Multa auto con parchimetro rotto o non funzionante: è valida?

Multa auto con parchimetro rotto o non funzionante: è valida?

A nessuno fa piacere ricevere una multa auto con parchimetro rotto o non funzionante, ma occorre distinguere caso per caso

8 Gennaio 2024 - 15:00

La multa auto con parchimetro rotto può davvero essere dietro l’angolo. Immaginiamo la scena di un automobilista alla difficoltosa ricerca di un parcheggio. Per poi, dopo averlo trovato, accorgersi che il parchimetro è fuori uso. Detto in altri termini, non può pagare la sosta per il tempo necessario. Le ragioni possono essere differenti. Molto semplicemente il parchimetro può essere guasto. Oppure spento o danneggiato per via di atti vandalici. Di conseguenza la multa auto con parchimetro rotto può materializzarsi nel caso in cui il guidatore non trova il modo di acquistare il ticket. Ecco allora che ci domandiamo se la sanzione sia valida in quanto il conducente avrebbe tutte le intenzioni per regolarizzare la propria posizione.

MULTA AUTO: È VALIDA SE IL PARCHIMETRO NON FUNZIONA?

Per ridurre la possibilità di comminare una multa auto con parchimetro rotto, i dispositivi più moderni offrono la possibilità di effettuare transazioni attraverso smartphone. Quasi sempre sono collegati ad app dedicate oppure richiedono la registrazione su piattaforme specializzate. Basta quindi caricare il proprio portafoglio elettronico con una ricarica minima effettuata tramite carta di credito. Nel caso in cui il pagamento sia avvenuto in modalità digitale, senza la produzione di un ticket cartaceo, i vigili urbani in servizio possono verificare la conformità del parcheggio mediante l’utilizzo di terminali mobile. Ma se il parchimetro è rotto o non funzionante nasce il dubbio: la multa auto è valida? La risposta è affermativa, ma con alcune particolarità che esaminiamo nel paragrafo successivo. Di base, l’automobilista non può giustificare l’infrazione appellandosi al guasto del dispositivo elettronico. A meno che non dimostri l’inesistenza di altri parchimetri funzionanti nelle vicinanze. In alternativa, può essere considerato come argomento di difesa l’impossibilità di acquistare il tagliando orario in una ricevitoria o di effettuare il pagamento tramite altri mezzi. Come ad esempio l’utilizzo dello smartphone. Solitamente queste alternative sono accessibili all’automobilista che non può esimersi dall’adempimento delle norme di sosta solo perché uno dei metodi di pagamento è inutilizzabile. In ogni caso, il guidatore conserva la facoltà di contestare la sanzione davanti al prefetto o al giudice di pace.

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MULTA AUTO CON PARCHIMETRO ROTTO, QUANDO NON È VALIDA

Esistono criteri oggettivi su cui basarsi per contestare una multa auto con parchimetro rotto. La prima, come abbiamo accennato, è tenere conto della presenza di altri parchimetri nelle vicinanze e la disponibilità di ricevitorie. Nonostante la legge non imponga criteri specifici riguardo alle distanze, è sensato garantire che i mezzi di pagamento siano facilmente accessibili a piedi per evitare richieste irragionevoli di spostamento dell’auto o di raggiungimento di altri parchimetri. Facendo così rischiare di perdere il posto occupato. Se i parchimetri nelle vicinanze non sono disponibili o non sono in funzione, l’automobilista può fare affidamento sulle ricevitorie, a condizione che anch’esse siano facilmente accessibili a piedi, aperte e in grado di consentire il pagamento. Solo in queste circostanze può effettivamente invocare una causa di forza maggiore che impedisce il pagamento della sosta. E avere possibilità di farsi riconoscere la ragione. Il tutto senza dimenticare che la possibilità di effettuare il pagamento online è soggetta a circostanze imprevedibili come la disponibilità di un cellulare con connessione internet o un conto corrente con credito sufficiente.

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COME COMPORTARSI NEL CASO DI MULTA AUTO CON PARCHIMETRO ROTTO

Nel caso di giustificazioni valide per il mancato pagamento del ticket per la sosta nelle strisce blu, è bene sapere come comportarsi. In particolare l’automobilista dovrebbe documentare accuratamente l’impossibilità di effettuare il pagamento, utilizzando fotografie o procurandosi prove testimoniali. Può contattare la società di gestione indicata sul parchimetro per segnalare il malfunzionamento e successivamente informare anche la polizia locale. Questo non solo mette al riparo da possibili sanzioni, ma contribuisce anche a segnalare e risolvere il guasto, migliorando il servizio. Nel caso in cui non l’abbia fatto, indipendentemente dal motivo, e riceve una multa, l’unica azione utile è contestare la contravvenzione. La strada è duplice: presentare ricorso al prefetto entro 60 giorni o al giudice di pace entro 30 giorni, a condizione che possa dimostrare l’impossibilità di effettuare il pagamento oltre la ragionevolezza.

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