Multe stradali: vanno presegnalati anche gli Scout Speed

Importante sentenza della Cassazione sulle multe stradali: vanno sempre presegnalati anche gli autovelox mobili o Scout Speed usati in modalità dinamica
Fin dall’introduzione avvenuta qualche anno fa, gli autovelox mobili modello Scout Speed sono stati subito ribattezzati ‘invisibili’ perché, in base all’interpretazione dell’epoca, non soggetti all’obbligo di presegnalazione come richiesto invece dall’articolo 142 comma 6-bis del Codice della Strada, secondo cui “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili”. Tuttavia la Corte di Cassazione, con una sentenza recentissima, ha bocciato questa libera interpretazione stabilendo che vanno regolarmente presegnalati anche gli autovelox mobili, e che solo in questo caso possono affibbiare multe stradali.
AUTOVELOX MOBILI SCOUT SPEED: ‘INVISIBILI’ PER GLI AUTOMOBILISTI
Approvati dall’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (oggi MIMS) nel 2012 e poi diffusisi negli anni successivi, gli autovelox mobili Scout Speed sono apparecchi che riescono a rilevare la velocità dei veicoli anche in modalità dinamica, venendo cioè posizionati su un’auto di servizio in movimento (ma possono funzionare anche con auto ferma). Per anni si è ritenuto che tali autovelox potessero sfuggire all’obbligo di presegnalazione grazie a quanto stabilito nei decreti ministeriali attuativi del già citato comma 6-bis dell’art. 142 CdS, introdotto nel 2007, in base ai quali le norme sulla presegnalazione degli autovelox non si applicano per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misurazione in maniera dinamica, ovvero a inseguimento. Anche perché il comma 6-bis, citando “postazioni di controllo sulla rete stradale” sembrerebbe effettivamente riferirsi solo a quelle fisse.
SCOUT SPEED E PRESEGNALAZIONE: LA NOVITÀ DEL 2021
Chiamata in causa sull’argomento, con la sentenza n. 29595 del 22 ottobre 2021 la Corte di Cassazione ha però completamente rimescolato le carte in tavola, stabilendo, come detto, che l’obbligo di presegnalare e rendere visibili i controlli di velocità vale pure per gli apparecchi montati su veicoli e in grado di effettuare rilevazioni quando il mezzo è in movimento, e dunque non soltanto per i controlli eseguiti con gli autovelox fissi, con o senza la presenza di agenti.
Questo perché qualunque disposizione risulti scritta nei decreti attuativi non può in alcun modo derogare alle norme del Codice della Strada, che ha rango di legge. E se una legge impone che “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità debbano essere preventivamente segnalate e ben visibili”, un semplice decreto non può introdurre una deroga specificando che l’obbligo non vale per gli autovelox mobili, a meno che sia la stessa legge a prevederla.
MULTE STRADALI CON SCOUT SPEED: PRESEGNALAZIONE SUGLI STESSI VEICOLI
La Corte di Cassazione è andata pure oltre ritenendo necessario che sia lo stesso veicolo di servizio su cui è montato l’autovelox mobile a dover avere pannelli luminosi, visibili sia da chi si trova davanti sia da chi si trova dietro, che avvisino del controllo velocità in atto. Pertanto in casi del genere non bastano i classici cartelli e i pannelli a messaggio variabile posizionati sulle strade. Questa confusione interpretativa ha causato in passato numerosi ricorsi contro multe stradali per eccesso di velocità, e a sensazione ne procureranno altri anche in futuro.