La sicurezza stradale incontra la musica di “In questa banda di ladri”

Il progetto di una band nato per sensibilizzare sui pericoli della strada; il poliziotto e chitarrista ci racconta un nuovo modo di "fare? sicurezza

 
La sicurezza stradale incontra la musica di “In questa banda di ladri” Il progetto di una band nato per sensibilizzare sui pericoli della strada; il poliziotto e chitarrista ci racconta un nuovo modo di "fare? sicurezza

Il progetto di una band nato per sensibilizzare sui pericoli della strada; il poliziotto e chitarrista ci racconta un nuovo modo di "fare? sicurezza

28 Novembre 2018 - 11:11

Quante volte sedendoci al volante in auto prima di accendere lo stereo e partire abbiamo davvero la consapevolezza di quanto sia importante allacciare la cintura, sistemare correttamente i bambini nel seggiolino e maturare l'idea di dover condividere la strada con tanti altri? Troppo spesso non si ha neppure il tempo di fare benzina – direte voi – , ma le riflessioni non hanno scadenze, basta farle proprie e portarle con se se possono contribuire a salvare vite in strada. E' anche per questo che è nato il progetto “Che fantastica storia è la vita” portato avanti dalla Cover band “In questa banda di ladri” che porta sul palco la musica come format di diffusione della sicurezza stradale. Ce lo racconta Angelo Sarro, frontman della band che con la sicurezza stradale ha a che fare ogni giorno da vice ispettore di Polizia locale del Commissariato di Vicenza.

Come e quando avete iniziato a coniugare sicurezza stradale e musica?

La band è stata fondata nel febbraio 2011 ma l'idea di coniugare la sicurezza stradale alla musica c'è sempre stata. Un episodio però mi ha fatto scattare la molla, il rilievo di un sinistro purtroppo mortale di una ragazza di 23 anni investita sull'attraversamento pedonale da un Suv il cui conducente era risultato positivo al controllo alcoltest. Dopo alcuni mesi, alla presentazione di questo format, con mio stupore, conobbi Maria, la mamma di quella ragazza che si chiamava Sara. La signora Maria mi raccontò che quando nacque sua figlia le diede quel nome bellissimo poiché era una grande fan di Antonello Venditti e io questo aneddoto ad Antonello l'ho raccontato personalmente, ricordo ancora la sua faccia…

La musica come strumento della sicurezza stradale, in che modo ci riuscite sul palco?

Il nostro format è strutturato in modo molto semplice ma efficace: è diviso in due parti. Nella prima parte si parla di prevenzione e sicurezza stradale con ospiti del luogo in cui viene organizzato l'evento. La loro partecipazione è preziosa in quanto parlano oggettivamente di numeri e danno spiegazioni tecniche riguardanti tali tematiche. Terminata questa prima parte inizia subito la musica con i migliori brani di Antonello Venditti, molti dei quali hanno dei messaggi bellissimi da condividere e far ascoltare al pubblico presente sempre molto numeroso. Durante il concerto ci sono dei momenti molto emozionanti durante i quali alcuni genitori e familiari delle vittime della strada ricordano i loro cari e raccontano le loro tragiche storie. Si crea un'atmosfera veramente particolare che entra nel cuore della gente. Sul palco si percepisce una strana sensazione come se ci fossero presenze positive di fianco a noi… Mentre canti o mentre ci sono le testimonianze guardi gli occhi delle persone presenti e ti accorgi che stai facendo qualcosa di veramente bello e coinvolgente. Al termine della serata infatti la maggior parte del pubblico viene sotto il palco a ringraziare, abbracciare e a dirti che hanno assistito davvero ad una serata particolarmente emozionante. E molti ti dicono che dopo aver assistito a questo evento faranno più attenzione quando saranno alla guida dei loro veicoli.

Le statistiche dicono che in Italia l'uso della cintura di sicurezza è ancora un tabù. Cosa ne pensi?

Io ogni tanto tra una canzone e l'altra racconto qualche episodio che mi è capitato durante il servizio, mai in modo banale, cercando sempre di far capire alle persone presenti che quando si è alla guida o a piedi siamo sempre a rischio, può sempre accadere qualcosa che non dipende esclusivamente solo da noi. Queste stesse persone alla fine ti dicono anche che non avrebbero più fatto “cazzate” da quel momento in poi perché hanno assistito a qualcosa di veramente particolare. Sono testimonianze che a noi sono servite a capire che eravamo sulla strada giusta e quindi non si molla si continua. Secondo me è un nuovo modo di fare prevenzione e sicurezza stradale che funziona.

Quali saranno le vostre prossime tappe/date?

Stiamo già organizzando il nostro tour 2019 durante il quale spero ci saranno parecchi eventi sulla prevenzione e sicurezza stradale. Siamo in trattativa con alcuni referenti regionali del Ministero dell'Istruzione che si occupano di Educazione Stradale nelle scuole, con Comuni, Proloco, Comitati e Associazioni che ci stanno chiedendo la disponibilità ad organizzare una tappa nelle loro città e noi saremo ben lieti di portare questa nostra iniziativa soprattutto ai giovani. Sono loro che vanno educati (ma è giusto coinvolgere anche gli adulti, risultati più positivi all'alcoltest della Polizia, ndr) e a loro dobbiamo dedicare il nostro massimo impegno per prevenire ed educare.

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