Arriva la stretta sui monopattini: casco e RCA obbligatori, scopri le ultime novità dopo l'incontro che si è tenuto in Senato
Si va verso una stretta sull’uso dei monopattini con casco, RCA, targhino e forse patente che, salvo sorprese, saranno presto obbligatori. Se ne sta parlando nelle apposite commissioni parlamentari in vista della conversione in legge del decreto Infrastrutture, che a detta del ministro della mobilità sostenibile Giovannini dovrebbe contenere le novità sui monopattini elettrici. E se n’è parlato in un incontro tenutosi venerdì 22 ottobre 2021 al Senato a cui hanno partecipato esponenti politici di opposti schieramenti (con idee diverse sulla micromobilità) e i dirigenti di Confarca, l’associazione delle autoscuole. Tutto questo mentre Assosharing, che rappresenta le società di noleggio, denuncia che l’eventuale introduzione dell’obbligo del casco sui monopattini non sarebbe supportato dalle statistiche sugli incidenti.
MONOPATTINI ELETTRICI: LE REGOLE ATTUALI
Introdotti per incentivare la mobilità sostenibile, i monopattini elettrici sono diventati subito diffusissimi, specie nelle città medio-grandi, procurando però qualche scompenso in termini di sicurezza e di ordine pubblico. Questo non tanto per la pericolosità in sé dei monopattini, quanto per l’uso disinvolto che viene fatto soprattutto da parte degli utenti più giovani. Ricordiamo che in base alle regole attuali sui monopattini elettrici il casco è obbligatorio solo dai 14 ai 18 anni (sotto questa età sono vietati), non si può andare in due, non si può superare la velocità massima di 25 km/h (che scende a 6 km/h nelle aree pedonali) e si può circolare solo sulle ciclabili o nelle strade urbane con limite di velocità di 50 km/h. Non è richiesto il casco per i maggiorenni, così come l’assicurazione, la targa e la patente. Ma presto le cose potrebbero cambiare.
MONOPATTINI: CASCO E RCA OBBLIGATORI, COSA STA PER SUCCEDERE
Su spinta di gran parte delle amministrazioni locali, delle forze di polizia e di politici bipartisan, il monopattino elettrico inteso come ‘veicolo di libertà’ ha ormai i giorni o le settimane contate. Gli spifferi che arrivano dalle commissioni parlamentari segnalano una pioggia di emendamenti al decreto Infrastrutture per rendere obbligatori casco, RCA e targa (sulla patente ci sono dubbi), nonché per regolamentare meglio l’utilizzo in modalità ‘free floating’, soprattutto al fine di evitare che i veicoli noleggiati in sharing continuino a essere abbandonati indiscriminatamente lungo le vie e le piazze o sui marciapiedi, come spesso accade oggi, creando intralcio e pericolo ai pedoni. Nei prossimi giorni conosceremo le norme effettivamente approvate. Il tempo stringe perché il decreto dev’essere convertito in legge entro il prossimo 9 novembre, ottenendo la fiducia prima alla Camera e poi al Senato.
MONOPATTINI: CASCO E RCA OBBLIGATORI, LE NOVITÀ EMERSE DALL’INCONTRO AL SENATO
Come anticipavamo all’inizio il 22 ottobre 2021 si è tenuto al Senato un interessante incontro dal titolo “Monopattini e Micromobilità. Quali soluzioni?”, promosso da Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici) e a cui hanno partecipato tra gli altri il Sen. William De Vecchis della Lega e il Sen. Emanuele Dessì del Gruppo Misto (ex M5S). Un’occasione per fare il punto della situazione sulla questione monopattini e ascoltare i diversi punti di vista.
Per De Vecchis il monopattino elettrico, da felice intuizione per agevolare la mobilità elettrica si è trasformato in un problema per i Comuni. Soprattutto per l’uso spesso imprudente che se ne fa. Si è detto dunque d’accordo a introdurre l’obbligo di casco, assicurazione e di un codice o targhino per identificare immediatamente i veicoli.
Dessì ha dichiarato che i monopattini elettrici, così come il car sharing, sono innovazioni che vanno incoraggiate e non ostacolate. Sì dunque all’uso del casco obbligatorio per tutti, anche sui mezzi in sharing mediante l’installazione di un bauletto porta-casco. Sì anche a un patentino (per gli utilizzatori più giovani) che dia almeno qualche rudimento sulla circolazione su strada, sul significato dei segnali stradali, ecc. Decisamente contrario, invece, all’assicurazione obbligatoria perché, visti i costi delle polizze, renderebbe i monopattini anti-economici decretandone probabilmente la fine. Per quanto riguarda infine l’identificazione dei mezzi, Dessì ha ricordato che quelli in sharing, ossia la maggior parte in circolazione, sono già identificabili. E che la stessa tecnologia si potrebbe usare sui monopattini privati.
Paolo Colangelo, presidente di Confarca, ha espresso la linea della sua associazione dichiarando che probabilmente è stato un errore assimilare i monopattini elettrici ai velocipedi. In quanto i primi non utilizzano la propulsione umana per potersi muovere (come le bici) ma bensì un motore elettrico. Pertanto sarebbe stato forse più opportuno equipararli ai ciclomotori, situazione che avrebbe automaticamente imposto l’obbligo di casco, targa, assicurazione e patente. Obblighi su cui Confarca si dice assolutamente favorevole.
Chi desidera ascoltare gli interventi in versione integrale può farlo grazie al seguente video postato da Radio Radicale:
MONOPATTINI: CASCO E RCA OBBLIGATORI: LA POSIZIONE DI ASSOSHARING
Concludiamo questo aggiornamento sulle novità che presto riguarderanno tutti i monopattini elettrici riportando la posizione critica di Assosharing. Per l’associazione dei noleggiatori l’obbligo del casco per i maggiorenni che utilizzano il monopattino in sharing sarebbe una scelta drammatica per l’industria della mobilità sostenibile, non basata su dati oggettivi relativi agli incidenti. Da uno studio dell’Osservatorio Sharing Mobility presso il Ministero dell’Ambiente emergerebbe infatti che si verifichino in media 44 incidenti ogni 10.000 monopattini in sharing, pari allo 0,004%. Dunque non ci sarebbe alcuna emergenza che giustifichi l’obbligo del casco per i maggiorenni. “L’obbligo del casco”, ha spiegato Assosharing, “rischierebbe di indebolire un mercato in costante crescita, che può vantare il favore degli investitori anche internazionali e che ha attivato in poco tempo migliaia di posti di lavoro, soprattutto tra i giovani”.
Tutto giusto, ma è anche vero, aggiungiamo noi, che fornire i monopattini in sharing di un caschetto non sarebbe un ostacolo insormontabile. Anzi in altri Paesi esistono già soluzioni di sharing con casco integrato nel monopattino, sarebbe il caso di introdurle anche in Italia.
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