
Incentivi auto elettriche 2025: come potrebbero essere strutturati e cosa potrebbero significare per il mercato europeo delle BEV
La Commissione UE sta valutando un piano di sussidi europeo per stimolare la domanda di auto elettriche. Quella che inizialmente era solo una proposta random (il ministro italiano Urso e il cancelliere tedesco Scholz i primi a parlarne) è diventata un obiettivo concreto per dare la scossa a un mercato stagnante che di questo passo difficilmente vincerà la sfida della transizione ecologica, con buona pace degli ambiziosi traguardi climatici come la messa al bando delle ICE nuove nel 2035. Ma come saranno strutturati questi ipotetici incentivi auto elettriche 2025? Proviamo a capirlo meglio.
IL MERCATO EUROPEO DELLE AUTO ELETTRICHE È IN CRISI
Il 2024 ha segnato una battuta d’arresto per la diffusione della mobilità elettrica nel Vecchio continente. In base ai dati Unrae, le immatricolazioni di BEV nei 27 Paesi UE sono diminuite del -5,9%, un dato molto deludente per una tecnologia chiamata a guadagnare rapidamente terreno. A dire il vero non è andata male in tutti gli Stati membri perché di fonte a risultati pessimi come il -27,4% della Germania, il -2,6% della Francia e ci mettiamo anche il -1,96% dell’Italia, hanno fatto da contraltare il +11,2% della Spagna, il +42,2% della Danimarca e il +36,9% del Belgio. Occorre dire che in molti casi la differenza l’ha fatta la presenza di incentivi.
Comunque il dato globale UE è risultato negativo, mentre restando nel nostro continente, ma fuori dall’Unione Europea, sono andati benissimo la solita Norvegia (+9,4%), considerata ormai il Paradiso delle auto elettriche, e il Regno Unito con un mirabolante +21,4% per complessive 381.970 nuove registrazioni di BEV (per fare un confronto, in Italia si sono fermate a 65.620).
INCENTIVI AUTO ELETTRICHE 2025: COSA PREVEDE IL PIANO EUROPEO
Insomma, c’è proprio bisogno di una scossa per risollevare un mercato in pericolosa regressione ed ecco che l’UE è pronta a fare la sua parte con un piano di incentivi paneuropei in sostituzione dei sussidi nazionali, che peraltro stanno un po’ tutti lentamente ridimensionando (l’Italia, come sappiamo, li ha cancellati del tutto). La volontà di introdurre nel 2025 incentivi per auto elettriche a livello europeo è stata confermata da Teresa Ribera, vicepresidente esecutivo della Commissione UE, in un’intervista al Financial Times rilasciata in occasione del World Economic Forum di Davos: “È ragionevole vedere come possiamo capire, in una prospettiva continentale, come facilitare le misure invece di ricorrere a contributi nazional“, ha detto tra le altre cose.
SÌ AGLI INCENTIVI, MA NON ALLE AUTO ELETTRICHE CINESI?
Ovviamente gli incentivi vanno studiati con oculatezza, scegliendo la soluzione migliore tra contributi a fondo perduto, sconti sui listini e sgravi fiscali per i privati a quelli per le aziende. E soprattutto, come ha sottolineato la stessa Ribera, rispettando il complicato equilibrio tra la rapida elettrificazione da raggiungere e la capacità per ora limitata dei marchi europei di fornire in termini di quantità e qualità le vetture che servirebbero per elettrificare il parco circolante. La sfida sarà quindi quella di progettare uno schema di incentivi che sia conforme alle regole del WTO, evitando al contempo che i sussidi vadano alle case automobilistiche cinesi, la cui quota di mercato è in rapida crescita.