Alcolock: decreto in Gazzetta, cosa cambia per gli automobilisti?

Alcolock: decreto in Gazzetta, cosa cambia per gli automobilisti?

Il decreto Alcolock obbligatorio è uscito in Gazzetta Ufficiale ed è pienamente operativo. Scopriamo le regole, chi deve installarlo e come

 

Il decreto Alcolock obbligatorio è uscito in Gazzetta Ufficiale ed è pienamente operativo. Scopriamo le regole, chi deve installarlo e come

28 Luglio 2025 - 11:20

Le recenti modifiche al Codice della Strada hanno introdotto una nuova tipologia di sanzione accessoria per la guida in stato d’ebbrezza che consiste nell’obbligo di installare, a spese del trasgressore, un dispositivo che impedisca l’avviamento del motore nel caso in cui il tasso alcolemico del guidatore sia superiore a zero. Si tratta del cosiddetto alcolock obbligatorio, per la cui entrata in funzione si attendeva l’emanazione del necessario decreto attuativo del MIT con le caratteristiche e le modalità di installazione. Ebbene, dopo alcune settimane di attesa, il decreto è uscito in Gazzetta Ufficiale lo scorso 25 luglio 2025 entrando pienamente in vigore il giorno successivo. Scopriamo dunque le regole dell’alcolock, chi deve installarlo, come installarlo e cosa cambia in concreto per gli automobilisti.

  1. Chi deve mettere l’alcolock?
  2. Come installare l’alcolock?
  3. Documenti obbligatori a bordo
  4. Criticità sull’alcolock

CHI DEVE METTERE L’ALCOLOCK?

Il nuovo comma 9-ter dell’art. 186 del Codice della Strada prevede adesso che nei confronti del conducente condannato in via definitiva per i reati di guida con tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 g/l o di guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, oltre a comminargli le sanzioni già previste dal codice, il Prefetto debba apporgli sulla patente i codici unionali 68 (Niente alcol) e 69 (Guida limitata ai veicoli dotati di dispositivo alcolock), rispettivamente per due o per tre anni a seconda che la condanna riguardi l’accertamento di un tasso alcolemico >0,8 – 1,5 g/l oppure >1,5 g/l, e a decorrere successivamente al periodo di sospensione della patente stessa.

L’articolo 125 comma 3-ter del CdS specifica che sono eventualmente soggetti all’applicazione dei codici unionali 68 e 69 sulla patente i titolari delle categorie internazionali M o N (trasporto di persone e trasporto di merci).

In pratica, i conducenti condannati per guida in stato d’ebbrezza con tasso alcolemico >0,8 g/l o >1,5 g/l, una volta riottenuta la patente dopo il periodo di sospensione potranno guidare, nel territorio nazionale, veicoli a motore M o N solo se su questi veicoli sarà stato installato, a loro spese (circa 2.000 euro), e solo se funzionante un dispositivo alcolock che impedisca l’avviamento del motore nel caso in cui il tasso alcolemico del guidatore risulti superiore a zero. Significa che il veicolo del conducente su cui è installato l’alcolock, obbligherà chiunque vi salga e che debba guidarlo a soffiare nel dispositivo con esito ‘alcol zero’ per avviare il motore, compresi autobus e autocarri.

Questa limitazione resterà valida per due o per tre anni a secondo del valore di tasso alcolemico per cui è stata emessa la condanna. Ogni dispositivo dovrà essere munito di un sigillo che ne impedisca l’alterazione o la manomissione dopo l’installazione.

Il comma 3-quater dell’articolo 125 CdS e il comma 9-quater dell’art. 186 CdS stabiliscono le sanzioni per chi guida senza aver rispettato l’obbligo di installare l’alcolock e per chi circola con un dispositivo alterato, manomesso, non funzionante o dal quale siano stati rimossi i prescritti sigilli apposti al momento dell’installazione.

Alcolock

COME INSTALLARE L’ALCOLOCK? (E DOVE)

Il già citato decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in vigore dal 26 luglio 2025, recante le “Caratteristiche e modalità di installazione del dispositivo alcolock“, ha determinato le caratteristiche del dispositivo di blocco, le modalità di installazione e le officine autorizzate al montaggio dello stesso. Elenchiamo i contenuti principali del decreto:

  • Caratteristiche generali d’installazione del dispositivo alcolock

Il dispositivo alcolock può essere installato sui veicoli delle categorie internazionali M1, M2, M3, N1, N2 e N3 omologati o non omologati nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento UE 2021/1243 che ha integrato il Regolamento (UE) 2019/2144 e per i quali il fabbricante dell’alcolock ha previsto specifiche istruzioni per l’installazione riferite a quel tipo di veicolo nel rispetto della norma EN 50436.

  • Caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali essenziali del dispositivo alcolock

Il dispositivo alcolock deve rispondere a quanto previsto dalla norma EN 50436 “etilometri – metodi di prova e specifiche di prestazioni” e avere il marchio CE. L’immobilizzazione del veicolo deve avvenire quando il dispositivo registra una concentrazione di alcol, nell’aria espirata dal guidatore, che supera 0 mg/l.

  • Obblighi per il fabbricante del dispositivo alcolock

Il fabbricante deve fornire le istruzioni per l’installazione, per l’uso e per la manutenzione del dispositivo; deve anche individuare gli installatori autorizzati al montaggio dei propri dispositivi tra le officine autorizzate a svolgere le attività di meccatronica in Italia, comunicandoli al MIT.

Il fabbricante deve inoltre trasmettere al MIT – Direzione generale per la Motorizzazione il tipo di dispositivo alcolock, che risponde alla norma EN 50436, corredato della documentazione richiesta dal decreto stesso, nonché un fac-simile di un certificato di taratura e un elenco separato dei modelli di veicoli sui quali può essere installato l’alcolock.

  • Obblighi di comunicazione

Il MIT – Direzione generale per la Motorizzazione deve pubblicare sul Portale dell’automobilista la documentazione inviata dal fabbricante inerente agli installatori autorizzati e l’elenco dei modelli di veicoli sui quali può essere installato ciascun dispositivo alcolock. [AL MOMENTO SUL PORTALE DELL’AUTOMOBILISTA NON RISULTA QUESTO ELENCO]

  • Installazione e disinstallazione dei dispositivi alcolock

Gli installatori autorizzati al montaggio dei dispositivi alcolock sono responsabili del rispetto delle istruzioni di montaggio compresa l’applicazione di un sigillo che impedisca l’alterazione o la manomissione dopo l’installazione. Tale sigillo deve distruggersi in caso di tentativo di manomissione utilizzando adesivi autodistruttivi.

Gli installatori forniscono, contestualmente alla dichiarazione d’installazione, il certificato di taratura del dispositivo alcolock, le istruzioni per l’uso e quelle per la manutenzione. Gli installatori sono responsabili anche dell’eventuale smontaggio del dispositivo nel rispetto delle istruzioni fornite dal fabbricante.

Importante: l’installazione e lo smontaggio del dispositivo alcolock non rientrano tra le operazioni tecniche soggette a visita e prova (collaudo) da parte degli uffici della Motorizzazione civile. Non è quindi necessario aggiornare il documento unico di circolazione (o il vecchio libretto di circolazione).

Il MIT deve pubblicare sul Portale dell’automobilista l’elenco degli installatori autorizzati. [AL MOMENTO SUL PORTALE DELL’AUTOMOBILISTA NON RISULTA QUESTO ELENCO]

  • Verifica del funzionamento corretto del dispositivo alcolock

In caso di controlli durante la guida, il dispositivo alcolock deve presentare il sigillo dell’installazione integro e il guidatore del veicolo deve essere in grado di esibire, in originale, la dichiarazione d’installazione e il certificato di taratura con l’intervallo di taratura valido. Il guidatore deve sempre verificare che il certificato di taratura abbia l’intervallo di taratura valido secondo le istruzioni fornite dal fabbricante.

Clicca sul seguente link per leggere il testo integrale del decreto Alcolock direttamente dalla Gazzetta Ufficiale.

DECRETO ALCOLOCK: DOCUMENTI OBBLIGATORI A BORDO

Per rispondere alla domanda iniziale “cosa cambia per gli automobilisti“, possiamo dire che l’alcolock è uno strumento che riguarda solamente i condannati per guida in stato d’ebbrezza: chi vorrà di nuovo mettersi al volante dopo aver subito questa condanna, potrà farlo per i primi due o tre anni solo se sul veicolo sarà installato questo dispositivo e, ovviamente, solo se il test dell’alito sarà superato. Per tutti gli altri non cambia nulla.

Importante: gli automobilisti soggetti all’obbligo dell’alcolock dovranno sempre tenere a bordo, per mostrarli alle Forze dell’ordine nel caso di un controllo, gli originali della dichiarazione di avvenuta e corretta installazione e del certificato di taratura con un intervallo di taratura valido (ossia con la data oltre la quale lo strumento dovrà nuovamente essere tarato da un laboratorio accreditato), che gli saranno stati consegnati dall’installatore insieme alle istruzioni per l’uso e la manutenzione, comprese le informazioni sullo scarico dei dati rilevati e memorizzati.

CRITICHE ALL’ALCOLOCK OBBLIGATORIO

Nelle intenzioni del ministero, l’alcolock è uno strumento che dovrebbe migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia non mancano le critiche al provvedimento, in particolare da parte di Federcarrozzieri, l’associazione che tutela le carrozzerie italiane indipendenti, e dell’Aiped, che rappresenta i periti estimatori danni.

Secondo i primi, visto che il decreto prevede che l’alcolock venga montato da installatori autorizzati che devono rilasciare un certificato di taratura e fornire indicazioni per la manutenzione e l’utilizzo, e che a scegliere le officine sono gli stessi produttori, quest’ultima specifica potrebbe costituire un danno delle libera concorrenza. Inoltre, spiega sempre Federcarrozzieri, considerando che il parco auto italiano è molto anziano, con quasi il 22% delle auto circolanti che ha un’età superiore ai 19 anni, c’è il rischio concreto che su molte autovetture particolarmente datate sia tecnicamente impossibile installare l’alcolock. A questo proposito ricordiamo che l’obbligo di predisposizione per l’installazione dello strumento è obbligatorio per le auto di nuova omologazione solo dal luglio 2022.

I periti assicurativi puntano invece l’indice sul sigillo autodistruttivo che deve impedire i tentativi di manomissione dell’alcolock, con l’automobilista che è tenuto a verificare che il certificato di taratura dell’alcolock sia valido: “Cosa succede“, si chiedono i periti, “se il sigillo si danneggia per cause accidentali o a seguito di incidente stradale? Chi garantisce che un sigillo danneggiato non implichi automaticamente un’accusa di manomissione?“.

Un’altra criticità riguarda poi il caso di una sola auto in famiglia: il veicolo del conducente su cui è installato l’alcolock, obbligherà chiunque vi salga e che debba guidarlo a soffiare nel dispositivo con esito ‘alcol zero’ per avviare il motore. Ciò condizionerà inevitabilmente i membri del nucleo familiare non sanzionati, che in base alla legge potrebbero mettersi alla guida anche in presenza di un quantitativo di alcol nel sangue fino a 0,5 g/l (il massimo consentito dal CdS, neopatentati esclusi), ma non potranno farlo perché l’auto munita di alcolock si avvierà solo con un quantitativo di alcol pari a zero.

Infine ci siamo fatti una domanda niente affatto banale: cosa succede se soffia un’altra persona?

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