Manutenzione delle strade in calo: nel 2025 sotto di 10 Mt di asfalto

Manutenzione delle strade in calo: nel 2025 sotto di 10 Mt di asfalto

La manutenzione stradale in Italia è in una fase stagnante, nel 2025 sebbene in aumento rispetto, la produzione di asfalto non raggiungerà i target

 

La manutenzione stradale in Italia è in una fase stagnante, nel 2025 sebbene in aumento rispetto, la produzione di asfalto non raggiungerà i target

18 Giugno 2025 - 14:24

Il 2024 ha segnato un anno di stagnazione per la produzione di asfalto, principale indicatore della salute delle infrastrutture stradali in Italia. Rispetto al 2023, infatti, non si è registrato un miglioramento significativo nella quantità di conglomerato bituminoso prodotto e utilizzato per la manutenzione delle strade. Inizialmente, il settore ha mostrato segni positivi, ma nel secondo semestre dell’anno la tendenza è stata di un calo costante, con una riduzione significativa degli interventi da parte di comuni e città metropolitane. Questo scenario – elaborato da SITEB, Associazione Strade Italiane e Bitumi, rischia di riproporre un quadro simile a quello precedente alla pandemia, con evidenti ricadute sulla sicurezza e la qualità delle strade.

I NUMERI DELLA PRODUZIONE DI ASFALTO 2024

Nel 2024, la produzione di asfalto in Italia si è fermata a circa 34,3 milioni di tonnellate, mantenendo gli stessi valori dell’anno precedente. La somma della produzione e posa in opera ha raggiunto un valore di 3.600 milioni di euro. Nonostante la stagnazione, il settore ha visto mantenersi invariato il numero di occupati, circa 38.000 lavoratori, e il numero di impianti attivi sul territorio nazionale. Questi dati evidenziano un contesto in cui, pur essendo stabile l’attività produttiva, la capacità di investimento e il numero di interventi stradali non sono sufficienti a garantire una rete sicura e ben mantenuta.

LA RETE STRADALE ITALIANA E LE CRITICITÀ LOCALI

L’Italia vanta una rete stradale complessa e vasta, composta da quasi 837.000 chilometri di strade. Tuttavia, solo una piccola parte di essa, circa 7.000 km, è gestita dalle arterie autostradali, ben manutenute e costantemente controllate. Un’altra porzione significativa, 32.000 km, è di competenza dell’ANAS, ma il restante 70% del totale, ovvero oltre 700.000 km di strade, è amministrato da province e comuni, spesso con risorse limitate, in particolare nelle zone rurali e nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Queste aree, purtroppo, sono quelle che affrontano le maggiori difficoltà in termini di manutenzione e sicurezza, con un conseguente aumento delle criticità per i cittadini.

SERVE UNA PIANIFICAZIONE EFFICACE DELLA MANUTENZIONE STRADALE

Nel 2025, la situazione non sembra migliorare, anzi. I dati del primo trimestre suggeriscono che si potrebbe ritornare ai livelli di produzione e manutenzione stradale pre-COVID, un periodo caratterizzato da interventi insufficienti e da un rallentamento generale della cura delle infrastrutture. La produzione di asfalto, infatti, potrebbe non superare i 30 milioni di tonnellate, ben lontano dalle necessità di almeno 40 milioni annui per mantenere in salute e sicurezza la rete stradale nazionale.

La difficoltà della situazione attuale non riguarda solo la scarsità di risorse economiche, ma anche la mancanza di una pianificazione più strategica e puntuale degli interventi di manutenzione. Alessandro Pesaresi, Presidente di SITEB ha sottolineato che “serve oggi una pianificazione più puntuale e attenta dei lavori stradali per evitare di condannare le imprese del settore, già messe in difficoltà dalle recenti normative di difficile applicazione sull’end of waste dei rifiuti da costruzione e demolizione e dai criteri ambientali minimi (CAM), a lavorare in costante emergenza”.

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