USA: stop dal 2027 alle auto con tecnologie cinesi e russe

USA: stop dal 2027 alle auto con tecnologie cinesi e russe

Gli Stati Uniti finalizzano nuove norme che, in pratica, vietano la tecnologia cinese (e russa) sulle auto destinate al mercato americano

15 Gennaio 2025 - 12:30

La proposta del Dipartimento del Commercio USA di vietare la vendita e l’importazione negli Stati Uniti di veicoli con tecnologie cinesi, che avevamo anticipato nei mesi scorsi, è diventata adesso realtà ed è stata ufficializzata a pochi giorni dall’avvicendamento tra le amministrazioni Biden e Trump. Più precisamente il provvedimento riguarda tutti i Paesi ‘ostili’ agli Stati Uniti, quindi anche la Russia, ma è indubbio che sia rivolto soprattutto ai componenti hardware e software prodotti in Cina, peraltro usati anche da molte case automobilistiche occidentali (che dovranno adeguarsi). Il divieto riguarda anche componenti o ricambi commercializzati separatamente dalle auto.

“GUERRA” TECNOLOGICA TRA USA E CINA

L’iniziativa del Dipartimento del Commercio si inserisce in un contesto geopolitico altamente teso tra Washington e Pechino (e Mosca), ed è una chiara manifestazione della crescente preoccupazione degli USA per la sicurezza nazionale, legata alla possibilità che le aziende cinesi possano raccogliere dati sensibili sugli utenti americani, sui veicoli stessi e sulle infrastrutture critiche attraverso tecnologie avanzate. Non a caso questa mossa si allinea con altre azioni già adottate dagli Stati Uniti, come il bando dei dispositivi elettronici cinesi Huawei e ZTE.

USA VIETANO AUTO CON TECNOLOGIE CINESI E RUSSE: I MOTIVI

Le auto oggi non sono solo acciaio su ruote, sono computer“, ha spiegato la segretaria americana al Commercio, Gina Raimondo, nel motivare la decisione. “Hanno fotocamere, microfoni, sistemi Gps e altre tecnologie connesse a internet (non a caso sono definite auto connesse, ndr). Attraverso questa norma, abbiamo adottato una misura necessaria per salvaguardare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e proteggere la privacy degli americani, impedendo agli avversari stranieri di manipolare queste tecnologie per accedere a informazioni sensibili o personali“. Raimondo ha poi sottolineato come il provvedimento sia stato preso per mantenere le tecnologie prodotte dalla Cina e dalla Russia “fuori dalle strade americane” e anche “per proteggere le catene di approvvigionamento dei veicoli connessi negli USA“.

Al momento, data la complessità della catena di fornitura dei veicoli, la norma definitiva si applica solo alle autovetture, ma nel prossimo futuro si intende emanare una norma separata che affronti le tecnologie presenti nei veicoli commerciali connessi, compresi camion e autobus.

Auto connessa

QUANDO INIZIANO I DIVIETI?

Per quanto riguarda i tempi d’attuazione, i nuovi divieti per i software saranno applicati a partire dal Model Year 2027 delle vetture, mentre per le parti meccaniche lo stop entrerà in vigore a partire dal Model Year 2030. Comunque ogni componente dovrà necessariamente essere conforme dal 1° gennaio 2029 e sia gli importatori che i costruttori dovranno presentare delle dichiarazioni di conformità per certificare il rispetto delle normative. A questo proposito l’Alliance For Automotive Innovation, che rappresenta le principali case automobilistiche negli Stati Uniti, tra cui General Motors, Volkswagen, Stellantis, Mercedes-Benz e Toyota, ha però ricordato che cambiare hardware e software all’interno di auto già in produzione non è un processo facile e potrebbe richiedere più tempo.

Ovviamente le reazioni da Pechino non si sono fatte attendere, con il portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun, che ha bollato le decisioni americane come casi di “rottura della cooperazione economica e commerciale tra imprese ed esempi tipici di protezionismo e coercizione economica“, definendo i timori di Washington sui componenti hardware e software prodotti in Cina “rilievi senza basi fattuali“.

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