USA: aumenta la quota di chi vuole le termiche, da 58 a 67% in 1 anno

USA: aumenta la quota di chi vuole le termiche, da 58 a 67% in 1 anno

Negli USA aumenta la quota di chi vuole le termiche, da 58 a 67% in 1 anno, mentre scendono le preferenze per l'elettrico. Lo studio di Deloitte

16 Gennaio 2024 - 11:45

La mobilità elettrica non riesce ancora a convincere gli americani, nonostante gli sforzi dell’amministrazione Biden, mentre in Cina è già una realtà: è questa l’estrema sintesi del report 2024 Global Automotive Consumer Study di Deloitte che fa il punto della situazione sulla mobilità, sulle smart city, sulla connettività e sulla sostenibilità in ambito automotive a livello globale. A fare soprattutto scalpore è il dato che vede diminuire la fiducia degli automobilisti USA nell’elettrico: solo il 6% sceglierebbe una BEV come prossima auto contro l’8% di 12 mesi fa. Viceversa il 67% comprerebbe una vettura benzina o diesel, mentre nel 2023 era solo il 58%.

AUTO TERMICHE: CRESCONO QUASI DAPPERTUTTO TRANNE CHE IN CINA

Gli Stati Uniti non sono l’unica nazione che vede vacillare la fiducia nell’elettrico, anche se rappresentano senza dubbio l’esempio più eclatante. La preferenza verso le auto termiche torna infatti a crescere anche nel Sudest asiatico (da 50 a 52%) e soprattutto in Germania (da 45 a 49%), Corea del Sud (da 34% a 38%) e Giappone (da 30 a 34%). Guarda caso tutti Paesi storici produttori di automobili.

Tutt’altra tendenza in Cina, ormai leader mondiale dell’industria della mobilità elettrica, con il 33% di cinesi che dichiara di voler acquistare un’auto a batteria, pareggiando la percentuale (sempre 33%, da 45% che era un anno fa) di coloro che sono ancora orientati verso le termiche.

La seguente tabella del report di Deloitte fotografa meglio la situazione, evidenziando che a parte gli USA la quota di chi comprerebbe un’auto elettrica nei Paesi ancora fortemente legati al motore termico non è poi così bassa, specie in Corea e Germania.

USA aumenta quota auto termiche

PASSAGGIO ALL’AUTO ELETTRICA: SPAVENTANO I TEMPI DI RICARICA E L’AUTONOMIA

Ma cosa frena maggiormente gli automobilisti nel passaggio all’elettrico? Focalizzandoci in particolare sugli USA, il Paese dove, come mostrano i numeri del report, la fiducia nelle auto a batteria sembra diminuire più che altrove, il 50% degli automobilisti contesta il tempo necessario per la ricarica, il 49% l’autonomia delle vetture, il 48% il prezzo dell’auto e il 43% il costo dell’eventuale sostituzione delle batterie (il sondaggio consentiva risposte multiple). Guardando altrove, l’autonomia, con il 55% delle preferenze, è considerata il maggior problema dai conducenti tedeschi, mentre in Cina il 41% è preoccupato dal calo delle prestazioni con temperature molto basse. Anche in questo caso i numeri spiegano molto meglio delle parole:

CHI SCEGLIE L’AUTO ELETTRICA LO FA SOPRATTUTTO PER RISPARMIARE SUL PIENO

Lo studio di Deloitte è molto articolato e abbraccia diversi ambiti dell’evoluzione dell’auto. Vi invitiamo a leggerlo integralmente se siete interessati (disponibile qui, testo in inglese), noi invece riportiamo un’ultima analisi in cui sono elencate le principali ragioni che spingono un numero comunque non marginale di automobilisti a considerare l’eventualità di acquistare un’auto elettrica. A primo posto quasi ovunque c’è il risparmio sui costi per la ricarica, solo in Cina i conducenti scelgono l’elettrico specialmente per la migliore esperienza di guida, mentre in India lo fanno per una questione ambientale. Influiscono inoltre i costi di manutenzione più bassi e la possibilità di usufruire di incentivi. Ecco una tabella riepilogativa:

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