Monopattini e bici elettriche stanno rivoluzionando la mobilità di molte città: ecco cosa pensano i pedoni in un sondaggio dell’ADAC
L’uso dei monopattini elettrici, sia in sharing sia privati, è così diffuso che in alcune città la convivenza tra pedoni e utenti delle micro mobilità elettrica potrebbe essere in pericolo. Di questo si è interessato l’Automobile Club Tedesco che ha sondato l’opinione dei pedoni in 200 città. Ecco quali sono le risposte.
L’INDAGINE ADAC SUI PEDONI E I MONOPATTINI IN CITTA’
Monopattini e bici elettriche in città non sarebbero un problema se tutto funzionasse nel rispetto della comune condivisione degli spazi. Non è così, perlomeno secondo i dati del sondaggio dell’ADAC “Quanto ti senti sicuro quando cammini per la tua città?”. L’indagine ha coinvolto oltre 3.200 pedoni di età pari o superiore a 18 anni intervistati dal 4 al 28 agosto 2021 tramite un questionario online sulla percezione della sicurezza e i fattori di disturbo comuni nella loro città. Solo la metà dei partecipanti ha risposto di sentirsi realmente sicuro. In media invece il 48% ha paura di monopattini e bici elettriche. Un timore non biasimabile, a Bari ad esempio sono scattati i primi controlli dei mezzi truccati. Ciò non significa che introdurre l’obbligo del casco e dell’assicurazione possa migliorare le cose.
I MAGGIORI RISCHI PER I PEDONI IN CITTA’
Tra i problemi maggiori che creano ansia e insoddisfazione nei pedoni, subito dopo la micromobilità elettrica, ci sono i ciclisti 45%, seguiti dai conducenti di veicoli (30%) e da altri pedoni (24%). Secondo i rilevamenti dell’ADAC quasi due terzi degli intervistati si sente disturbato dai ciclisti che sorpassano troppo vicini e dai conducenti di veicoli che non prestano attenzione ai pedoni quando svoltano. Poi ci sono:
– 62% di pedoni è infastidito dai ciclisti non autorizzati a pedalare sul marciapiede;
– 60% è in disaccordo con i ciclisti che suonano il campanello troppo tardi e gli automobilisti che parcheggiano agli incroci;
– 53% disprezza gli e-scooter e le biciclette parcheggiate sul marciapiede;
– 48% critica i percorsi utilizzati contemporaneamente da pedoni e ciclisti;
– 45% è infastidito da incroci poco visibili e marciapiedi mancanti o sconnessi;
– 44% crede che i semafori abbiano la luce verde troppo breve e le isole pedonali nell’attraversare sono difficoltose da usare;
PEDONI CON RIDOTTA MOBILITA’: COSA NON FUNZIONA
Il sondaggio ha intervistato anche i pedoni con ridotta mobilità, che incontrano maggiori difficoltà a spostarsi quando l’infrastruttura non è adeguata e gli altri utenti creano barriere con molta leggerezza. Nel 60% dei casi le cattive condizioni dei marciapiedi sono motivo di insoddisfazione (lo pensa il 44% dei pedoni che non hanno limitazioni). A seguire poi sono inadeguati:
– Le fasi verdi ai semafori troppo brevi (63%);
– I marciapiedi troppo stretti (59%);
– La riduzione dei cordoli (56%).
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