Auto dei Vigili sul posto disabili. Perché le scuse arrivano sempre dopo Facebook?

Auto dei Vigili sul posto disabili. Perché le scuse arrivano sempre dopo Facebook? Un'auto dei Vigili parcheggiata al posto disabili con le scuse del Comune

Un'auto dei Vigili parcheggiata al posto disabili con le scuse del Comune, ma quasi sempre chi fa domande agli agenti rischia grosso

18 Febbraio 2016 - 08:02

Il fatto di cronaca risale a un paio di giorni fa. Un'auto della Polizia municipale di Siena è stata parcheggiata in uno stallo riservato ai disabili. Tutto sarebbe passato inosservato se una foto non fosse finita su Facebook scatenando la polemica. E così, il Comune è dovuto venire allo scoperto: “L'amministrazione comunale si scusa con la città tutta per il disdicevole episodio che ha visto una macchina di servizio occupare uno stallo riservato ai portatori di handicap in via Fosso di Sant'Ansano. Un comportamento che non deve ripetersi e per il quale sarà avviata immediatamente un'indagine interna per l'adozione dei necessari provvedimenti”.

IL VIRUS DELLA DISTRAZIONE – Passi per Siena. Il problema è che, cercando su Google “Vigili parcheggio disabili” escono 300.000 risultati. Senza contare i risultati ottenuti con altre chiavi di ricerca simili (vedi anche un nostro articolo). E allora, questi numeri impongono di parlare di “virus della distrazione” (nessuno lo fa per comodità, tutti per errore) e  poi una riflessione. La prima domanda da porsi è se, in assenza della foto dell'auto dei Vigili immortalata su Facebook sul posto disabili, le scuse del Comune sarebbero arrivate in ogni caso, dopo la sola protesta del portatore di handicap che s'è visto privare del diritto alla sosta riservata. La seconda questione attiene al timore di “ritorsioni”: c'è chi teme che, protestando contro i Vigili, questi possano in qualche modo rivalersi, farsi minacciosi. Non ci credete? Leggete in basso.

AGGHIACCIANTE A STRONGOLI – In Rete, esiste un video agghiacciante: lo trovate sul fattoquotidiano.it. Qualche giorno fa, a Strongoli (Crotone), Paolo Faseta, cittadino torinese in trasferta per lavoro, si trovava nel parcheggio del centro commerciale “Le Fontane”. E s'è imbattuto in un'auto di Vigili in borghese ferma sulle strisce, vuota. Arrivati gli agenti, dipendenti del Comune di Strongoli, Faseta gli è andato incontro “armato” di telefonino per fargli notare che stanno violando la legge. La reazione dei Vigili: “Dov'è il problema? Vai a fare due passi, vai”. Col sindaco, scarrozzato da quella macchina, che non ha mosso un dito. Foto e filmato sono postati sulla pagina Facebook “Fotografa l'impostore”. Sentiamo il sindaco Michele Laurenzano (Pd): “Oggi di ritorno dalla Regione, circa le 14.40, ci siamo fermati per prendere a nostre spese qualcosa da mangiare. Purtroppo, non ci siamo accorti che il vigile aveva parcheggiato sullo spazio per disabili perché pioveva. Ha sbagliato e ha sbagliato anche per la reazione avuta. Chiedo due volte scusa al posto suo per l'atto scorretto commesso dall'Amministrazione comunale che gli chiederà conto”. Tuttavia, ecco la replica degli utenti, imbestialiti: “Ma lui era proprio lì, e poteva impedirlo. Invece non ha aperto bocca”. Al giorno d'oggi poi tutto è diverso rispetto a quando non c'era il web: all'epoca, magari la versione del cittadino si sarebbe scontrata con quella, opposta, del sindaco; adesso invece basta un filmatino di uno smarthone a rivelare come i rappresentanti dell'ordine (che dovrebbero anche avere un certo codice morale) si atteggino a bulletti di periferia, come adolcescenti irrequieti privi di una severa guida paterna. Per costoro, non basterebbe neppure una multa “gigantesca”: vedi qui.

DIPENDE DAL MOTIVO – Non esiste solo il guaio della sosta sul posto riservato ai disabili. C'è anche il parcheggio selvaggio, in doppia fila. Un conto è se la Polizia municipale vìola il Codice della strada e il buon senso per necessità di intervento o servizio; un altro è se alla base di comportamenti del genere c'è unicamente il desiderio di essere comodi, parcheggiare in fretta, senza pensieri, senza perdere tempo. Quest'ultimo è un comportamento oltraggioso e vile che scoraggia gli automobilisti diligenti e infanga l'onore degli agenti dediti al rispetto delle regole anche quando sono in divisa o a fare la spesa.

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1 Commento

luigi
04:00, 23 Luglio 2017

La “CANCRENA” che affligge l'italietta ha un solo nome, si chiama CERTEZZA D' IMPUNITA'

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