Bus elettrici: cambiare 20 batterie costa 3,2 milioni di euro

Bus elettrici: cambiare 20 batterie costa 3,2 milioni di euro

Cambiare la batteria a un bus elettrico costa in media 160 mila euro: ecco il piano di ammodernamento della flotta TPL in Polonia

2 Aprile 2024 - 11:07

La modernizzazione delle infrastrutture e dei sistemi di trasporto pubblico è una sfida che alcuni Paesi stanno affrontando con più determinazione di altri. La Polonia, ad esempio, è uno dei Paesi con la più ampia adozione di iniziative sostenibili (sebbene molto si debba ancora fare per la produzione di energia elettrica pulita), a dispetto del suo ingresso nell’Unione europea allargata avvenuto solo nel 2004. A Cracovia, in particolare, sono da molti anni operativi gli autobus elettrici della società di trasporto pubblico MPK, che ora necessitano di un upgrade con nuovi pacchi batterie agli ioni di litio dal costo di 3,2 milioni di euro, ivato e al cambio valuta. Una spesa che in Italia, probabilmente, sarebbe molto più alta, considerando i più alti costi di logistica, energetici, personale, tasse, etc. Vediamo i contorni della vicenda che rivela i costi della manutenzione straordinaria degli autobus elettrici.

A CRACOVIA SONO IN SERVIZIO GIA’ 99 AUTOBUS ELETTRICI

L’annuncio della sostituzione delle batterie è stato dato dalla compagnia MPK di Cracovia, che gestisce il trasporto pubblico nella città polacca. Questa decisione si inserisce in un quadro più ampio di investimenti mirati a ridurre l’impatto ambientale del trasporto pubblico, rendendolo più efficiente e sostenibile. I 20 autobus elettrici prodotti da Solaris, sono stati introdotti nella flotta di Cracovia nel 2017 e presto saranno sottoposti a un intervento di aggiornamento che prevede la sostituzione delle batterie.

Si tratta tuttavia di una quota della flotta polacca a zero emissioni. In occasione dell’ultima consegna di bus nel 2023 del valore di 16 milioni di euro, il sindaco di Cracovia Jacek Majchrowski ha dichiarato “Da quasi 10 anni investiamo continuamente nell’acquisto di autobus a emissioni zero. L’acquisizione di 20 nuovi veicoli porta a 99 il numero di autobus elettrici a Cracovia, che operano su 15 tratte regolari, non solo durante il giorno ma anche di notte”.

NUOVE BATTERIE PER GLI AUTOBUS ELETTRICI CON PIU’ AUTONOMIA

Il sistema di accumulo dell’energia degli autobus elettrici più recenti che sono entrati in servizio a Cracovia è costituito da batterie Solaris High Energy con una capacità totale di quasi 300 kWh (mezzi da 12 metri) e di oltre 400 kWh (negli articolati). Inoltre, ogni autobus è predisposto sia per la ricarica tramite connettore plug-in che per la ricarica a pantografo e per aumentare l’efficienza il sistema di propulsione di entrambi i modelli impiega la tecnologia SiC, ovvero utilizza circuiti a base di carburo di silicio.

Gli autobus consegnati nel 2017 invece avevano batterie di capacità più basse: da 160 kWh i bus da 12 metri e da 200 kWh gli articolati da 18 metri. Non abbastanza, secondo le nuove esigenze di mobilità della capitale polacca del turismo. Le nuove batterie oggetto del revamping dovranno fornire fino a 150 km di autonomia con una singola carica.

CAMBIARE BATTERIA AD OGNI AUTOBUS ELETTRICO COSTERA’ 160 MILA EURO

L’operazione di modernizzazione riguarderà la sostituzione delle batterie e l’aggiornamento software di ricarica dei mezzi che avverrà gradualmente nel corso dei prossimi quattro anni. La società di trasporto MPK ha recentemente indetto una gara d’appalto a cui hanno partecipato con due offerte le aziende Solaris Bus & Coach e Ennovation Technology, con un valore rispettivamente di 14,2 milioni di PLN lordi e oltre 12,1 milioni di PLN lordi con garanzia di tre anni sul lavoro eseguito.

Le offerte verranno attentamente valutate per garantire la scelta della soluzione più vantaggiosa. Dopo il caos dei trani polacchi bloccati dal software durante la manutenzione, sicuramente si vorrà evitare una situazione simile. L’appaltatore infatti dovrà completare il lavoro entro sei settimane per ogni autobus, con un’eccezione per il primo, per il quale sono previste 12 settimane di lavoro.

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