Privatizzazione della revisione sui mezzi pesanti: Dekra ci aiuta a fare chiarezza sullo stato e le prospettive future in Italia
Dal 1° febbraio 2023 gli ispettori privati autorizzati dal Ministero possono eseguire anche la revisione dei mezzi pesanti. Nella realtà però il piano di esternalizzazione della revisione dei mezzi pesanti, in precedenza eseguite solo da ispettori pubblici (in straordinario volontario) con liste d’attesa anche oltre i 12 mesi, secondo le associazioni di categoria dei trasportatori e degli ispettori privati stenta a partire. La privatizzazione della revisione dei mezzi pesanti dovrebbe riportare a regime il sistema revisioni, sgravando i dipendenti della Motorizzazione da mansioni che richiedono competenze oggi riconosciute anche agli ispettori privati e contribuendo a rendere le strade più sicure. Abbiamo voluto approfondire con Dekra Italia, leader nella revisione e nella formazione degli ispettori tecnici (Moduli A-B per veicoli leggeri e C per mezzi pesanti) lo stato di questo cambiamento in atto e dei nodi ancora da sciogliere sulla revisione dei mezzi pesanti in Italia.
IN ITALIA I MEZZI PESANTI HANNO FINO A 19 ANNI DI ETA’
Secondo i dati del parco circolante ACI 2021, in Italia i veicoli pesanti e trasporto merci oltre 3,5 tonnellate (autocarri, autobus, trattori stradali, rimorchi e semirimorchi) hanno una età media di 16,1 anni, con rimorchi e semirimorchi che da soli superano i 18 anni. La conferma della vetustà del parco circolante italiano arriva anche da un’indagine ACEA 2023 che ha attribuito ai soli mezzi pesanti trasporto merci (oltre 3,5 tonnellate) un’età media di 19 anni, rispetto alla media europea di 14 anni.
Una condizione che, come ricorda Dekra Italia, attribuisce a un parco circolante più anziano una gravità degli incidenti stradali che cresce esponenzialmente dopo i 5 anni. Nel corso di un’audizione alla Commissione Trasporti, il direttore generale per la motorizzazione, ing. Pasquale D’Anzi, riassumeva così nell’aprile 2022 le criticità note delle revisioni: “Il 14% dei veicoli pesanti italiani circola con revisione già scaduta. Le regioni con maggiori ritardi sono la Sardegna (39%) e la Toscana (21%). Circa 80-90% delle prenotazioni di revisione sono oltre la scadenza”. Numeri che stridono con l’obiettivo di Parlamento e Commissione UE di armonizzare il regime delle revisioni in Europa stabilito con le Direttive 2014/45, 2014/46 e 2014/47
“Con l’avvicinarsi della scadenza di novembre 2023, che vuole tutti i centri ‘870’ adeguati alla nuova normativa, ancora nessun centro revisioni privato è stato attivato”, ci spiega Gianluigi Bertola, Technical and operation manager presso Dekra Italia. Ma perché succede? Vediamo di capire quali sono le criticità principali relative alla revisione dei mezzi pesanti già portate all’attenzione del Ministero dei Trasporti durante la recente audizione del 21 Giugno 2023 partendo però da cosa ha portato al problema attuale e come avviene la revisione dei mezzi pesanti oggi in Italia.
REVISIONE MEZZI PESANTI COME FUNZIONA OGGI E PERCHÉ CI SONO LUNGHE CODE?
La revisione dei mezzi pesanti è stata sempre una competenza esclusiva della Motorizzazione e per adeguare il servizio al circolante in crescita, con la legge 870/86 sono state individuate delle sedi private dove il lavoro era svolto da funzionari pubblici in straordinario oltre l’orario d’ufficio in Motorizzazione, come lo è ancora oggi. Si è creato quindi un comparto a gestione pubblica con il coinvolgimento del settore privato per quanto riguarda le officine di revisione e le agenzie di pratiche auto per la prenotazione delle revisioni.
Negli anni è ulteriormente aumentato il numero di mezzi pesanti circolanti, ma non c’è stato turnover dei funzionari pubblici andati in pensione, lasciando un organico di 3000 risorse in forza alla Motorizzazione tra dirigenti e dipendenti pubblici. “Negli ultimi 20 anni il personale della Motorizzazione Civile ha subito un sostanziale dimezzamento principalmente a seguito del pensionamento dei propri dipendenti” è una dichiarazione del direttore generale della motorizzazione, ing. Danzi, in audizione alla Commissione Trasporti nel 2022.
Il Covid non ha certo aiutato, contribuendo ulteriormente ad allungare le liste d’attesa per la revisione dei mezzi pesanti finché il Ministero ha avviato il processo di esternalizzazione delle revisioni con ispettori privati. Un processo lento in alcune località più congestionate del centro e del sud Italia, come in Sardegna, dove la prenotazione di una revisione truck può essere data anche nel 2024. A meno di assumere molti altri funzionari pubblici, sembra chiaro che si potranno snellire le liste d’attesa solo chiamando i tanti ispettori tecnici privati che il Ministero ha fino ad oggi autorizzato. Ad oggi però il coinvolgimento degli ispettori privati è partito prevalentemente nelle due direzioni territoriali del nord.
LA MOTORIZZAZIONE “ARRUOLA” GLI ISPETTORI PRIVATI IN AIUTO A QUELLI PUBBLICI
Una delle maggiori criticità che le associazioni hanno esposto alla Commissione trasporti presso la Camera dei Deputati riguarda sicuramente l’impiego degli ispettori privati autorizzati. Come sostenuto dai rappresentanti infatti il processo di esternalizzazione o privatizzazione delle revisioni dei mezzi pesanti si sarebbe fermato per alcune Direzioni Territoriali alla circolare 39957 della Direzione Generale per la Motorizzazione. Alle strutture periferiche (sono 4 in tutta Italia) è stata data la facoltà di autorizzare sedute di revisione presiedute da personale tecnico privato autorizzato dal Ministero, in modo da poter impiegare il personale interno per altre mansioni non derogabili, come ad esempio gli esami di guida per la patente o le stesse verifiche a campione presso i centri prove autoveicoli dislocati sul territorio.
Va ricordato che l’esternalizzazione delle revisioni dei mezzi pesanti, riguarda soltanto alcuni veicoli superiori alle 3,5 tonnellate. Restano infatti di competenza della Motorizzazione:
- Gli autobus superiori a 16 posti;
- I veicoli di Stato;
- I mezzi pesanti per trasporti in ADR (sostanze pericolose) e in ATP (trasporti di merci deperibili).
I NODI DA SCIOGLIERE SULLE REVISIONI MEZZI PESANTI NEI CENTRI PRIVATI
Oltre all’arbitrarietà delle direzioni periferiche, sui tavoli tecnici del Ministero ci sono vari dossier aperti riguardanti la revisione dei mezzi pesanti, ad esempio:
- L’uniformità delle tariffe di revisione tra centri privati e Motorizzazione;
- Lo snellimento del processo di prenotazione della revisione (oggi basato su agenzie pratiche auto esterne/uffici Motorizzazione);
- Le ore minime di formazione tecnica per gli ispettori privati per il modulo C, ovvero per i mezzi con massa superiore a 3,5 tonnellate e oltre 16 posti, attraverso corsi di formazione come quelli tenuti anche da Dekra, che si vorrebbero integrare con webinar e ulteriori esperienze formative certificate o con crediti;
- Requisiti dei centri per poter essere abilitati – tra gli altri – in termini di spazi (6,2 m di altezza con ponte sollevatore o 5 m con fossa – superficie almeno 250 m² per ogni linea – superficie totale dei locali superiore a 600 m², separati tra attività di revisione e autoriparazione – superficie esterna di manovra superiore a 1.000 m²), certificazioni (ISO 17020 – ISO 9001), autorizzazioni e polizze. I paletti stabiliti dal M. 446 del 5.11.2021, risultano troppo selettivi per la quasi totalità dei Centri Prova Autoveicoli già autorizzati dal Ministero secondo la legge 870/86. Questi paletti sono stati a più riprese contestati dai diversi rappresentanti delle associazioni di categoria e dovrebbero essere argomento di rivalutazione da parte della motorizzazione.
REVISIONI MEZZI PESANTI PRIVATE PARTITE SOLO AL NORD
Ma com’è la situazione attuale riguardo all’impiego degli ispettori tecnici privati autorizzati dal Ministero da parte delle diverse Direzioni Generali Territoriali della Motorizzazione? La circolare 39957 della Direzione Generale per la Motorizzazione ha autorizzato gli ispettori privati dal 1° febbraio 2023 ad operare sui centri cosiddetti “870”, al pari degli ispettori dipendenti della Motorizzazione. La situazione tuttavia risulta essere ad oggi disomogenea con le Direzioni del Centro e del Sud non ancora allineate alla suddetta circolare 39957, a differenza delle altre due.
“Ad oggi solo la DGTNO e la DGTNE, ovvero le direzioni generali della motorizzazione nord-ovest e nord-est, hanno colto la possibilità e hanno emanato apposite circolari (Direttiva 10/2023/DGTNE e Direttiva/2023/DGTNO, ndr) per la pianificazione delle sessioni di revisione – ci spiega Bertola – mentre le altre due direzioni generali non hanno ancora emanato le circolari per utilizzare gli ispettori privati nelle sessioni di revisione presso i centri 870. Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti. Siamo dunque ad una situazione di avvicinamento al modello ideale normato dalla 446, dove gli ispettori privati vengono inseriti nelle revisioni presso i centri 870 solo per ‘emergenze’ locali di personale della motorizzazione, mentre mancano ancora le strutture di revisione private”.
INDAGINE DEKRA TRA LE FLOTTE E I CENTRI PROVE AUTORIZZATI
Poiché Dekra Italia si interfaccia sia con le flotte sia con le strutture di revisione autoveicoli, essendo il principale network per la revisione di veicoli a motore, ha sondato il sentiment tra chi è direttamente interessato da questa corrente di cambiamento. Ecco cosa ne pensano.
Tra le 200 aziende di autotrasporto, rappresentative dell’80% del mercato dei veicoli commerciali pesanti, i fleet manager intervistati hanno manifestato l’esigenza di un cambiamento nelle revisioni dei mezzi pesanti che interessa più aspetti:
- Il costo totale (tempo di fermo del veicolo e dell’autista) della revisione è alto e insoddisfacente per il 76%;
- I tempi di inattività per mancanza della revisione per trasporti all’estero sono insoddisfacenti per il 56% delle aziende che si rivolgono direttamente alle sedi della Motorizzazione;
- La prenotazione degli appuntamenti, migliorabile per circa il 50% delle grandi flotte;
- La distanza per raggiungere la sede preposta ad effettuare la revisione, insoddisfacente per il 40% delle aziende.
Tra gli operatori nell’attività di revisione, Dekra Italia ha raccolto l’opinione di rappresentanti o responsabili di centri autorizzati con ex legge 870/86, quelli maggiormente limitati dai paletti del D.M. 446, ma non solo. Infatti è emerso che:
- Il 66% dei centri è favorevole alla privatizzazione, con il 16% “entusiasta” del cambiamento;
- Il 22% è preoccupato dei rischi economici di rinnovo attrezzature e/o spazi;
- Il 59% degli intervistati dichiara di avere attrezzature di età compresa fra 5 e 10 anni e Il 25% oltre i 10 anni;
- Per il 46% degli intervistati la responsabilità dell’ispettore è troppo elevata e andrebbe separata da quella aziendale incaricando ispettori esterni;
- Per il 90% degli intervistati serve un processo più snello e flessibile di prenotazione delle revisioni truck.
“Sicuramente le cose si possono fare, come avviene anche in molti altri Paesi europei, sebbene con differenti tipi di organizzazione”, aggiunge Gianluigi Bertola. “Da quella in cui la Motorizzazione fa solo da ente di supervisione dei centri, a quella in cui la Motorizzazione entra nel dettaglio, ad esempio, su come fare i test, autorizzare gli ispettori, etc., o l’organizzazione basata su centri di revisione di proprietà della motorizzazione. Penso che la Motorizzazione, in quanto garante dello Stato, debba essere principalmente il controllore dei centri di revisione garantendo la correttezza delle attività di tutti i centri di revisione e di conseguenza la sicurezza stradale.
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