Nuove licenze taxi: le linee guida dei ministeri ai Comuni

Nuove licenze taxi: le linee guida dei ministeri ai Comuni

In merito alla disciplina delle nuove licenze taxi e delle doppie guide, introdotta con il decreto Asset, i ministeri hanno inviato ai Comuni le linee guida per la corretta applicazione

9 Novembre 2023 - 11:56

Una circolare congiunta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, inviata ai Comuni italiani e alle associazioni dei tassisti, ha fornito le indicazioni necessarie per la corretta applicazione e interpretazione delle norme contenute all’art. 3 del decreto Asset, poi convertito nella legge n. 136 del 9/10/2023, che hanno parzialmente modificato la disciplina del servizio taxi aprendo a nuove licenze (con limitazioni) e semplificando la procedura per la doppia guida. Nelle prossime righe approfondiamo l’argomento nuove licenze taxi illustrando le linee guida della circolare.

NUOVE LICENZE TAXI: INDICAZIONI E INTERPRETAZIONI SUI SOGGETTI DESTINTARI

Occorre premettere che l’articolo 3 del decreto Asset contiene disposizioni di immediata applicabilità, considerando la necessità e urgenza di potenziare il servizio taxi per fronteggiare i deficit di offerta del servizio stesso rispetto all’incremento della domanda, come di recente ha appurato pure l’Antitrust. Tali disposizioni prevedono per i Comuni la facoltà di rilasciare, in via sperimentale, licenze aggiuntive per l’esercizio del servizio di taxi, al fine di fronteggiare lo straordinario incremento della domanda legato a grandi eventi o a eccezionali flussi di presenze turistiche. Queste nuove licenze taxi hanno carattere temporaneo o stagionale e una durata, comunque, non superiore a 12 mesi, prorogabili per un massimo di ulteriori 12 mesi per esigenze di potenziamento del servizio emerse dalla ricognizione dei dati.

La novità introdotta dal dal decreto Asset consiste nel fatto che le nuove licenze possono essere rilasciate in favore di tutti i soggetti già titolari di licenze per l’esercizio del servizio di taxi, alla sola condizione che gli stessi siano già destinatari delle medesime licenze. Tra le figure giuridiche legittimate a essere titolari di licenza per l’esercizio del servizio di taxi, e quindi a poter usufruire delle nuove licenze, ci sono pure l’impresa artigiana di trasporto, le cooperative di produzione e lavoro, le cooperative di servizi, il consorzio tra imprese artigiane e in tutte le altre forme previste dalla legge.

In altri termini, tutti i soggetti associati in cooperative o consorzi possono essere riconosciuti assegnatari delle nuove licenze, con la possibilità di cederle anche a titolo oneroso a terzi.

Un’ulteriore precisazione riguarda la natura temporanea delle nuove licenze taxi: la loro durata, infatti non può superare i 12 mesi, prorogabili per non più di ulteriori 12 mesi, qualora emerga la necessità di potenziare il servizio in base alla ricognizione dei dati sulla consistenza dei titoli abilitativi relativi agli autoservizi pubblici non di linea. La previsione di un termine fisso di 12 mesi non esclude però la possibilità che l’amministrazione comunale ne preveda un utilizzo anche frazionato nel tempo, fermo restando il limite temporale massimo stabilito. Se, pertanto, un Comune valuti una esigenza di stagionalità plurimensile, legata ad esempio ad esigenze economiche o turistiche, lo stesso potrà consentire l’utilizzo della licenza anche in modalità non continuativa.

Nuove licenze taxi linee guida

CONCORSI STRAORDINARI SEMPLIFICATI E INCENTIVI GREEN

Sempre in base al decreto Asset, i Comuni, hanno facoltà di incrementare il numero delle licenze taxi in misura non superiore al 20% delle licenze già rilasciate, mediante apposito concorso straordinario con procedura semplificata. Al contempo, si prevede, ai fini del rilascio della licenza, l’utilizzo di veicoli a basso livello di emissioni, ricompresi nelle fasce 0-20, 21-60 e 61-135 g/km di CO2, nonché uno speciale incentivo all’acquisto di tali veicoli.

A bandire i concorsi straordinari con procedura semplificata possono essere:

  • i Comuni capoluogo di regione;
  • i Comuni capoluogo sede di città metropolitane;
  • Comuni sede di aeroporto.

Per quanto riguarda i Comuni sede di aeroporto, la circolare specifica che devono intendersi come tali sia i Comuni sede del sedime aeroportuale che quelli riconducibili al complessivo territorio del sistema aeroportuale, inteso quale snodo di mobilità economica e/o turistica. Per esempio nel caso di Milano-Linate vanno compresi sia il Comune di Milano che quelli di Segrate e Peschiera Borromeo, dove ha sede l’aeroporto. Clicca qui per l’elenco completo.

Con riferimento invece agli incentivi green, tenuto conto che il concorso straordinario prevede, quale condizione obbligatoria per il rilascio della licenza, l’utilizzo di veicoli a basso livello di emissioni, ai vincitori dei concorsi e ai soggetti già titolari di licenza taxi e di NCC (ai fini della sostituzione del veicolo) dev’essere riconosciuto un contributo per l’acquisto di veicoli pari al doppio di quanto già stabilito per le medesime finalità dalla normativa vigente (Ecobonus statale). Quindi, visto che per l’acquisto di un’auto elettrica con contestuale rottamazione si può avere un incentivo fino a 5.000 euro, per i tassisti tale somma sale fino a 10.000 euro e così via.

DOPPIE GUIDE E TURNAZIONI INTEGRATIVE

Infine il decreto Asset consente ai titolari di licenze taxi di ricorrere a seconde guide, in turnazioni orarie aggiuntive diverse da quelle già svolte, avvalendosi, a tal fine, di sostituti alla guida che devono essere iscritti nel rispettivo ruolo dei conducenti. La disposizione specifica è volta a garantire il tempestivo adeguamento ai livelli essenziali di offerta del servizio necessari a garantire l’esercizio del diritto alla mobilità degli utenti.

Per questo scopo è stato approntato un procedimento amministrativo in chiave semplificata, mediante presentazione al Comune di apposita comunicazione di inizio attività, secondo una scansione temporale fissata al giorno precedente all’avvio del servizio con turnazione aggiuntiva. Non sono fissati stringenti obblighi di documentazione, che rientrano nella competenza regolamentare degli enti locali. Ne consegue che tutti i Comuni devono consentire la sostituzione alla guida mediante turnazioni integrative, ma ciascun Comune può farlo con le modalità che più ritiene idonee usando un proprio regolamento, ispirato comunque al principio del ‘favor partecipationis‘. Significa che i regolamenti comunali devono favorire le doppie guide, non ostacolarle con obblighi o procedure difficilmente applicabili.

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