora. Due ogni minuto. Quindi io mi chiedo: ma a chi frega davvero della morte di Paul Walker? La sua morte sarà usata, nel 99,9% dei casi, per “fare notizia” e audience, ma a nessuno importa davvero molto della sua morte e nessuno coglierà l'occasione per diffondere un po' di cultura della sicurezza.

MEDIA A CACCIA DI CLICK – Come sempre avviene, quando muore un attore famoso in un incidente stradale il web impazza. Tutti iniziano a postare articoli, foto, tweet… ma nessuno coglie l'occasione per fare un minimo di buona informazione. Si va solo a caccia di click e traffico. Poi mettiamoci anche una bella fotogallery ed ecco che il gioco e fatto (ecco perché qui non ne troverete una). Tanti click facili e senza grossi sforzi, basta scopiazzare qui e là gli altri siti di informazione. Ma di metterci la testa nella notizia, neanche l'ombra. Pure io adesso potrei fare lo stesso e catturare un bel po' di click e potrei quindi dedicarmi a cucinare il pranzo della domenica, ma invece ho deciso di scrivere questo articolo con la speranza che lo leggano con interesse tante persone e imparino qualcosa. Perché, ahimè, bisogna cogliere occasioni come queste per riuscire a raggiungere tante persone disinteressate alla sicurezza…

VELOCITÀ, DISTRAZIONE E CINTURE – Come si vede dalle foto, l'auto in cui viaggiava come passeggero Paul Walker, una Porsche GT rossa, è andata distrutta. Sembra che subito dopo lo scontro sia andata immediatamente a fuoco. Un evento molto raro nelle auto di oggi che devono superare numerose prove di crash test prima di essere messe in commercio, specialmente negli USA dove i crash test per l'omologazione sono ben dodici. Probabilmente, su questo incidente sarà aperta un'inchiesta e forse lo stesso NHTSA (ente governativo che si occupa della sicurezza dei veicoli negli USA) vorrà vederci chiaro. Sta di fatto che i due ragazzi non sono riusciti a uscire dall'auto dopo lo scontro. Come si può notare dalle condizioni dell'auto (falsate in parte dall'intervento dei vigili del fuoco che tagliano le lamiere per estrarre i corpi), la velocità di impatto sarà stata considerevole. Anche perché lo scontro contro alberi o pali è tra i più devastanti. Basta vedere un crash test a soli 29 km/h per capire di cosa stiamo parlando. Quindi, mi viene da pensare che i due ragazzi non fossero cinturati e (visto che non possiamo dire se siano svenuti o già morti nello scontro), non sono riusciti a scappare. Spesso, le cinture servono proprio per sopravvivere a uno scontro e quindi poter uscire dall'auto se le condizioni lo richiedono. Alcuni giornali dicono che i due fossero quasi arrivati a destinazione (250 metri). Ecco, questo è un altro aspetto importante. Ci sono studi che dimostrano che quando si è quasi giunti a destinazione, specialmente dopo un lungo viaggio, la soglia di attenzione scende e ci si rilassa troppo. E gli incidenti più gravi, a volte, avvengono proprio “vicino a casa”. Un motivo in più per restare vigili, sempre. Mettiamoci, infine, la voglia di avere adrenalina a tutti i costi anche sulle strade aperte al traffico ed ecco che il cocktail mortale è servito. Non serve una Porsche GT per schiantarsi contro un palo o un albero, basta una semplice Fiat 500 guidata male e spinta oltre i limiti, spesso per inesperienza. Anche io amo la velocità, ma conosco i comportamenti dell'auto grazie ai sette corsi di guida che ho svolto in tutte le condizioni (pista, bagnato, neve, ghiaccio, 4×4) e nonostante questo non sono immune da un potenziale incidente. Ora non dico che tutti debbano frequentare sette corsi di guida (anche perché costano…), ma un corso di guida sicura base dovrebbe essere obbligatorio. Perché in pista si può sbagliare e finire contro i birilli, per strada invece ci sono alberi, pedoni, auto… e al volante ci siamo solo noi con la nostra preziosa vita e quella degli altri nelle nostre mani.

A QUANDO LA SICUREZZA IN FAST&FURIOUS? – “Dobbiamo purtroppo confermare che Paul Walker è morto in un tragico incidente d'auto mentre partecipava a un evento di beneficenza per l'organizzazione Reach Out Worldwide”, ha scritto su Fb il portavoce dell'attore, confermando che Walker “era a bordo della macchina di un amico. Entrambi sono rimasti uccisi, siamo stupiti e rattristati dalla notizia”. “Tutti noi abbiamo il cuore spezzato – scrive la Universal Pictures, la casa di produzione dell'attore, in una dichiarazione ufficiale -. Paul è stato uno dei membri più amati e rispettati della nostra famiglia per 14 anni e questa perdita è devastante per noi, per tutti quelli che hanno lavorato a ‘Fast&Furious' e per tutti i fan”. Paul Walker stava proprio girando il settimo capitolo della serie cinematografica e mi auguro, quindi, che questa perdita possa essere l'occasione per portare un po' di buoni messaggi sulla sicurezza stradale anche nel film che tutti noi amiamo per la spericolatezza delle sue immagini. Potrà sembrare un ossimoro, ma io trovo che questo film possa facilmente trovare l'equilibrio giusto tra spettacolo ed educazione, perché tra belle donne, sgommate e derapate non è difficile far passare il messaggio che “la vita è una sola e dobbiamo tenercela stretta mettendo in pratica semplici buone pratiche”. Speriamo che la Universal colga il nostro appello e non trasformi il suo comunicato in un semplice messaggio di circostanza…

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13 Commenti

Alessandro
15:03, 1 Dicembre 2013

Bellissimo articolo!

Claudio
16:44, 1 Dicembre 2013

Grazie per gli apprezzamenti.

Al lettore Vittorio Perrini voglio precisare che nel titolo è stato volutamente usato il punto interrogativo. Quindi la mia è una domanda, non un'affermazione. Infatti poi scrivo:

“La sua morte sarà usata, nel 99,9% dei casi, per “fare notizia” e audience, ma nessuno coglierà l'occasione per diffondere un po' di cultura della sicurezza”.
Sono proprio gli altri media che usano la sua morte e si disinteressano di lui. Questo è una critica a loro. Io ho voluto solo specificare che per me la sua morte ha lo stesso valore di tutte le altre persone che perdono la vita ogni giorno sulle strade di tutto il mondo. Questo è volutamente un articolo di rottura che faccia capire che qui odiamo tutti gli sciacalli dell'informazione.
Spero di averle chiarito il tutto.

Daniele
19:16, 1 Dicembre 2013

Effettivamente, di primo acchito, si potrebbe pensare che il titolo sia stato scritto da una persona insensibile ma, poi, leggendo l'articolo nonchè la risposta dell'autore Claudio Cangialosi al sig.r Perrini, c'è da ricredersi e riflettere su quanta verità ci sia nell'articolo. Complimenti all'autore per essere andato controcorrente sfidando, così, il tipico lettore medio che si rifiuta (o, forse, non ne è in grado?) di scorgere il messaggio oltre il titolo

Velio
21:31, 1 Dicembre 2013

Si ma anche in questo articolo il nome dell'autista rimane una delle 3.400 persone che muoiono ogni giorno nel mondo chi era? quanti anni aveva? aveva una famiglia? nessno dice nulla tutti tacciono perchè???

Marco
23:08, 1 Dicembre 2013

Io capisco solo che sei uno stupido e basta… E pensi solo hai tuoi interessi. Paul rimarrai sempre nei nostri cuori con i. Tuoi pazzeschi film e da ora lassù ci sarà un angelo pazzo che continuerà a guidare in pace….

Bruno
11:09, 2 Dicembre 2013

In alcuni servizi tv non hanno nemmeno specificato che non giudava Walker, nè hanno citato il nome dell'altra vittima. L'incidente era solo il pretesto per parlare, al passato, dell'attore scomparso. Informazione televisiva sempre più indisponente e dilettantesca.

Claudio
15:06, 2 Dicembre 2013

Gentile Luca, se ci conoscesse davvero saprebbe che di articoli contro la Motorizzazione, il pericolo degli anziani al volante, delle Assicurazioni che aumentano ingiustificatamente i premi, le Case automobilistiche che non applicano la garanzia, etc… ne abbiamo scritti e ne scriveremo sempre di più.Quindi la sua osservazione, mi spiace, non la ritengo corretta.In merito all'articolo, se lo legge bene, c'è proprio scritto: “invece ho deciso di scrivere questo articolo con la speranza che lo leggano con interesse tante persone e imparino qualcosa. Perché, ahimè, bisogna cogliere occasioni come queste per riuscire a raggiungere tante persone disinteressate alla sicurezza…”

Yassine
20:22, 2 Dicembre 2013

e ki telo dice ke alla gente nn gliene frega niente della morte di paul wolker tipo a me mene frega xke era un bravo attore ma se tu la vuoi pensare cosi allora buona fortuna!

Val
06:41, 3 Dicembre 2013

Mamma mia ci risiamo con le polemiche, le notizie su Roger, l'altro passeggero, le hanno date in tantissimi, cmq si chiamava Roger aveva 38 anni, era amico e socio di Paul, si stavano recando ad uno spettacolo di beneficenza per le Filippine. In quanto alla velocità, cinture,normative, ecc. chi vi dice che non le rispettavano? Non mi dite che quando avete un'auto nuova non volete fare un bel rombo al motore, perché questa è la prassi di ogni uomo. Per quanto riguarda la morte di mia o tua nonna, scusami se mi permetto, ma tua nonna ha fatto qualche film? Ha forse inciso qualche canzone? Questo era il suo lavoro e il suo lavoro lo ha reso celebre, come viene nominato per i suoi film mi sembra giusto ricordarlo quando muore,tra l'altro era pure esente da colpe, e cmq se non moriva lui non sapevi nemmeno della morte dell'amico, quindi con queste notizie puoi pregare per entrambi..

Andrea
08:36, 3 Dicembre 2013

“Morto Paul Walker di Fast and Furious: e chi se ne frega?…..”Viso il titolo ero entrato sapendo già che avrei letto qualche amenità. Il classico titolo pieno di sensazionalismo squallido da giornalaio (si hai letto bene, non ho sbagliato, giornalaio, perché il giornalista è BEN altro).Poi ho letto questo….”No scusatemi, ma non voglio scrivere l'ennesimo articolo per commemorare la morte dell'attore Paul Walker di Fast and Furious. Non voglio cavalcare l'onda mediatica per “fare traffico”. Non voglio scrivere un articolo con le parole chiave giuste affinché google mi porti in prima pagina. Non voglio nemmeno finire per fare della demagogia sul fatto che le vetture sportive sono pericolose. Voglio scrivere questo articolo “semplicemente” per ricordare che oggi è morto in un incidente stradale un giovane di 40 anni che aveva tutta la vita davanti, e dopo di lui ahimè sono morte tantissime altre persone. Lui e il suo amico alla guida sono “solo” due delle 3.400 persone che muoiono ogni giorno nel mondo (fonte OMS). 141 ogni ora. Due ogni minuto. Quindi io mi chiedo: ma a chi frega davvero della morte di Paul Walker? La sua morte sarà usata, nel 99,9% dei casi, per “fare notizia” e audience, ma a nessuno importa davvero molto della sua morte e nessuno coglierà l'occasione per diffondere un po' di cultura della sicurezza.MEDIA A CACCIA DI CLICK – Come sempre avviene, quando muore un attore famoso in un incidente stradale il web impazza. Tutti iniziano a postare articoli, foto, tweet… ma nessuno coglie l'occasione per fare un minimo di buona informazione. Si va solo a caccia di click e traffico….”E sinceramente, detto in tutta onestà, ho smesso di leggere e sono rimasto qualche secondo a riflettere se dovessi ridere o piangere.Lo squallido sensazionalismo iniziale è stato di gran lunga superato dall'ipocrisia di chi ha scritto l'articolo. Ma d'altronde cosa altro ci si può aspettare….da un giornalaio.

Mattia
11:25, 3 Dicembre 2013

Val, probabilmente quello che hai scritto è riferito in parta anche a me e forse hai mal interpretato cosa intendevo: io la penso esattamente come te. Il suo lavoro l'ha reso celebre ed è ovvio che, come successo per altri, la notizia sulla sua morte venga inevitabilmente diffusa, quindi trovo inutile scrivere cose del tipo “…e chi se ne frega ?” e tirare fuori dati sugli altri morti ignoti, anonimi quasi a voler fare del moralismo sul perché lui venga ricordato e gli altri no. E' sempre stato così e sempre sarà così. Inoltre, questo articolo, per il suo contenuto, è stato possibile scriverlo solo perché è morto in quel modo.

Corrado
20:00, 4 Dicembre 2013

Premesso che conoscendo Claudio ho piena fiducia nella sua buona fede, vorrei condividere solo un paio di commenti.In primo luogo, è vero che l'intento provocatorio del titolo è ben chiaro. Tuttavia, c'è da domandarsi se sia opportuno usare toni simili nel contesto di un incidente mortale. Per quanto lo sciacallaggio mediatico sia condannabile, ritengo che ci si possa aspettare che una simile espressione possa offendere la sensibilità di molti, se non moltissimi utenti/lettori. Vale la pena osare così tanto, per promuovere un articolo di rottura? Domanda aperta e non tendenziosa, ma vorrei semplicemente invitare a riflettere su un punto delicato.In secondo luogo, capisco lo scopo di fondo del volere fare informazione corretta sulla sicurezza, facendo leva su una notizia drammatica per poter sottolineare ancora una volta alcuni dei capisaldi fondamentali della sicurezza stradale. Intento lodevole, e obiettivo in buona parte centrato a mio avviso. Dico solo in buona parte però, perché la questione delle cinture di sicurezza potrebbe apparire come trattata in maniera un po' generalista. La teoria delle cinture non correttamente allacciate non è infatti sufficientemente supportata da ragioni valide (o quantomeno, tali ragioni non vengono chiaramente esposte). La velocità elevata potrebbe essere stata più che sufficiente a causare il decesso dei due sfortunati giovani, anche nell'ipotesi di cinture allacciate. E' plausibile che le condizioni della vettura siano falsate dalle operazioni di taglio delle lamiere per l'estrazione dei corpi, ma è anche vero che lo stato del resto della vettura non lascia dubbio sulla violenza dello scontro.Infine, un dettaglio è in contraddizione con quanto visibile nei filmati diffusi online, e riportato da altre testate: la vettura avrebbe preso fuoco 60 secondi dopo lo scontro. Poiché l'argomento dell'incendio immediato viene usato come base di discussione per buona parte dei ragionamenti dell'articolo, nel caso in cui tale informazione fosse divenuta di pubblico dominio successivamente alla pubblicazione del pezzo sarebbe forse il caso di aggiornare il paragrafo.Non vorrei che queste brevi note venissero prese come una critica gratuita, ma piuttosto mi piace pensare che possano aggiungere valore a una discussione costruttiva a partire da ciò che rimane, indubbiamente e per tutti, una tragedia (tra migliaia di altre che si consumano ogni giorno, è vero… ma sempre tragedia rimane).Un caro saluto e buon lavoro, sempre

marco
19:02, 8 Dicembre 2013

io invece credo che la cintura la indossavano tutti e due,perchè se così non fosse,con la violenza dell'impatto,sarebbero volati tutti e due fuori dalla macchina,e forse sarebbero ancora qui…Ora questo non vuol dire che la cintura non serva o che addirittura faccia l'effetto contrario,ma in questi casi,con conseguente incendio,forse diventa una trappola…..

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