Coperta antincendio auto elettriche: come funziona FireIsolator

Coperta antincendio auto elettriche: come funziona FireIsolator

Dall’Olanda arriva uno dei metodi più efficaci per spegnere auto elettriche senza grandi quantità di acqua: ecco come funziona FireIsolator

9 Marzo 2023 - 09:10

I lettori che ci seguono già da tempo sanno che abbiamo realizzato la prima mega indagine in Italia sulla sicurezza delle auto elettriche. Un lavoro che ci ha portati tra i relatori del primo convegno nazionale sulla sicurezza delle batterie al litio e scoprire che esistono svariate sperimentazioni e soluzioni per contrastare il maggiore rischio introdotto dalle batterie al litio, che attualmente resta e non va sottovalutato. Questo articolo fa parte di uno speciale sullo spegnimento delle batterie al litio che abbiamo voluto realizzare proprio per parlare da un’altra prospettiva di questo problema, raccontandovi le varie soluzioni ad oggi in commercio. Uno di questi è la cosiddetta coperta antincendio, che assieme da altri elementi fa parte del metodo FireIsolator, la soluzione sviluppata per soccorritori, trasportatori di auto, officine e tutti i luoghi più critici dove è prioritario contenere l’incendio di un veicolo elettrico in poco tempo. Le coperte antincendio sono una soluzione molto diffusa anche in ambito domestico: soffocano il fuoco impedendogli di alimentarsi con l’ossigeno. A fare la differenza però sono:

  • la temperatura massima a cui resiste il tessuto ignifugo;
  • le dimensioni dell’incendio da controllare;
  • il luogo dove divampano le fiamme.

Sono i motivi principali per cui la coperta antincendio da sola non è efficace se il fuoco ha intaccato già la batteria ad alta tensione. Se la batteria di un’auto elettrica s’incendia, le celle continueranno a bruciare secondo una reazione esotermica a catena, con produzione di gas tossici. Il rischio è che non appena viene meno l’effetto coperchio del telo l’enorme quantità di energia, che è solo “compressa”, prende il sopravvento. E’ da queste considerazioni che T-ISS, azienda specializzata nella produzione di dispositivi di sicurezza marittima, ha sviluppato e testato FireIsolator. Nei prossimi paragrafi vediamo nel dettaglio come funziona.

FIRE ISOLATOR: COME FUNZIONA IL METODO PER SPEGNERE AUTO ELETTRICHE

L’incendio della Felicity Ace con a bordo circa 4 mila auto elettriche del gruppo Volkswagen, è il caso emblematico di una priorità che non riguarda però solo il trasporto marittimo dei veicoli elettrici.  FireIsolator è infatti una tecnica basata sulla sinergia di più elementi come soluzione attualmente testata per controllare l’incendio di un’auto elettrica. Nei test effettuati con il supporto dei Vigili del Fuoco olandesi, danesi, coreani e taiwanesi, l’azienda ha dimostrato in test reali come la combinazione di diversi metodi di estinzione fornisce i migliori risultati per spegnere un’auto elettrica su una nave o in un parcheggio. FireIsolator prevede l’impiego simultaneo di:

  • una coperta antincendio resistente alle alte temperature;
  • una lancia Water Mist (nebbia di acqua) che produce gocce d’acqua molto piccole;
  • aerosol incapsulante che interrompe le reazioni chimiche in atto nelle fiamme contribuendo ad aumentare l’efficacia della coperta termica;
  • termocamera per il monitoraggio della temperatura durante e dopo l’incendio;
  • formazione adeguata alla gestione e allo spegnimento di veicoli con batterie al litio

A spiegarci da dove nasce lo sviluppo di FireIsolator è Jan Peter Verheuvel, Marketing Manager T-ISS. “Tutti conoscono il problema quando un’auto con batteria agli ioni di litio brucia: non può essere spenta facilmente. L’unico modo per spegnere davvero il fuoco è immergere l’auto sott’acqua e raffreddarla”. “Questo non è possibile su un traghetto, in un parcheggio o in una strada trafficata. Ecco perché abbiamo creato FireIsolator, che ha lo scopo di isolare l’incendio e tenerlo sotto controllo fino a quando il traghetto non raggiunge un porto. O in caso di incendio di un veicolo elettrico in un parcheggio, fino a quando l’auto non può essere rimossa in sicurezza e immersa in un container pieno d’acqua”. Ecco di seguito le fasi che prevede il metodo FireIsolator mostrato anche nei test condotti con i Vigili del Fuoco del Berdeskab Fire Training Center in Danimarca a marzo 2022 nel video sotto.

FASE 1: LA COPERTA ESTINGUENTE FIRE ISOLATOR

Il personale antincendio che interviene sull’auto elettrica in fiamme, inizia a coprire l’auto con la coperta per alte temperature VR0906Li, certificata per resistere alle fiamme secondo lo standard ASMT D6413 e ISO EN 13501-1. Questa coperta è stata sviluppata appositamente per gli incendi delle auto elettriche, perché resiste fino a picchi di 1600 °C o all’esposizione continuata di temperature di 1100 °C. E’ una coperta riutilizzabile fino a 6-7 volte, secondo l’azienda, basta lavarla e riporla nella sua custodia. La coperta FireIsolator può essere applicata anche sui veicoli nelle immediate vicinanze dell’incendio per prevenire i danni provocati dal calore.

FASE 2: L’AEROSOL INCAPSULANTE FIRE ISOLATOR

Dopo aver applicato la coperta antincendio, il personale aziona all’interno dell’auto e sotto la coperta un dispositivo estinguente a bassa pressione. Si tratta di un aerosol a base di microparticelle solide che sostituiscono l’ossigeno nell’intercapedine tra l’auto e la coperta antincendio. A differenza degli estinguenti noti come Halon (composti organoalogenati contenenti atomi di bromo, fluoro e talvolta cloro) questa soluzione si rivela più rispettosa dell’ambiente, sottraendo energia alle fiamme senza l’utilizzo di grandi quantità d’acqua, che invece porta con se lo svantaggio della raccolta e smaltimento o allontanamento dal luogo dell’incendio. “Negli incendi di auto con batteria al litio, siamo riusciti ad abbattere le fiamme finché la temperatura è scesa a 200-300 °C, spiega Verheuvel.

FASE 3: ABBATTERE I GAS TOSSICI CON WATER MIST

L’impiego della lancia che produce la nebbia di acqua aiuta sia ad allontanare ulteriormente il calore con l’evaporazione delle goccioline, sia ad abbattere i gas tossici che fuoriescono dalla coperta antincendio. A differenza dei metodi estinguenti classici che prevedono l’utilizzo di acqua direttamente sulla batteria per raffreddarla, in questo caso l’apporto di acqua serve prevalentemente a sigillare la coperta antincendio sull’auto. L’azienda spiega che grazie alla cooperazione con i Vigili del Fuoco in Corea del Sud e Taiwan, il metodo è stato ulteriormente perfezionato. “Spruzzare già la nebbia d’acqua sulla coperta prima che vengano attivate le unità aerosol, aumenta l’effetto sigillante della coperta e l’efficacia dell’aerosol estinguente”, spiega Verheuvel. “Abbiamo ricevuto questo feedback dai vigili del fuoco coreani e taiwanesi che hanno eseguito i test e questo metodo è diventato una best practice”.

FASE 4: MONITORAGGIO CON TERMOCAMERA A INFRAROSSI

L’utilizzo di una termocamera è fondamentale fin dalle prime fasi di spegnimento dell’incendio poiché aiuta a controllare l’andamento del fuoco e localizzare i punti più caldi dell’auto. Se dopo aver spento le fiamme la temperatura dovesse aumentare, allora è previsto l’utilizzo di ulteriori cariche di aerosol all’interno dell’auto coperta dal telo FireIsolator, continuando a monitorare.

“Con FireIsolator abbiamo reso più facile la gestione degli incendi che coinvolgono batterie agli ioni di litio! C’è molto interesse in vari settori, principalmente squadre antincendio, società di sicurezza antincendio e vettori automobilistici”, ha dichiarato Verheuvel. Una soluzione che aiuterà anche le compagnie di trasporto a prevedere servizi antincendio specifici, piuttosto che vietare l’imbarco alle auto elettriche, come sulle navi Havila.

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