
Abbiamo intervistato Alberto Lozza, che ci spiega perché i costi di un’officina per auto elettriche impattano sulla tariffa di manodopera più alta rispetto alle ICE
La manutenzione delle auto elettriche oggi è quasi totalmente assorbita dai Concessionari ufficiali e dalle officine autorizzate delle Case auto. Ma se un meccatronico volesse lanciarsi a capofitto in questo settore, quanto costerebbe specializzarsi in EV? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Lozza, a capo del gruppo Lozza spa, che ha risposto alle nostre domande, raccontandoci come è iniziato il percorso di evoluzione dei suoi centri, dalla manutenzione ICE a quella EV e perché la tariffa di manodopera che si paga per le auto elettriche è doppia rispetto a quella per le auto con motore a scoppio.
APRIRE UN’OFFICINA PER LE AUTO ELETTRICHE: LE RISPOSTE DI ALBERTO LOZZA
Il gruppo Lozza spa, oltre ad essere Premium Center di Arval, che è Silver Sponsor del nostro report Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani, è presente con tre sedi a Bergamo, Milano e Brescia (con una superficie complessiva di 24.000 m² e 167 dipendenti) dove è possibile effettuare manutenzioni e riparazioni certificate anche alle auto elettriche.
Nato oltre 30 anni fa, da circa 4 anni il gruppo ha iniziato a specializzarsi nella manutenzione e riparazione delle auto elettriche con le certificazioni per smart e Mercedes EQ, Tesla e presto lo sarà anche per altri Brand “le elettriche di questi Brand saranno sempre più numerose anche nelle flotte a noleggio di un nostro partner”, ci spiega Alberto Lozza a cui abbiamo chiesto di raccontarci cosa comporta questo cambiamento, quali sono i costi da affrontare, come giustifica il più alto costo di manodopera per le elettriche, e cosa consiglia a chi pianifica di specializzarsi nella manutenzione delle EV.
Quanto costano attrezzature e formazione per la manutenzione delle auto elettriche rispetto alle ICE?
“Dalla nostra analisi risorse umane e tecniche per la riparazione e manutenzione delle auto elettriche, hanno costi di oltre il 30% in più, come attrezzature e formazione rispetto a quelle per la manutenzione e la riparazione di auto ICE. Vi faccio un esempio. Determinate attrezzature per la riparazione delle auto endotermiche, specialmente con le piattaforme unificate – come esempio VAG per Volkswagen, Seat, Skoda, Audi, etc. – permettono di riparare tutti i modelli del gruppo. Il comparto elettrico invece ha le sue specifiche di interrogazione diagnostica, inoltre non è detto che le attrezzature richieste da un Brand siano adatte anche per altri, anzi”.
In che modo la formazione e le attrezzature impattano sui costi di manodopera delle auto elettriche?
“Tra la manutenzione delle auto ICE e quella EV, la manodopera ha costi notevolmente più alti perché cambiano le specializzazioni e i costi per sostenere la formazione sono più alti. Anche all’interno delle reti ufficiali, la figura professionale del tecnico diagnostico specializzato in elettrico ha dei costi da direttore di banca (in questo approfondimento abbiamo indagato sui preventivi dei tagliandi EV spesso molto più cari dei costi ufficiali, ndr). La logica attuale delle auto elettriche è molto ingegneristica e questo comporta conoscenze tecniche di alto livello sull’ambiente elettrico ed elettronico.
Le figure che si scelgono per la formazione e che svolgeranno questo tipo di lavoro, sicuramente non sono giovani provenienti dai Centri di formazione professionale, poiché la capacità di operare sulle auto elettriche richiede una qualifica nettamente superiore. Oltre alla formazione poi sono necessarie attrezzature e ambienti di lavoro particolari specifici per i lavori sotto alta tensione”.
Qual è la tariffa di manodopera che si paga da voi per le auto elettriche? Ci fai qualche esempio?
“Oggi la tariffa di manodopera che applichiamo per le auto elettriche arriva ad essere doppia rispetto a quella che applicavamo prima per le ICE. Pensa che per Tesla abbiamo una tariffa oraria 110 euro + IVA, quando per una ICE Mercedes la tariffa è di 55 euro + IVA. Ma anche restando in ambito Mercedes, la tariffa oraria per le elettriche parte da 75 euro + IVA (+40% di incremento, ndr).
Questo non solo per i costi di cui abbiamo parlato poco fa, ma anche per l’impegno e la necessità operativa che sono totalmente diversi tra auto ICE e BEV (in questo video mostriamo tutte le operazioni previste per il tagliando di un’auto elettrica presso Lozza, ndr). Con le auto tradizionali abbiamo a disposizione una storia a cui attingere e in qualche modo la soluzione la si trova sempre. Le auto elettriche, invece, sono una cosa nuova per tutti e la soluzione non te la puoi inventare, perché è pericoloso”.
Come definiresti il vostro percorso evolutivo e cosa consiglieresti a chi pianifica di aprire un’officina per EV?
“Posso sicuramente dire che il nostro cambiamento è stato incerto, emozionante e necessario. A chiunque voglia avviare un’attività di questo tipo consiglio cautela e assoluta necessità di essere agganciato al Brand. Altrimenti oggi sei completamente tagliato fuori. Il nuovo concetto di auto, che sia Plug-in o EV, secondo me porterà sempre di più il prodotto ad essere veicolato al Costruttore. Non basta ‘saper fare’ per lavorare sulle auto elettriche. Se ti mancano gli accessi non vai da nessuna parte (problema di cui parliamo in questo approfondimento con le principali associazioni dell’Independent Aftermarket a livello globale, ndr).
Con la certificazione SERMI qualcosa dovrebbe cambiare, ma per ora consiglio di non anticipare troppo gli investimenti. Il nostro investimento è stato inserito in un contesto più ampio di business dell’automotive generalizzato e distribuito sul termico, elettrico e bodyshop. Quindi ha impattato sicuramente, ma è assorbito dal contesto. Oggi la pura concentrazione sull’automotive elettrico permette di arrivare a malapena al Break Even Point”.
Questo articolo fa parte del terzo aftermarket report di SicurAUTO.it Auto Connesse ed Elettriche: le opportunità di oggi e domani. Per leggerlo tutto clicca il banner sotto.