
Richiamo lento secondo l'NHTSA che avverte Honda: 1 airbag Takata su 2 può esplodere sulle 300 mila auto coinvolte
Crediamo che attualmente esista soltanto un altro “evento” la cui risonanza sia paragonabile a quella del Dieselgate: stiamo parlando, ma sicuramente l'avevate già pensato, dell'alluvionale richiamo degli airbag Takata. Il suo ennesimo (e sicuramente non ultimo) capitolo vede la potente NHTSA richiamare Honda, accusandola di sostituire gli airbag pericolosi ad un ritmo troppo lento. Il concetto alla base della reprimenda è semplice: gli airbag difettosi sono Takata ma il cliente ha comprato Honda ed è quindi il Costruttore che risponde del difetto di fronte all'acquirente.
CONTATTI DIFFICILI Il succo delle critiche che NHTSA ha rivolto a Honda ieri è questo: la Casa deve fare di più per rintracciare i proprietari delle circa 300.000 sue automobili che ancora montano i pericolosi inflator degli air bag Takata e assicurarsi che questi veicoli siano riparati. Mark Rosekind, capo della National Highway Traffic Safety Administration, ha riferito che l'Ente da lui diretto ha suggerito a Honda diverse misure per velocizzare il ritrovamento dei veicoli da sanare (leggi come Honda sta comprando gli airbag difettosi dai demolitori), compresa l'assunzione di investigatori privati per rintracciare i proprietari, l'invio di comunicazioni in molte lingue diverse e persino il predisporre camion-officina di quartieri per riparare le auto a domicilio, o quasi. Rosekind, nel corso di una conferenza dedicata ai fornitori, ha detto ieri che “c'è tutta una serie di cose che vorremmo vedere ma queste cose stanno accadendo troppo lentamente”.
PROBABILITÀ TROPPO ALTE L'urgenza espressa da Rosekind non deve apparire esagerata: basta considerare che recenti test hanno dimostrato che gli inflator degli airbag di 313.000 auto Honda e Acura, prodotte fra il 2001 e il 2003 (il fatto che il propellente si degrada lentamente aveva indotto FCA a montare airbag Takata sospetti anche sulle auto nuove), hanno fino al 50% di probabilità di rompere il loro contenitore e proiettare le ormai tristemente note (e micidiali) schegge metalliche. NHTSA e Honda hanno emesso nel mese di giugno un avviso urgente per i proprietari dei veicoli ma finora solo 13 mila automobili sono state riparate. Le vetture coinvolte sono: Honda Civic e Accord 2001-2002, Odyssey 2002, CR-V 2002, Pilot 2003, Acura TL 2002-2003 e CL 2003. Le vetture di quegli anni sembra abbiano inflater ancor più inclini all'esplosione rispetto ad altri realizzati da Takata e risultano quindi così pericolose che Governo e NHTSA invitano i proprietari a non usarle a meno che non stiano andando da un rivenditore per farle riparare; Honda, dal canto suo, comunica che i pezzi di ricambio per questi veicoli sono disponibili.
ANCORA VITTIME I richiami e gli avvertimenti sono diventati ancor più pressanti alla luce dell'ennesima vittima, la cinquantenne Delia Robles di Corona, in California: la donna è infatti deceduta a seguito delle gravi ferite causate dalle schegge che l'hanno raggiunta quando l'airbag si è attivato a seguito dello scontro frontale che ha coinvolto la sua Honda Civic del 2001 il 30 settembre scorso. Il conteggio delle vittime delle esplosioni, causate dal degrado del propellente nitrato d'ammonio sottoposto a esposizioni prolungate a umidità e temperature elevate, è arrivato 11 negli Stati Uniti e16 in tutto il mondo. Riguardo quest'ultimo caso, Honda ha dichiarato che la signora Robles ha comprato la Civic nel 2015 e che l'auto è stata richiamata per la prima volta nel 2008 e, da allora, Honda ha inviato ai quattro proprietari registrati 20 avvisi di richiamo senza esito (il problema di contattare i proprietari si presenta anche per i richiami del Dieselgate, che potrebbero durare anni). Honda ha inoltre detto di non aver modo di verificare se Delia Robles ha ricevuto le lettere; il figlio, Jose Contreras, ha detto che lei non gliene ha mai parlato. Finora 17 produttori di auto e light truck si stanno accollando il costo dei richiami ma si vorranno rivalere su Takata che, sotto questa Spada di Damocle, sta cercando un compratore (leggi di come lo scandalo degli airbag Takata scotta troppo per i costruttori interessati a Takata) ma potrebbe anche andare al fallimento. Rosekind si dice non-preoccupato per le finanze di Takata o per un suo potenziale fallimento dato che i Costruttori sono comunque responsabili per le riparazioni connesse ai richiami e ricorda che le leggi sulle bancarotte prevedono garanzie che assicurano che i richiami vadano in porto.