MG Cyberster: come va nel test dell’alce?

MG Cyberster: come va nel test dell’alce?

La cabrio elettrica a trazione integrale MG Cyberster è stata messa alla prova con il test dell’alce: ecco i risultati e il video di km77.com

 

La cabrio elettrica a trazione integrale MG Cyberster è stata messa alla prova con il test dell’alce: ecco i risultati e il video di km77.com

29 Luglio 2025 - 11:32

Il test dell’alce della MG Cyberster ha messo sotto la lente la cabrio elettrica a trazione integrale del brand tradizionalmente legato al Regno Unito, ma oggi controllato dal gruppo SAIC Motor. Il test rivela a quale velocità un’auto mette in difficoltà il conducente nella manovra più nota al mondo che stressa la stabilità e l’equilibrio tra telaio e sospensioni, finché interviene il controllo elettronico della stabilità ESC. Ecco i risultati del test MG Cyberster nel video sotto, realizzato dal magazine spagnolo Km77, specializzato in test e prove su strada.

COME AVVIENE IL TEST DELL’ALCE

Il test dell’alce (o Moose Test) si basa sulla norma ISO 3888-2. In pratica il collaudatore al volante dell’auto da testare guida fino a una velocità di prova costante. Quando arriva a un punto contrassegnato dai coni sterza improvvisamente per evitare un ostacolo, che potrebbe essere un’altra auto o un animale selvatico. Prima della sterzata il conducente alza il piede dall’acceleratore e la manovra di evitamento avviene solo utilizzando il volante e senza alcun altro comando oltre all’intervento dell’ESC. La sterzata si svolge in due fasi:

  • l’evitamento dell’ostacolo, eseguito a una velocità sempre più alta nelle varie prove. Questo per verificare qual è il limite in cui il volante, le sospensioni, il telaio e gli pneumatici consentono un controllo gestibile anche davanti a un ostacolo imprevisto;
  • il rientro nella traiettoria iniziale (un corridoio di coni largo 3 metri) senza richiedere eccessive correzioni di volante e senza abbattere coni. Si possono verificare in caso di sovrasterzo (tendenza al testacoda) o sottosterzo (le ruote anteriori scivolano lateralmente e l’auto allarga la traiettoria) entrambi comportamenti di un’auto che ha raggiunto i suoi limiti di stabilità;

Oltre al test dell’alce, la MG Cyberster è stata messa alla prova anche nello slalom tra i coni a velocità media. In questo test la tendenza al rollio (l’auto si corica lateralmente) è esasperata per portare al limite l’aderenza degli pneumatici. Ecco come sono andate le due prove della MG Cyberster nel video qui sotto.

TEST DELL’ALCE MG CYBERSTER: COM’E’ ANDATA?

La prova di evitamento ostacolo con la MG Cyberster è iniziata con un primo tentativo a 76 km/h, senza conoscere le sue reazioni. Il magazine spagnolo afferma che, fin da subito, è emersa una differenza netta rispetto ad altre auto più agili, come la Ford Mustang. La Cyberster è molto più compatta, leggera e agile, con una dinamica che ricorda da vicino quella di una Mazda MX-5.

Secondo i colleghi spagnoli la cabrio elettrica ha mostrato un comportamento diretto e reattivo, scorrendo con facilità e precisione tra i coni. Il miglior passaggio “pulito”, cioè senza toccare i coni, è stato registrato a 79 km/h, un risultato decisamente positivo.

Un aspetto particolarmente apprezzato è stato il modo in cui i sistemi di assistenza alla guida sono intervenuti: mai invasivi o bruschi, hanno permesso all’auto di mantenere un comportamento naturale, senza ostacolare la guida. A velocità più elevate — 81 e 82 km/h — è emerso un leggero sottosterzo, che ha impedito di restare all’interno del percorso tracciato. Tuttavia, anche in queste condizioni, le reazioni del Cyberster sono risultate sempre prevedibili, progressive e facilmente controllabili.

TEST DI SLALOM: CIRCA 2 TONNELLATE IN AGILITA’

Durante la prova di slalom, l’MG Cyberster ha mostrato un’agilità davvero notevole, secondo il magazine spagnolo. La partenza da fermo è stata immediata e priva di slittamenti. Sul percorso, la carrozzeria ha mostrato un rollio minimo e lo sterzo ha richiesto movimenti ridotti, permettendo di sfiorare i coni con precisione. Il giornalista che ha guidato l’auto sostiene che l’intero esercizio è stato completato con una sorprendente leggerezza, specie considerando i 2.000 kg di peso dell’auto.

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