Honda si accolla i guai Takata: pagherà 605 milioni di dollari di rimborsi

Honda vuole uscire presto dallo scandalo degli airbag Takata ed è disposta a pagare: 605 milioni di dollari per chiudere le class action negli USA

 
Honda si accolla i guai Takata: pagherà 605 milioni di dollari di rimborsi Honda vuole uscire presto dallo scandalo degli airbag Takata ed è disposta a pagare: 605 milioni di dollari per chiudere le class action negli USA

Honda vuole uscire presto dallo scandalo degli airbag Takata ed è disposta a pagare: 605 milioni di dollari per chiudere le class action negli USA

5 Settembre 2017 - 03:09

Negli annali dell'automotive rimarranno, oltre ai successi commerciali e alle conquiste tecnologiche, anche alcuni grandi scandali, come i blocchetti d'accensione di GM, le emissioni taroccate del gruppo Volkswagen e gli airbag difettosi di Takata. Quest'ultimo è di gran lunga il più consistente numericamente e ha anche un tragico strascico di lutti. In questo quadro si inserisce Honda che, in qualità di principale cliente di Takata (leggi che Honda compra dai demolitori gli airbag pericolosi per levarli dalla circolazione), è stata probabilmente la più coinvolta in questa brutta faccenda. La necessità di uscire da questa vicenda al più presto ha spinto la Casa giapponese a proporre un accordo da 605 milioni di dollari per uscire dalle cause innescate dai pericolosi airbag Takata.

OFFERTA MILIONARIA I virulenti airbag giapponesi, oltre a provocare 18 decessi accertati e circa 180 feriti, hanno innescato un vorticoso turbine di cause, richiami e spese milionarie. Se la Corte dovesse approvare l'offerta di Honda, i cui termini sono stati riportati da Reuters, si instaurerebbe l'accordo giudiziario più ingente fra quelli correlati all'affaire Takata. Toyota, Subaru, BMW e Mazda hanno infatti siglato all'inizio dell'anno, di fronte ad un giudice di Miami, un accordo collettivo preliminare per un totale di 553 milioni dollari che riguardava 15,8 milioni di automobili mentre Nissan, poche settimane fa ha accettato di pagare 97,7 milioni di dollari per i richiami di 4,4 milioni di veicoli.

La cifra monstre che Honda potrebbe pagare da sola ha senso perché la Casa è il più grande cliente di Takata: gli airbag da sostituire nelle sue auto sono circa 17,8 milioni solo negli USA e delle 18 fatalità globali legate alla rottura dei contenitori degli airbag, ben 17 erano a bordo di veicoli Honda.

RISARCIMENTI ED ALTRO Questo “gruzzolo” di centinaia di milioni verrà impiegato in diverse maniere: la gran parte servirà per pagare tutti i costi, i mancati guadagni e i danni sostenuti dai clienti a seguito dei sinistri e dei richiami delle Honda coinvolte. Sembra che Honda erogherà, in alcuni casi, un'ulteriore somma fino a 500 dollari, pagherà i costi del noleggio di auto sostitutive e implementerà un programma di assistenza clienti, compresa un'estensione della garanzia. Secondo il Financial Times una quota sarà utilizzata anche per un programma che acceleri il ritmo dei richiami e della sostituzione degli airbag difettosi (Honda era stata strigliata da NHTSA perché i richiami andavano a rilento). Il mega-richiamo degli airbag Takata ha coinvolto 19 Case automobilistiche che hanno riparato ad oggi più di 42 milioni di veicoli. Takata stima che fino a 125 milioni di veicoli in tutto il mondo potrebbero dover essere richiamati per i suoi gonfiatori che, a causa del propellente nitrato d'ammonio alterato da umidità e calore eccessivi, possono rompersi proiettando pericolosissime schegge metalliche.

UNA MAREA DI VEICOLI A gennaio, Takata ha accettato di dichiararsi colpevole di comportamenti e di pagare 1 miliardo di dollari per chiudere un'indagine federale promossa negli Stati Uniti (leggi che Takata ha dichiarato fallimento a causa dello scandalo dei suoi airbag); nel frattempo tre suoi dirigenti sono stati accusati di aver falsificato i risultati delle prove di crash.

L'accordo prevede che Takata istituisca 2 fondi gestiti indipendentemente: uno da 850 milioni di dollari compenserà i Costruttori per i richiami mentre gli altri 125 milioni di dollari risarcirà gli automobilisti, feriti dai suoi airbag, che non avevano ancora raggiunto un accordo. Honda ha predisposto un minisito dedicato al richiamo degli airbag Takata, leggendo il quale si evince, per esempio, che la Casa già dalla fine del 2014 ha lavorato per trovare fornitori alternativi, poi identificati in Daicel, Autoliv e TRW e attualmente le sostituzioni avvengono solo con gonfiatori di questi marchi. Ricordiamo che già anni addietro un esperto Ford aveva obiettato sull'uso degli airbag Takata, considerati pericolosi perché il nitrato d'ammonio poteva alterarsi con il caldo e l'umidità (altri dettagli nel post che parla dell'attivismo USA e del silenzio dell'Europa nello scandalo Takata) e già nel 2005 Ford stessa chiedeva di l'aggiunta di un agente essicante al propellente.

Commenta con la tua opinione

X