
Verso la guida autonoma: arrivano i test su pedoni reali nell'ambito di un progetto europeo, ecco come si sono svolti e quali risultati hanno dato
Il futuro è nella guida autonoma, ci sono pochi dubbi. Ma i pedoni come la pensano? Sono pronti a convivere con automobili che circolano senza l’intervento umano? Una prima risposta sembra averla data l’analisi della Immersive Arena del Workpackage 4 del progetto PasCAL, una serie di attività sperimentali dedicate a valutare accettazione e comportamento dei pedoni di fronte ai veicoli connessi e autonomi. Ebbene, la ricerca ha dimostrato che molti pedoni non si fidano troppo della guida autonoma, temendo che possa diminuire la sicurezza degli utenti deboli della strada.
UN PROGETTO EUROPEO SUI VEICOLI CONNESSI E AUTONOMI (CAV)
Più dettagliatamente, PAsCAL è un progetto europeo volto a sviluppare una mappa multidimensionale dell’accettazione da parte del pubblico dei livelli superiori di veicoli connessi e autonomi (CAV), evidenziando eventuali criticità in materia, in particolare indagando le nuove esigenze di ‘autista’ considerando diverse modalità e servizi di mobilità. L’obiettivo di PAsCAL è infatti quello di creare un insieme di linee guida e raccomandazioni, che ha chiamato ‘Guide2Autonomy’, per accelerare l’evoluzione user-friendly di veicoli e sistemi di trasporto automatizzati e connessi.
GUIDA AUTONOMA: IL TEST SUI PEDONI
Nel caso specifico i test sui pedoni reali alle prese con veicoli autonomi si sono svolti all’interno di un’arena dotata di 12 maxi-schermi verticali da 75″ (display-wall a 360°, 2 metri di altezza, 3,6 di diametro e una risoluzione di 13.400 x 1.920 pixel) alla presenza di più persone, mentre delle telecamere hanno registrato gli esperimenti per adattare le simulazioni alle reazioni e ai comportamenti dei partecipanti. Qui un video esplicativo:
GUIDA AUTONOMA E TEST SU PEDONI REALI, COME SI È SVOLTO
Sono stati utilizzati due metodi per definire lo scenario dell’esperimento:
– selezione delle diverse eHMI (The external human-machine interface, ossia l’interfaccia tra la macchina autonoma e l’uomo) proposte dai costruttori o dalla letteratura scientifica, con particolare attenzione alle eHMI visive;
– organizzazione di due focus group per raccogliere le abitudini dei pedoni. I focus group sono andati in scena due volte, per un totale di 14 partecipanti.
Per il primo focus group si è utilizzato il metodo ‘Proposition Value Canvas’, uno strumento che aiuta a individuare i reali bisogni dei pedoni quando attraversano una strada, per metterli poi in relazione alla proposta di valore, che, in questo caso, corrisponde ai veicoli autonomi e connessi. Il secondo focus group si è concentrato invece sulle interazioni tra CAV e pedoni durante un attraversamento stradale. Ai partecipanti è stato chiesto, poi, di esprimere un’opinione in merito a rischi e benefici dell’introduzione della guida autonoma, e di indicare cosa potrebbe aiutarli a vedere i CAV come veicoli affidabili.
Ebbene, il risultato finale è che per il momento nei pedoni sembra prevalere una sensazione di paura e scetticismo nei confronti dei veicoli autonomi. Non si fidano ancora al 100% di un’auto che va ‘da sola’ ma sono pronti ovviamente a cambiare idea di fronte a nuove evidenze tecnologiche. Vedremo cosa ci riserverà il futuro.