Stop diesel Euro 5 ottobre 2025: ecco l’emendamento per bloccarlo

Stop diesel Euro 5 ottobre 2025: ecco l’emendamento per bloccarlo

In arrivo lo stop ai diesel Euro 5 da ottobre 2025 ma il ministro Salvini vuole spostarlo al 2026 con un emendamento. Gli ultimi aggiornamenti

 

In arrivo lo stop ai diesel Euro 5 da ottobre 2025 ma il ministro Salvini vuole spostarlo al 2026 con un emendamento. Gli ultimi aggiornamenti

12 Giugno 2025 - 11:00

Pochi giorni fa abbiamo anticipato che erano in atto delle grandi manovre per impedire lo stop ai diesel Euro 5 nelle quattro regioni del Bacino Padano, ossia Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che dovrebbe scattare ufficialmente a ottobre 2025, in aggiunta alle misure anti-inquinamento già esistenti. E infatti, a stretto giro di posta, la Lega (partito del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini) ha presentato un emendamento al decreto infrastrutture per rinviare di un anno il blocco, lasciando alle regioni la possibilità di estendere ulteriormente tale termine.

PERCHÉ C’È IL BLOCCO DEI DIESEL EURO 5

Ma facciamo un passo indietro per inquadrare meglio il contesto. Il blocco dei diesel Euro 5 è una delle misure introdotte dalle quattro regioni dell’accordo di Bacino Padano in risposta alle procedure di infrazione (di cui una culminata nel 2020 con una sentenza di condanna) aperte dalla Commissione europea contro l’Italia per il superamento della soglia limite di polveri sottili in alcune zone e agglomerati, contravvenendo alla direttiva UE 2008/50.

Per rientrare nei limiti previsti dalla direttiva, le regioni PiemonteLombardiaVeneto ed Emilia Romagna hanno  messo in atto diverse misure riguardanti sia il traffico veicolare, con i vari blocchi della circolazione, che le combustioni da biomasse per riscaldamento e lo spandimento dei liquami agricoli.

A farne le spese sono stati soprattutto i veicoli diesel, considerati a ragione o a torto i più inquinanti, sottoposti negli ultimi anni a severe restrizioni: il 1° ottobre 2018 è scattato lo stop ai diesel Euro 3, due anni dopo è toccato agli Euro 4 e dal prossimo 1° ottobre 2025 sarà la volta degli Euro 5, per i quali il blocco sarà valido dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30, nei Comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli più piccoli che aderiranno facoltativamente, anche in assenza di sforamenti dei limiti di PM10.

STOP DIESEL EURO 5 DA OTTOBRE 2025: LE REGIONI SONO CONTRARIE

Tuttavia, visto l’alto numero di vetture potenzialmente interessate dal provvedimento (anche se sono previste alcune deroghe e inoltre ci sarebbe l’escamotage del Move-In), le regioni e in particolare Piemonte, Lombardia e Veneto, spalleggiate dal governo centrale, hanno iniziato a esplorare misure alternative per evitare il divieto, soprattutto considerando che le auto diesel Euro 5 sono veicoli relativamente recenti, immatricolati all’incirca tra il 2009 e il 2015, che non tutti si possono permettere di cambiare. Più specificatamente, in Lombardia si stimano circa 400.000 veicoli diesel Euro 5, in Piemonte 250.000, in Emilia-Romagna 200.000 e in Veneto 180.000. In totale più di 1 milione di vetture che finirebbero “fuorilegge”.

Stop diesel

L’EMENDAMENTO PER EVITARE IL BLOCCO DIESEL EURO 5 DA OTTOBRE

Al momento, però, le regioni non hanno avanzato proposte concrete per abbassare i livelli di inquinamento senza bloccare i diesel Euro 5, limitandosi a citare soluzioni generiche come nuovi incentivi per sostituire le auto più inquinanti o interventi in altri ambiti come riscaldamenti, allevamenti intensivi e grossi impianti industriali. Più concreto l’intervento della Lega, che ha approfittato della conversione in legge del decreto Infrastrutture (da portare a termine entro il prossimo 19 luglio) per infilarci dentro un emendamento salva-diesel che sposta il blocco di un anno, rinviandolo al 31 ottobre 2026, offrendo la possibilità alle regioni di evitarlo anche successivamente. Anche Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento perfino più drastico che prevede il rinvio del blocco diesel Euro 5 direttamente al 1° ottobre 2027. Ma è quello della Lega che dovrebbe avere più chance, vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane. La cosa certa è che lo stop programmato il prossimo ottobre sembra sempre meno sicuro.

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