Limite di 30 km/h a Bologna: il MIT boccia la Città 30

Limite di 30 km/h a Bologna: il MIT boccia la Città 30

Per ora, la novità del limite di 30 km/h a Bologna produce solo guai a livello di circolazione: caos e tempi di percorrenza più lunghi. Anche il MIT è contrario

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19 Gennaio 2024 - 14:00

Che dal 16 gennaio 2024 ci sia il limite di 30 km/h a Bologna, quasi in tutta la città, è cosa nota come abbiamo anticipato in questo articolo. Si tratta di un bel salto verso il basso rispetto ai 50 km/h pre-esistenti. Altrettanto conosciuto che in diverse zone 30 le pattuglie della Polizia locale eseguano controlli istantanei con velox speciali, i telelaser. Ma quali le ripercussioni sul traffico? Le sensazioni personali non contano granché: nei social, molti bolognesi e chi circola nel capoluogo felsineo sono disperati. Perché viaggiano a ritmo lumaca, con macchine e mezzi pubblici paralizzati. Una statistica più scientifica arriva da Uiltrasporti, che parla addirittura di ritardi medi di 23 minuti per i bus. Con problemi a catena, perché le persone alla fermata hanno bisogno di sapere quando passa il mezzo pubblico. Senza considerare tutti gli appuntamenti di lavoro, per esami medici o altro. Qualche dubbio anche sulla compatibilità dei 30 all’ora con la conformazione stradale urbana, che consente di procedere più celermente. E intanto il MIT, Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, boccia sonoramente il progetto Bologna Città 30.

LIMITE DI 30 KM/H A BOLOGNA: L’OBIETTIVO DEL COMUNE

L’amministrazione di Bologna sostiene che coi 30 all’ora si circolerà in auto senza sostanziali variazioni ai tempi di spostamento, con meno stress grazie a una guida a velocità più costante e un traffico più fluido. A dire il vero, per adesso sta accadendo il contrario. Evidentemente non basta che solo alcune strade, di scorrimento, rimangano a 50 chilometri orari: quelle con particolari caratteristiche (come l’elevato numero di corsie o la presenza dello spartitraffico al centro), funzioni speciali (per lo più di solo transito dei veicoli a motore), e infrastrutture separate per gli utenti più vulnerabili.

Il Comune dice pure che si arriverà alla fermata per prendere l’autobus o scendere e raggiungere la destinazione usando i mezzi senza sostanziali variazioni di tempo. No, per adesso ci sono ritardi fortissimi. In quanto allo smog, l’ente locale sostiene che andando a 30 all’ora in città, grazie a una velocità più costante al posto di accelerate e frenate continue, si consuma e inquina di meno: in realtà, è tutto da dimostrare con prove scientifiche inoppugnabili in contesti complicati come i centri urbani italiani. Cautela a fare paragoni con metropoli sviluppatesi negli anni in modo più ordinato e organico sotto il profilo dell’urbanistica stradale.

Limite di 30 km/h a Bologna

IN BICI O A PIEDI, CON LE AUTO A 30 KM/H A BOLOGNA E’ MEGLIO?

Il Comune evidenzia come con strade più tranquille e più spazio da dedicare a nuove infrastrutture per la cosiddetta mobilità attiva, diventa più naturale spostarsi a piedi e in bici. Anche questo è da vedere: col traffico infernale delle scorse ore, guidatori e utenti stressati, bisogna capire se pedoni, ciclisti e monopattinisti ne traggano giovamento.

RETROMARCIA DEL SINDACO DI BOLOGNA SUL LIMITE DI 30 KM/H

Attenzione all’uscita recente del sindaco di Bologna, Matteo Lepore: se ci saranno delle strade che ai 30 non funzioneranno, piuttosto che fare un referendum “siamo pronti ad ascoltare le segnalazioni dei cittadini“. Insomma, c’è già un’improvvisa retromarcia. Anche perché il rischio di perdere consenso elettorale è elevatissimo, sia da parte di chi va in auto sia dagli utenti dei mezzi pubblici sia perfino da pedoni, ciclisti e monopattinisti. Nei social, la città è in fermento per questa novità che blocca tutto e tutti per strada. E non va dimenticato che un altro target dell’amministrazione è quello di creare, coi 30 all’ora, un ambiente favorevole alle attività commerciali locali e di prossimità: la città diventerebbe più viva e attraente perché chiunque si può sentire più sicuro e a proprio agio durante gli spostamenti a piedi. Bisognerà vedere se gli incassi di negozi e bar scenderanno: in quel caso, si faranno sentire pure gli esercenti contro il primo cittadino.

BOLOGNA A 30 KM/H: PER IL MIT SCELTA “NON RAGIONEVOLE”

Registriamo infine la presa di posizione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (cioè di Matteo Salvini), che anche per questioni puramente politiche, dato che Bologna è governata da una giunta di centro-sinistra, boccia senza appello il progetto Città 30 nel capoluogo felsineo. “Non appare una scelta ragionevole“, si legge nella nota del MIT, “perché i problemi per i cittadini (in particolare per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale. Siamo pertanto pronti ad avviare un confronto immediato con l’amministrazione bolognese per verificare soluzioni alternative e prevenire forzature e fughe in avanti che poi rischiano di essere smentite anche dai giudici, come già successo a Milano a proposito dell’obbligo per i mezzi pesanti dei dispositivi per l’angolo cieco“.

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