Gestione mobilità aziendale: nuovi requisiti con la UNI 11977:2025

Gestione mobilità aziendale: nuovi requisiti con la UNI 11977:2025

Scopri la nuova certificazione UNI 11977:2025 sulla gestione della mobilità aziendale e i suoi impatti su ruoli professionali come il Fleet Manager e il Mobility Manager

 

Scopri la nuova certificazione UNI 11977:2025 sulla gestione della mobilità aziendale e i suoi impatti su ruoli professionali come il Fleet Manager e il Mobility Manager

3 Giugno 2025 - 19:00

Dal 10 aprile 2025 è in vigore la nuova certificazione UNI 11977:2025, in sostituzione della precedente UNI/PdR 35:2018, che definisce i requisiti per i profili professionali dedicati alla gestione della mobilità delle persone in contesti aziendali, scolastici e della Pubblica Amministrazione. Questa certificazione rappresenta un passo significativo verso la professionalizzazione di figure strategiche come il Fleet Manager, il Travel Manager, il Mobility Manager e il Chief Fleet Mobility and Travel Officer (Chief FMT Officer), in linea con le esigenze di sostenibilità, digitalizzazione e transizione ecologica.

RUOLI E COMPETENZE DEFINITE DALLA NUOVA CERTIFICAZIONE UNI 11977:2025

La UNI 11977:2025 definisce competenze, conoscenze, abilità, autonomia e responsabilità per ciascuno dei seguenti ruoli, basandosi sul Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF). Nello specifico:

  • il Fleet Manager si occupa della gestione delle flotte aziendali, ottimizzando risorse e rispettando la car policy;
  • il Travel Manager coordina i viaggi aziendali, garantendo efficienza, sicurezza e sostenibilità;
  • il Mobility Manager, obbligatorio per legge in aziende con oltre 100 dipendenti in città con più di 50.000 abitanti, sviluppa il Piano degli Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL):
  • infine il Chief FMT Officer integra le funzioni dei tre ruoli, progettando politiche di mobilità aziendale sostenibile.

Ma non solo: la nuova UNI individua anche le conoscenze che accomunano tutte queste figure professionali (e che sono pertanto tenute a sapere), tra cui nozioni di base di diritto (civile e penale) e di diritto del lavoro, nonché di organizzazione e gestione aziendale; tecniche di base di comunicazione, gestione delle relazioni, mediazione, negoziazione e gestione dei conflitti; nozioni di base di diritto commerciale e della contrattualistica in generale;
nozioni di base di statistica; conoscenza delle tecniche di base di raccolta dati e analisi di dati.

COSA CAMBIA CON LA NUOVA UNI 11977:2025?

L’introduzione della nuova certificazione UNI 11977:2025 è di fondamentale importanza perché colma una lacuna significativa: la mancanza di un percorso formativo strutturato e di un sistema di aggiornamento continuo per figure professionali chiave come i Fleet, Mobility e Travel Manager, oltre al nuovo Chief FMT Officer.

Questi ruoli, infatti, stanno acquisendo un’importanza crescente all’interno delle aziende. Non si limitano più alla sola gestione di budget considerevoli (legati ad esempio al valore di una flotta veicoli o alle spese di mobilità e trasferta dei dipendenti), ma sono anche cruciali nella guida della transizione aziendale verso la sostenibilità ambientale ed economica. Ad esempio un Mobility Manager è chiamato tra le altre cose a certificare la veridicità delle informazioni contenute nel Piano Spostamenti Casa Lavoro (PSCL), dati che sono poi fondamentali per lo sviluppo di piani di mobilità integrata e futuri investimenti infrastrutturali da parte di enti pubblici e aziende di trasporto.

È evidente, quindi, la necessità di una regolamentazione per queste professioni. La nuova UNI risponde a questa esigenza, fornendo un quadro che gli permetterà di operare con maggiore sicurezza e riconoscimento.

Flotta auto aziendale

COME OTTENERE LA CERTIFICAZIONE UNI 11977:2025?

È la stessa UNI 11977:2025 a stabilire le precise procedure per ottenere la certificazione, delineate nell’Appendice A. Il processo include diverse fasi:

  • valutazione del curriculum: vengono esaminati il percorso di studi, l’esperienza professionale e i corsi di formazione seguiti dal candidato;
  • esame scritto e casi studio: il candidato deve affrontare una prova scritta e dimostrare le proprie competenze attraverso l’analisi di casi pratici.
  • esame orale: l’ultima fase prevede un colloquio orale.

La certificazione di conformità dev’essere obbligatoriamente rilasciata da enti certificatori accreditati che operano in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 e che rispettano il Regolamento Europeo 765/2008 sull’Accreditamento degli organismi di valutazione della conformità nell’Unione Europea, come peraltro richiesto dal D.Lgs. 13/2013 e in linea con la Legge n. 4/2013.

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