Scudieri lascia guida ANFIA: “Irrazionale il bando dei motori endotermici”

Scudieri lascia guida ANFIA: “Irrazionale il bando dei motori endotermici”

Paolo Scudieri lascia dopo 5 anni la guida dell'ANFIA per fine mandato e attacca l'UE: "Irrazionale il bando dei motori endotermici". Critiche anche sull'Euro 7

20 Giugno 2023 - 14:46

L’Assemblea Pubblica dell’ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, in corso di svolgimento a Roma alla presenza di numerose personalità e stakeholder del comparto, ha sancito il passaggio di consegne tra il presidente uscente Paolo Scudieri, giunto al termine del mandato, e il nuovo Roberto Vavassori, che resterà in carica fino al 2027. Nel suo discorso di commiato Scudieri ha ricordato le sfide epocali che attendono l’industria dell’auto, continuando comunque a ritenere “irrazionale il bando dei motori endotermici”, pur condividendo la necessità di una transizione ecologica che dev’essere però sostenibile per il settore.

2018-2022: UN QUINQUENNIO DI STRAVOLGIMENTI

Eletto presidente di ANFIA nel 2018, Paolo Scudieri è stato a capo dell’associazione in un quinquennio segnato da stravolgimenti, a cominciare dalla pandemia e proseguendo con la crisi energetica, la mancanza dei componenti elettronici che ha rallentato – e spesso fermato – la produzione auto, i nuovi equilibri politici e infine la guerra in Ucraina. Senza affatto dimenticare, anzi, la scelta delle istituzioni europee di mettere al bando i motori endotermici. Scelta che Scudieri considera tutt’oggi “irrazionale”.

SCUDIERI: “L’ATTENZIONE VERSO LA FILIERA AUTOMOBILISTICA È GIÀ CRESCIUTA”

Siamo un settore strategico che sta affrontando la più importante delle rivoluzioni della sua storia”, ha dichiarato il presidente uscente all’attenta platea, “e che dunque merita forze e attenzioni straordinarie. Non vi è dubbio che l’attenzione governativa nei confronti della filiera automobilistica sia già cresciuta negli ultimi due anni, concretizzandosi con l’importante stanziamento di 8,7 miliardi di euro per supportare gli investimenti produttivi, di ricerca e d’innovazione e per concedere ai cittadini gli incentivi auto necessari alla sostituzione del vetusto parco circolante”.

SCUDIERI: “UNIONE EUROPEA IRRAZIONALE NELLE SUE SCELTE”

La filiera automobilistica”, ha poi proseguito Scudieri, “è sempre più convinta che la transizione ecologica, ancorché necessaria, debba avere un approccio più olistico e razionale. Perché è molto di più di una rivoluzione industriale, visto che sono pienamente coinvolti, o forse ‘sconvolti’, i gestori energetici, le reti di distribuzione, gli operatori logistici dell’autotrasporto, le aziende del trasporto pubblico, le amministrazioni regionali e locali, i condomini e, di fatto, i cittadini. Parliamo di milioni di persone e di migliaia di imprese che sono titubanti riguardo le scelte politiche sul “come” raggiungere gli ambiziosi obiettivi ambientali. Questo perché, irrazionalmente, l’Unione Europea non ha dialogato con la sua forza industriale. La transizione è un percorso condiviso e necessario ma dev’essere ben governata se vogliamo essere ancora protagonisti come Continente, soprattutto alla luce delle politiche competitive messe in atto da Cina e USA”.

SCUDIERI: “IMPRESE E ISTITUZIONI DEVONO LAVORARE INSIEME”

E qui Paolo Scudieri non le ha certo mandate a dire alle istituzione europee: “L’Europa, con il bando del 2035 e l’introduzione del ‘famigerato’ Euro 7, ha in pratica deciso di esporre il più importante settore economico e occupazionale del continente alla già affermata competitività asiatica e all’inevitabile e feroce dipendenza nei suoi confronti, senza prevedere un piano alternativo. Noi però non possiamo e non vogliamo arrenderci, perché abbiamo il dovere di affermarci e vogliamo affrontare le sfide che ci vengono proposte per mantenere alta la competitività italiana nell’industria dell’automotive. Ma per riuscirci bisogna governare la transizione, bisogna fare di più e meglio a livello europeo, col supporto del nostro Governo. Questo si traduce nell’esigenza di lavorare insieme, filiera e istituzioni nazionali: noi portando innovazione ed esperienza, il Governo adottando velocemente misure in grado di creare le condizione per una crescita competitiva delle nostre imprese”.

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