Sicurezza stradale: nuova campagna del MIT per i giovani

Sicurezza stradale: nuova campagna del MIT per i giovani

Guarda i tre spot della nuova campagna del MIT sulla sicurezza stradale che invita i giovani a tenere comportamenti responsabili in auto

20 Febbraio 2024 - 18:00

In attesa di discutere in Parlamento il disegno di legge che modifica parzialmente il Codice della Strada, proseguono le iniziative del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per sensibilizzare sul delicato tema della sicurezza stradale. Il nuovo progetto riguarda un campagna di comunicazione rivolta nello specifico ai conducenti più giovani dal titolo ‘Fai l’unica scelta possibile’, sotto forma di tre spot che saranno trasmessi sulle reti RAI, su varie emittenti locali e condivisi sui principali social network.

SICUREZZA STRADALE: NELLA NUOVA CAMPAGNA DEL MIT ANCHE UN EX CAMPIONE DI FORMULA 1

Gli spot, come detto, hanno come obiettivo la sensibilizzazione dei guidatori, in particolare giovani, affrontando tre delle principali cause di incidenti: la distrazione del telefono al volante, l’utilizzo di sostanze stupefacenti e le ‘challenge’ sull’alta velocità filmate con lo smartphone. L’iniziativa, prodotta dalla Bartlebyfilm con la regia di Daniele Falleri, è stata realizzata in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e l’Associazione Italiana Content e Digital Creators, e vede la partecipazione in qualità di testimonial dell’attrice e showgirl Elisabetta Gregoraci, dell’ex pilota di Formula 1 Giancarlo Fisichella e del creator di video e webstar Luca Campolunghi, mentre gli spot sono interpretati dai ragazzi della scuola romana di recitazione Action Academy.

I TRE SPOT DELLA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER I GIOVANI

I tre spot seguono sempre lo stesso cliché, facendo vedere gruppi di ragazzi e di ragazze che salgono in macchina tenendo comportamenti potenzialmente molto pericolosi per la sicurezza stradale (distrazione da cellulare, challenge di velocità e uso di stupefacenti), sia per se stessi che per gli altri. A un certo punto l’immagine si sdoppia mostrando due possibilità: nella prima i conducenti si fanno coinvolgere in questi comportamenti, con un esito drammatico; nella seconda, responsabilmente, non si lasciano distrarre rimanendo attenti e concentrati sulla guida. La morale degli spot è che ‘l’unica scelta possibile’, come dal titolo della campagna, è sempre la seconda.

Puoi vedere i tre spot della nuova campagna di comunicazione del MIT in questa playlist di video:

SPOT SULLA SICUREZZA STRADALE: POLEMICHE PER L’ASSENZA DELLA CINTURA

Nonostante le buone intenzioni, sui nuovi spot del MIT per promuovere la sicurezza stradale è nata subito una polemica: infatti, guardando bene le immagini, qualcuno ha notato che i ragazzi usati per raccontare gli episodi non indossano mai la cintura. Interpellato sulla questione, il regista degli spot, Daniele Falleri, si è scusato annunciando che i filmati saranno modificati “affinché gli spettatori non vengano distolti dall’unico obiettivo che ci sta veramente a cuore: sensibilizzare tutti a contribuire, ognuno nel suo piccolo, a salvare vite umane“.  Dal canto suo il ministro Salvini ha minimizzato ricordando che gli spot non sono ancora andati in onda sulla TV pubblica né è stata definita la loro effettiva programmazione.

VALDITARA: PER LA SICUREZZA STRADALE SERVE UN INTERVENTO A 360 GRADI

Contemporaneamente al lancio dei nuovi spot, nell’auletta dei gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati si è tenuto un evento sulla sicurezza stradale a cui hanno preso parte il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il vice-presidente della Camera, Fabio Rampelli, e il giornalista Luca Valdiserri, papà di Francesco, giovanissima vittima dell’imprudenza altrui. Valditara ha spiegato che è in atto “un intervento a 360 gradi per mobilitare la società partendo dai giovani, educandoli a un comportamento responsabile“, ricordando tra l’altro che la principale causa di incidenti stradali è legata a un difetto di attenzione. “Con gli altri ministri”, ha proseguito, “ci siamo concentrati lavorando sulla legge di revisione del Codice della Strada e io ho fortemente voluto che la frequenza ai corsi di educazione stradale desse qualche risultato concreto, con l’idea di dare un credito di 2 punti patente per chi abbia ben frequentato tali corsi”.

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