
Incentivi auto 2024: sconti sostanziosi con la rottamazione di veicoli inquinanti, ma i disservizi del nuovo RVFU potrebbero causare problemi
Gli incentivi auto 2024 consentono sconti sostanziosi soprattutto in caso di contestuale rottamazione di un veicolo inquinante (più vecchio è il veicolo, più alto è lo sconto), tuttavia un disservizio rischia di vanificare questo beneficio. Lo denuncia l’ADA, Associazione nazionale demolitori autoveicoli, che mette nel mirino il nuovo RVFU, il Registro dei Veicoli Fuori Uso introdotto nel 2022 e diventato obbligatorio dal 7 giugno scorso, il cui malfunzionamento potrebbe creare grossi problemi ai consumatori che hanno prenotato l’Ecobonus statale con la rottamazione.
INCENTIVI AUTO MESSI A RISCHIO DAI DISSERVIZI DEL NUOVO RVFU
In relazione al nuovo RVFU, spiega l’ADA, gli autodemolitori non sono contrari, anzi lo ritengono uno strumento utile. Il problema è che, attualmente, il sistema non funziona bene. Già a gennaio, l’associazione aveva segnalato delle criticità e richiesto un rinvio, che non è stato concesso. Così, il 7 giugno è stato il giorno di partenza per tutti, su una piattaforma che presto si è rilevata instabile: “Nei primi dieci giorni sembrava che il sistema funzionasse, ma dal 20 giugno i conflitti interni si sono moltiplicati. Ogni intervento per modificare qualcosa ne bloccava un’altra. Inoltre, i frequenti disallineamenti tra i dati della Motorizzazione e quelli del PRA costringono gli operatori (ai quali spetta anche il compito di radiare materialmente i veicoli dall’Archivio nazionale della Motorizzazione civile e dal Pubblico Registro Automobilistico, ndr) a inoltrare ticket di segnalazione, fermando le pratiche per diversi giorni“.
Come detto, le difficoltà procedurali e i continui inceppamenti tecnologici, oltre a rallentare il lavoro degli operatori e ad aumentare i costi, rischiano di compromettere gli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Ricordiamo infatti che se la radiazione non avviene nei tempi previsti, ossia 30 giorni dalla consegna dell’auto, i cittadini possono perdere il contributo governativo.
REGISTRO VEICOLI FUORI USO: TUTTI I MALFUNZIONAMENTI DENUNCIATI
Ma quali sono i disservizi al sistema telematico che al momento rendono molto difficile l’uso del RFVU? Quelli denunciati dall’ADA sono principalmente tre:
- frequenti inceppamenti dell’infrastruttura tecnologica. Il sistema funziona a singhiozzo e se si blocca durante un’operazione, tutto quello che è stato fatto fino a quel momento decade e si è costretti a ricominciare da capo;
- mancato rilascio del certificato di rottamazione in formato digitale, cosa che succede nella maggior parte dei casi ai concessionari, ma anche ai demolitori. Per ovviare a ciò, gli operatori compilano a mano il certificato, ne fanno la scansione e lo allegano alla pratica online, corredato da un’autocertificazione per giustificare il ricorso a carta e penna, con evidente perdita di tempo;
- mancato riconoscimento degli allegati da parte della piattaforma, senza i quali non si può procedere alla radiazione.
PERICOLO CAUSE LEGALI
Per l’ADA, se il sistema non andrà presto a regime, e questo significa almeno 10 ore al giorno di funzionamento continuativo e risoluzione dei ticket entro i due giorni successivi alla richiesta, lo stock di veicoli da inserire è destinato ad aumentare e di conseguenza non sarà possibile rispettare i tempi per la radiazione dei veicoli stessi. La preoccupazione degli autodemolitori è che se la radiazione dell’auto non avviene nei tempi previsti i cittadini possono perdere gli incentivi statali col rischio che decidano di rivalersi sugli stessi demolitori per il danno subito.