Il PD toglie soldi alla sicurezza stradale: proposta assurda al Dl Rilancio Presentando due emendamenti al Dl Rilancio per aiutare i bilanci dei Comuni

Il PD toglie soldi alla sicurezza stradale: proposta assurda al Dl Rilancio

Presentando due emendamenti al Dl Rilancio per aiutare i bilanci dei Comuni, il PD rischia di togliere soldi alla sicurezza stradale. Proposta assurda

15 Giugno 2020 - 02:06

Due emendamenti ‘fotocopia’ al Dl Rilancio a firma dei deputati del PD Braga e De Maria rischiano di mettere in pericolo la sicurezza stradale. Vista la crisi di liquidità dei Comuni per gli effetti della pandemia, gli esponenti del Partito Democratico hanno infatti chiesto di sospendere per 4 anni i vincoli di destinazione dei proventi delle multe stradali e il conseguente obbligo di inviare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti una relazione sulle modalità di spesa delle suddette risorse. Gli emendamenti saranno discussi in Commissione a partire da martedì 16 giugno, intanto l’associazione dei consumatori Konsumer insieme a numerose altre associazioni per la prevenzione degli incidenti stradali e dei familiari e vittime della strada sono pronte a mobilitarsi per fermare le proposte.

LA LEGGE SULLA DESTINAZIONE DEI PROVENTI DELLE MULTE

Ricordiamo che soltanto lo scorso 20 febbraio 2020, dopo ben dieci anni di attesa, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo della Legge n. 120 del 2010 riguardante le “Disposizioni in materia di destinazione dei proventi delle sanzioni a seguito dell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità”. La legge, modificando parzialmente gli articoli 142 e 208 del Codice della Strada, ha disposto che gli enti preposti, tra cui anche i Comuni, devono destinare parte dei proventi delle sanzioni per superamento dei limiti di velocità, accertate con dispositivi a distanza, alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, nonché a rendicontare in modo puntuale l’impiego delle risorse derivanti dalle suddette sanzioni (abbiamo sintetizzato al massimo, qui trovate tutti i dettagli del provvedimento).

PERCHÉ SI VUOLE SOSPENDERE IL VINCOLO DI DESTINAZIONE DELLE MULTE

I Comuni, in teoria, avrebbero dovuto comunicare al MIT già da quest’anno, con data di scadenza il 31 maggio, come hanno impiegato le somme derivanti dalle multe, dettagliando l’esatto utilizzo degli introiti per tipologia di intervento. Poi è arrivato il Coronavirus e le priorità sono ovviamente diventate altre. Ma soprattutto l’emergenza si è abbattuta come una mannaia sui bilanci degli enti locali, circostanza che ha costretto la politica a correre ai ripari destinando risorse supplementari e introducendo norme per reperirne altre. È dunque in quest’ottica che rientrano gli emendamenti al Dl Rilancio dei deputati Braga e De Maria del PD, in base ai quali, se saranno approvati, i Comuni avranno libertà per un quadriennio di usare la quota spettante dei proventi delle multe anche per attività non inerenti alla sicurezza delle strade, con relativa sospensione della rendicontazione obbligatoria.

soldi alla sicurezza stradale

L’EMENDAMENTO DEI DEPUTATI PD AL DL RILANCIO

In particolare l’emendamento a firma Braga, Fiano, Quartapelle e Procopio prevede l’inserimento nel Dl Rilancio dell’art. 116-bis secondo cui, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19 e degli impatti conseguenti registrabili sui bilanci di previsione degli enti locali, per gli esercizi finanziari dal 2020 al 2023 sono sospesi i vincoli di destinazione delle sanzioni al Codice della Strada di cui agli articoli 142 comma 12-ter e 208 comma 4; mentre per gli esercizi finanziari dal 2021 al 2024 non è dovuta la trasmissione al Ministero della relazione prevista dall’articolo 142 comma 12-quater CdS. Dal 2020 al 2023 viene inoltre sospesa la determinazione annuale dei vincoli previsti dall’articolo 208 comma 5 del CdS. L’altro emendamento a firma De Maria e Critelli è praticamente simili nei contenuti, infatti molto probabilmente saranno accorpati.

TOGLIERE I FONDI ALLA SICUREZZA STRADALE È UN GRAVE ERRORE

Naturalmente tutti quanti comprendiamo il momento di grave difficoltà dei Comuni e degli altri enti locali (il presidente di ANCI nonché sindaco di Bari, Antonio De Caro, ha detto che molti Comuni presto potrebbero non essere più in grado di raccogliere i rifiuti dalle strade). Non ci sembra però corretto racimolare fondi sottraendoli alla sicurezza delle strade, col rischio che per ben 4 anni non possano più realizzarsi, se non in minima parte, tutti gli improcrastinabili interventi per il miglioramento e la manutenzione delle infrastrutture stradali. A maggior ragione dopo aver dato un’occhiata ai numeri post lockdown dei sinistri, che col ripristino del traffico veicolare sono subito tornati a livelli preoccupanti.

SOLDI TOLTI ALLA SICUREZZA STRADALE? LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI SI MOBILITANO

È dello stesso parere, come accennavamo all’inizio, l’associazione dei consumatori Konsumer, che ha chiesto il ritiro degli emendamenti Braga e De Maria o al Parlamento di bocciarli, annunciando vigorose forme di mobilitazione. “Non sono passate neanche due settimane dall’allentamento del lockdown che registriamo già un elevatissimo numero di morti sulle strade, in particolare sono gli investimenti pedonali a far più vittime”, ha detto Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, “E nonostante ciò gli emendamenti fotocopia al Dl Rilancio mirano a togliere risorse alla sicurezza stradale per metterle altrove. Certe indegne proposte contrastano sia con l’etica e sia con il valore sociale che dovrebbe avere la politica. E se fossero accolte, al primo morto per carenze infrastrutturali di una strada i nostri giuristi troverebbero il modo per denunciare per concorso in omicidio stradale sia chi le ha proposte che agli enti proprietari delle strade”.

AGGIORNAMENTO DEL 24/6/2020:

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