Sensori angoli ciechi sui camion a Milano: TAR annulla l’obbligo

Sensori angoli ciechi sui camion a Milano: TAR annulla l’obbligo

Il TAR annulla l'obbligo dei sensori angoli ciechi sui camion a Milano per entrare in Area B. Ma il Comune preannuncia ricorso

23 Novembre 2023 - 16:45

Il TAR della Lombardia ha annullato la delibera del Comune di Milano che vietava a camion, bus e mezzi pesanti in genere di entrare in Area B, durante gli orari di attivazione della Ztl, se privi dei sensori per l’eliminazione degli angoli ciechi e degli adesivi di segnalazione. Il tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto il ricorso di alcune aziende di trasporto e di Assotir spiegando che non era competenza del Comune istituire un simile divieto.

PERCHÉ L’OBBLIGO DEI SENSORI PER ANGOLI CIECHI A MILANO

L’obbligo per i camion di dotarsi dei sensori degli angoli ciechi per accedere ad Area B Milano era entrato in vigore lo scorso 1° ottobre ed era stato adottato come norma salva-ciclisti e salva-pedoni a seguito delle numerose collisioni, spesso mortali, avvenute in tempi recenti tra mezzi pesanti e utenti deboli della strada.

Nello specifico, la delibera di Palazzo Marino aveva previsto il divieto di accesso e circolazione dei veicoli destinati al trasporto di persone con più di otto posti a sedere e dei veicoli destinati al trasporto di merci a partire dalle 3,5 tonnellate (categorie M2, M3, N2 ed N3) non dotati di sistemi avanzati capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti situati in prossimità della parte anteriore del veicolo o sul lato del marciapiede e di emettere un segnale di allerta, nonché privi di adesivo di segnalazione della presenza dell’angolo cieco, al fine di evitare la collisione.

In realtà questo divieto, che dal 1° ottobre 2023 riguardava u mezzi M3 e N3 e dal 1° ottobre 2024 avrebbe riguardato anche quelli M2 e N2, al momento era solamente formale perché, grazie a una deroga, chi dimostrava di aver acquistato un sistema di rilevazione per angoli ciechi, poteva circolare liberamente in Area B fino all’installazione del dispositivo, da ultimare comunque entro e non oltre 14 mesi dall’entrata in vigore del divieto.

TAR ANNULLA OBBLIGO SENSORI ANGOLI CIECHI SU CAMION A MILANO: LE MOTIVAZIONI

Tuttavia gli atti del Comune di Milano che prevedevano il divieto di accesso in area B (e conseguentemente in Area C) per i mezzi pesanti sprovvisti dei sensori dell’angolo cieco sono stati annullati dal TAR della Lombardia, secondo cui il Comune di Milano non aveva le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza, su cui invece ha competenze esclusive lo Stato.

Come riporta Corriere.it, la sentenza del TAR ha sottolineato come il Codice della Strada abbia accentrato presso gli organi centrali, con scelta esente da profili di manifesta incongruità, l’omologazione e l’approvazione sia dei “dispositivi di controllo e regolazione del traffico”, sia di ulteriori “dispositivi di marcia”. Di contro le Regioni possono intervenire su temi che riguardano la tutela della salute, mentre i Comuni possono istituire aree a traffico limitato nei centri abitati per esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale.

È quindi palese, ha precisato il TAR, che un dispositivo volto a scongiurare incidenti a danno di pedoni e ciclisti risponda a un’esigenza di ordine pubblico e sicurezza del tutto estranea a componenti che incidono sull’ambiente e i beni culturali, e sia invece funzionale alla tutela dell’incolumità personale per prevenire una serie di reati come l’omicidio colposo e le lesioni colpose. Ambiti che, appunto, esulano dalle competenze dei Comuni.

Sensori angoli ciechi sui camion a Milano TAR

IL COMUNE DI MILANO SI APPELLA AL CONSIGLIO DI STATO

Il Comune di Milano ha preso atto della decisione del TAR della Lombardia ma resta convinto delle sue scelte ed è orientato a proporre appello al Consiglio di Stato, perché, ha spiegato l’assessora alla Mobilità Arianna Censi, “riteniamo questa misura essenziale per proteggere i ciclisti e pedoni e dare più sicurezza a coloro che utilizzano in maniera sempre più frequente le due ruote o si muovono a piedi. Anzi, crediamo che non sia più rimandabile un intervento da parte del Governo, in modo da introdurre questa misura in tutte le città per tutelare chi percorre le strade in bicicletta e a piedi”.

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