Auto a noleggio “gratis”: l'Antitrust multa Dexcar per 455 mila euro

Auto a noleggio “gratis”: l'Antitrust multa Dexcar per 455 mila euro Vendite piramidali

Vendite piramidali, arrivano le sanzioni: Dexcar riceve multa di 455 mila euro dall'Antitrust per le auto a noleggio gratis. Punito lo Schema Ponzi

26 Aprile 2017 - 01:04

Ii marketing “a piramide” (detto anche “schema Ponzi) del noleggio gratis colpisce ancora: sia le persone che lo praticano e che perdono soldi sia le Aziende che lo propongono, illudendo i clienti. Questi programmi fanno credere ai consumatori che potranno avere gratis un'auto a noleggio ma la realtà è ben diversa: i pagamenti per aderire sono chiari e definiti mentre i vantaggi sono nebulosi e tutt'altro che certi. L'Antitrust ha indagato a fondo e dopo aver imposto a Dexcar la sospensione della sue attività di tipo piramidale(leggi di come l'Antitrust ha smantellato la piramide Dexcar), la sanziona per quasi mezzo milione di euro!

METODO INACCETTABILE La pratica commerciale che ha scatenato la sanzione dell'AGCM, il cui valore è stato determinato alla fine di una lunga istruttoria, è stata “ideata, e posta in essere da Dexcar a partire dalla fine del 2014 con l'ausilio di altri professionisti” ed è stata punita per vari motivi. Nel provvedimento si legge infatti che “essa consisteva nella promozione e gestione di un sistema di autonoleggio attraverso il quale il consumatore, per ottenere il noleggio gratuito di un'autovettura per 24 mesi tramite l'adesione al Programma Marketing Bonus Auto, avrebbe dovuto versare una quota di ingresso variabile da 547 a 1.950 euro”. Per entrare si doveva quindi pagare ma l'arrivo della tanto sospirata auto a noleggio (leggi della multa da 3,5 milioni a Goldcar e Firefly per noleggio aggressivo) era subordinato a tali e tante condizioni, difficili da capire e aleatorie, da essere ritenuto commercialmente scorretto e inaccettabile.

PROGRAMMA FUMOSO Leggendo il Dispositivo della sentenza dell'Antitrust (leggi della multa inflitta ad Allianz per lo sconto anti-avvocato) si capisce come il consumatore, dopo aver versato la quota, venisse inserito in una tabella che era una sorta di Girone Dantesco.

Per ottenere l'auto a noleggio “gratuito” il malcapitato avrebbe infatti dovuto seguire una progressione che presupponeva il “reclutamento” di altri consumatori, effettuato anche mediante advisor che facilitavano il reperimento di altri aderenti. Lo schema Ponzi è reso bene dai numeri: fra l'ottobre del 2014 e il giugno del 2016 nell'ambito del Programma marketing bonus auto sono stati acquisiti circa 22.000 ordini (la parola pagamento era bandita) a fronte dei quali sono state consegnate ai consumatori italiani soltanto 200 auto (il 60% delle quali destinate agli Advisor). Altre 40 vetture sono state assegnate con il servizio di autonoleggio a pagamento Dexcar now, attivo dal gennaio 2016. I veicoli Dexcar sono immatricolati in Germania (la sede di Dexcar Autovermietung UG è a Essen); essi vengono consegnati in Germania e per averli in Italia occorreva pagare un sovrapprezzo.

SANZIONI A PIOGGIA Anche gli altri benefit promessi, ad esempio i buoni benzina, raggiungevano pochi fra gli aderenti al sistema: 16 buoni ogni 128 adesioni.

La scorrettezza della pratica era sia nelle comunicazioni menzognere di termini e condizioni del servizio sia perché il sistema era una vendita piramidale, considerata pratica commerciale illusoria dal Codice del Consumo (leggi delle norme del Codice del Consumo in vigore dal 2014). Numerosi consumatori hanno segnalato difficoltà di avanzamento nelle Tabelle e mancata consegna dei veicoli a chi aveva il diritto di riceverli. Fra le difese di Dexcar citiamo il definire “circolare” il sistema, che si sarebbe alimentato anche con ordini corporate dell'E-shop e ordini VIP, che escluderebbero la necessità di apporti di nuovi consumatori. Questi e altri argomenti non sono sembrati sostanziali all'Antitrust (ricordiamo che si tratta dell'Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato – AGCM), che ha comminato 400 mila euro di sanzione a Dexcar e sanzioni da 20 mila a 5 mila euro ad altre società (Asap Holding, Bizeta Web, Raggio Verde, Tronchin Auto e Trentatre Srl) coinvolte.

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