Europa, strade sempre più sicure: vittime in calo del 2% per il secondo anno
Sempre meno vittime per incidenti stradali in Europa: grande calo nell'ultimo decennio, non bene l'Italia nel 2017

Sempre meno vittime per incidenti stradali in Europa: grande calo nell'ultimo decennio, non bene l'Italia nel 2017
Viaggiare in sicurezza è ciò che tutti vorremmo, far viaggiare in sicurezza è lo scopo primario di costruttori e istituzioni. Sembra che in Europa si stia lavorando bene da questo punto di vista, almeno da quanto traspare dalle stime rilasciate dalla Commissione Europea. Sarà per le nuove tecnologie di assistenza alla guida – vedi tutte le ultime sugli ADAS – sarà per una maggiore attenzione di tipo normativo – qui la recente decisione del Parlamento Europeo – fatto sta che negli ultimi dieci anni in Europa c'è stato un forte calo di vittime per incidente stradale. Buoni i dati nel breve periodo, -2% sia nel 2016 che nel 2017, non benissimo l'Italia con vittime in leggero aumento lo scorso anno.
I NUMERI IN EUROPA I dati sono relativamente confortanti, è vero, ma parliamo comunque di numeri importanti e ancora migliorabili. Da quanto riporta la Commissione Europea ci sono state 25.300 morti nel 2017 sulle strade del Continente, 300 in meno rispetto al 2016, pari appunto al 2%, e 6200 in confronto al 2010, un -20%; se andiamo ancora più indietro, tra il 2000 e il 2010 la riduzione è stata addirittura del 46%. La Commissione Europea rilascia anche le stime sulle persone rimaste gravemente ferite, ben 135.00 nel 2017, di cui gran parte pedoni, ciclisti e motociclisti, le cosiddette “vittime vulnerabili” da proteggere maggiormente. Il tutto in una visione venale che quantifica per la società un costo economico, tra vittime e feriti, di 120 miliardi l'anno.
PAESE CHE VAI Ci sono grandi differenze tra gli Stati Membri, i dati più negativi provengono dalle nazioni dell'Est ma la media parla di 49 vittime ogni milione di abitanti, il che renderebbe l'Europa la regione con le strade più sicure al mondo. In ogni caso nel 2017 nessuno è andato oltre la soglia delle 100 vittime per milione, e ben otto Paesi sono sotto alle 40 vittime ogni milione: Svezia (25), Regno Unito (27), Paesi Bassi (31), Danimarca (32). Irlanda (33), Estonia (36), Germania (38) e Francia (39). I numeri peggiori sono in Romania e Bulgaria, rispettivamente con 98 e 96 decessi, mentre per quanto riguarda la percentuale di calo le migliori appartengono a Estonia(-32%) e Slovenia (-20%). E l'Italia? Così così. Sulle nostre strade i dati provvisori evidenziano un peggioramento della sicurezza stradale: 56 decessi per ogni milione abitanti nel 2017 contro i 54 del 2016, pari ad un aumento del 3% – e il 2018 non inizia bene, vedilo qui. Tuttavia, prendendo in considerazione l'ultimo decennio, considerando che nel 2010 i morti per incidente erano 70 su un milione di abitanti, si registra nel nostro Paese un calo del 18%, in linea con la media europea.
CHI,DOVE, E QUANDO La Commissione Europea rilascia anche altri dati che restringono il campo su chi sono le maggiori vittime da incidenti stradali, su quali strade avvengono e in che periodo. Il 46% dei decessi sono di automobilisti, la restante parte è composta dalle “vittime vulnerabili”, di cui il 21% sono pedoni, l'8% ciclisti e il 14% motociclisti. I giovani nella fascia compresa tra 18 e 24 anni hanno il doppio di probabilità di morire rispetto agli adulti, nel 2017 l'80% di giovani morti incidenti stradali erano uomini, perché tendenzialmente fanno viaggi più lunghi rispetto alle donne; la statistica varia di poco se consideriamo tutte le fasce di età: la percentuale di uomini è dell'76%. Le strade più pericolose nel 2017 si sono rivelate quelle rurali, su cui è avvenuto il 55% degli incidenti mortali, il 37% si è verificato in città mentre solo l'8% sulle autostrade (guarda la mappa delle strade più pericolose in Italia). Per quanto riguarda la periodicità, infine, in un'analisi fatta dal 2010 al 2016 è emerso che il minor numero di vittime si registrano a febbraio e che gli incidenti più mortali avvengono durante le vacanze estive, nei mesi di luglio e agosto.
VERSO IL DOMANI Per ora l'obiettivo è quello di arrivare nel 2020 con il 50% di vittime in meno rispetto al 2010, ma si guarda già più in là: con la dichiarazione di Valletta sulle “Safety Road” di marzo 2017, si punta ad una nuova riduzione del 50% tra il 2020 e il 2030. La riuscita dipende da un nuovo quadro politico che prevede misure più concrete per migliorare la sicurezza sulle strade europee, ma c'è bisogno di grande aiuto anche dalla tecnologia, alla quale si fa riferimento più volte nelle azioni del programma. Già durante i prossimi mesi, verranno presentate iniziative riguardanti i tre punti fondamentali del programma: sicurezza del veicolo, sicurezza delle infrastrutture ed una mobilità cooperativa, connessa e autonoma.