Quando si circola si deve tenere una velocità sempre superiore a 30 km/h? O bisogna comunque mantenere sempre una velocità minima? Proviamo a rispondere
Quando si circola in auto non bisogna correre troppo ma neanche andare eccessivamente piano. Il conducente, infatti, non deve circolare a velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione. Ma esiste una velocità minima ‘ufficiale’ o consigliata? Secondo alcuni si deve tenere una velocità sempre superiore a 30 km/h, secondo altri dipende dal tipo di strada e dal traffico. Proviamo a capirne di più.
I LIMITI MINIMI DI VELOCITÀ
Dei limiti massimi di velocità sappiamo più o meno tutto, così come delle relative sanzioni. Dei limiti minimi, invece, sappiamo molto meno. Eppure se ne fa esplicita menzione nel Codice della Strada. In particolare l’articolo 142 comma 2 ricorda che gli enti proprietari delle strade possono imporre, segnalandoli opportunamente, limiti di velocità minimi e massimi diversi da quelli fissati per legge (senza però sforare mai quelli massimi). Inoltre l’art. 175 comma 4 CdS ricorda che nel regolamento di attuazione del codice sono fissati i limiti minimi di velocità per l’ammissione alla circolazione su autostrade e strade extraurbane principali di determinate categorie di veicoli. E in effetti l’art. 372 comma 4 del regolamento fissa questi limiti, vietando la circolazione in autostrada o sulle strade extraurbane principali alle autovetture che non siano in grado, per costruzione, di sviluppare la velocità in piano di almeno 80 km/h.
VELOCITÀ MINIMA IN AUTOSTRADA
Pertanto abbiamo un primo paletto ben definito: in autostrada e sulle tangenziali le auto devono poter sviluppare una velocità di almeno 80 km/h, altrimenti non possono neppure accedervi. Naturalmente non è detto che viaggiando in autostrada non si possa mai scendere sotto gli 80 km/h, questo dipende dal traffico, dal meteo e da tante altre situazioni. Ma in condizioni normali l’auto deve comunque poter garantire quell’andatura. Null’altro è regolamentato riguardo la velocità minima, quindi non è vero, come dicono alcuni, che si deve tenere una velocità sempre superiore a 30 km/h. Quando non specificato è sempre meglio fare affidamento ai principi dell’art. 141 comma 1 CdS, secondo cui “è obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che […] sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose e ogni altra causa di disordine per la circolazione”.
SEGNALI STRADALI PER I LIMITI MINIMI
Visto che gli enti proprietari delle strade possono fissare limiti di velocità minimi, esistono appositi cartelli per segnalarli. La segnaletica per i limiti minimi è costituita da un cartello circolare blu con l’indicazione in bianco della velocità minima da mantenere, e dal relativo cartello di fine obbligo con la banda rossa trasversale, Ci sono poi alcune autostrade a tre corsie per senso di marcia in cui vige un regolamento in base al quale la prima corsia è esente da limiti minimi, la seconda corsia ha il limite minimo di 60 km/h e la terza di 90 km/h: in questi casi la regola viene segnalata mediante un cartello rettangolare verde che riporta le velocità minime obbligatorie da mantenere su ciascuna corsia (potete visualizzare i segnali stradali per i limiti minimi di velocità nella foto sopra).
LIMITI MINIMI DI VELOCITÀ: SANZIONI
Chi viola la disposizione secondo cui il conducente non deve circolare a velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione, è punito con una multa da 42 a 173 euro. Stesso importo per chi non rispetta i limiti minimi di velocità, ove indicati con segnale. Tuttavia se quest’ultima infrazione è commessa alla guida di veicoli utilizzati per il trasporto di merci pericolose, autoveicoli con rimorchi, autobus e filobus di massa complessiva a pieno carico superiore a 8 t, autoveicoli destinati al trasporto di cose o ad altri usi e mezzi d’opera quando viaggiano a pieno carico, la sanzione viene raddoppiata. Inoltre la multa aumenta di 1/3 se la violazione è commessa dopo le ore 22 e prima delle ore 7. Allo stesso tempo è ridotta del 30% se pagata entro 5 giorni dall’accertamento o notifica.
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