Battery Technology Center Stellantis: il primo lab di test a Mirafiori juliencresp_stellantis_mirafiori

Battery Technology Center Stellantis: il primo lab di test a Mirafiori

Stellantis apre il suo primo Battery Technology Center in Italia per i test climatici su batterie, celle e BMS: ecco com’è fatto

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11 Settembre 2023 - 10:08

Il recente annuncio di Stellantis con l’apertura del Battery Technology Center a Mirafiori, rappresenta uno degli impegni più attesi dal gruppo italo-francese. Il primo laboratorio di prove per batterie ad alta tensione di Stellantis in Italia precede anche quello negli USA. Una scelta presumibilmente legata anche alla più lenta diffusione di auto elettriche oltreoceano rispetto all’Europa. Presso il Battery Technology Center di Stellantis a Mirafiori saranno impiegati circa 100 esperti specializzati per l’ottimizzazione delle batterie e dei software BMS (Battery Management System). Ecco com’è costituito al suo interno il laboratorio di batterie Stellantis e quali sono i piani del Costruttore.

UN CENTRO DI ECCELLENZA STELLANTIS PER L’INNOVAZIONE IN ITALIA

Il Battery Technology Center di Stellantis a Mirafiori fa parte della strategia di elettrificazione del gruppo già annunciata da tempo che si temeva potesse saltare, minacciata da crisi, inflazione e riorganizzazione della produzione. Questo centro, infatti, fornirà posti di lavoro e opportunità di crescita professionale per oltre 100 tecnici e specialisti che si occuperanno dello sviluppo dei sistemi ad alta tensione per i modelli elettrici di Stellantis. Si tratta del primo polo di ricerca e sviluppo di una rete globale che è nei piani del gruppo. Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis ha annunciato l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 100% del mix di vendite con veicoli BEV in Europa e il 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti. Per raggiungere tali obiettivi, l’azienda si sta assicurando circa 400 GWh di capacità di batterie, da supportare con 6 stabilimenti di produzione di batterie in Nord America e in Europa.

BATTERY TECHNOLOGY CENTER STELLANTIS: 40 MILIONI NEL POLO DI R&D

“Il nuovo Battery Technology Center di Mirafiori riunisce in un unico luogo gli strumenti e le persone di talento necessari per sviluppare, testare, validare e realizzare prodotti di alta qualità in grado di soddisfare le esigenze dei nostri clienti con una riduzione dei tempi di consegna di veicoli elettrici di categoria superiore in tutto il mondo”, ha dichiarato Ned Curic, Chief Engineering and Technology Officer di Stellantis. Il primo Battery Technology Center di Stellantis nel complesso industriale di Mirafiori a Torino ha richiesto un investimento di 40 milioni di euro, definito “il centro più grande in Italia e tra i più grandi in Europa”. Il Battery Technology Center di Mirafiori si estende su una superficie di 8.000 metri quadri, distribuiti su tre livelli. Il cuore del centro è costituito da 32 camere climatiche di cui 24 camere cosiddette “walk-in” per i test dei pacchi batteria e 8 camere per l’effettuazione di prove sulle celle.

I TEST SULLE BATTERIE AL TECHNOLOGY CENTER DI STELLANTIS

Il centro è progettato già prevedendo una futura espansione: il sistema di alimentazione del centro può gestire fino a 1,2 chilovolt (kV) e 2,2 megawatt (MW) per cella di prova. All’interno delle 24 camere walk-in è possibile controllare le condizioni ambientali regolando umidità e temperatura in un intervallo compreso tra -40 e 60 °C con una variazione massima di 20 gradi al minuto. Il centro è in grado di testare fino a 47 pacchi batteria simultaneamente. Nelle otto camere riservate alle celle è possibile testare fino a 96 elementi in parallelo. Questa parte del Technology Center sarà dedicata in particolare allo studio di nuove composizioni chimiche e del loro comportamento. Ricordiamo che attualmente l’aspetto della sicurezza delle batterie al litio (a cui abbiamo dedicato la nostra mega inchiesta esclusiva sui nuovi rischi derivati dalla diffusione di queste auto/batterie) è affidato a norme di omologazione piuttosto blande perlomeno riguardo al contenimento del rischio di thermal runaway, di cui è atteso un aggiornamento. Ben venga quindi un impegno dei Costruttori di veicoli profuso per accrescere la ricerca per l’impiego di nuove chimiche più sicure, sottoposte a test di usura e affidabilità.

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