Fusione FCA-Renault: il governo francese detta le condizioni

Fusione FCA-Renault: il governo francese detta le condizioni Il governo francese chiede a John Elkann garanzie sulla fusione FCA-Renault: la sede dovrà essere a Parigi e gli azionisti della Casa francese avranno dividendo straordinario

Fusione FCA-Renault: il governo francese detta le condizioni

Il governo francese chiede a John Elkann garanzie sulla fusione FCA-Renault: la sede dovrà essere a Parigi e gli azionisti della Casa francese avranno dividendo straordinario

3 Giugno 2019 - 02:06

Risale a lunedì scorso la proposta avanzata da FCA di una “fusione tra eguali”, un 50-50, con il gruppo Renault. Oggi la discussione entra nel vivo, con il ministro dell’Economia francese Le Maire che detta le sue condizioni per una possibile fusione dei due colossi.

LE GARANZIE RICHIESTE DAL GOVERNO FRANCESE

Lo Stato transalpino è il maggiore azionista di Renault. Detiene il 15% delle quote e proprio per questo motivo il progetto non può prescindere dall’approvazione del governo francese. Il Ministro Le Maire ha avanzato numerose richieste. La sede operativa del gruppo dovrà essere a Parigi. Il governo francese dovrà avere un posto riservato nel Cda del futuro colosso. E gli azionisti di Renault avranno un dividendo straordinario assicurato. Oltre a queste condizioni, Parigi esige quattro garanzie. Il rispetto della collaborazione Renault-Nissan. La tutela dei posti di lavoro e degli stabilimenti. Una governance equilibrata e la partecipazione del futuro gruppo al progetto europeo sulle batterie elettriche.

L’INCOGNITA NISSAN

La possibile fusione ha già messo in stato di allerta i partner nipponici della casa francese, Nissan e Mitsubishi. Il Ceo di Nissan Hiroto Saikawa ha dichiarato che il progetto, se andasse in porto, «altererebbe significativamente la struttura del nostro partner Renault. Ciò richiederebbe una revisione fondamentale della relazione esistente tra Nissan e Renault». Questo analizzando i rapporti contrattuali esistenti per proteggere gli interessi della Casa giapponese. Sempre Saikawa ha però aggiunto che la fusione rappresenterebbe una grande opportunità di crescita per entrambe le entità dell’alleanza franco-giapponese. «Credo che la potenziale aggiunta di FCA come nuovo membro dell’Alleanza potrebbe ampliare il campo di gioco per la collaborazione. Oltre a creare nuove opportunità per ulteriori sinergie».

I DUBBI DEGLI ESPERTI

Molti sono i dubbi sollevati da analisti ed esperti riguardo al progetto. C’è chi sostiene che il gruppo italo-americano trarrebbe troppi vantaggi da una fusione a queste condizioni. Per esempio, FCA avrebbe accesso al know-how acquisito da Renault nel campo delle auto elettriche. Un fiore all’occhiello del gruppo d’Oltralpe. Altri ritengono che la fusione creerebbe problemi di governance, come già è successo per Essilor-Luxottica. Altri ancora, sindacati in primis, si preoccupano per i possibili tagli al personale e chiusure di stabilimenti. Anche se sia Renault che FCA hanno garantito che in caso di fusione non ci saranno conseguenze per i dipendenti. Nonostante le perplessità, FCA ha già reso noto che l’offerta è “prendere o lasciare”: 50-50. A John Elkann la presidenza del futuro gruppo e Jean Dominique Senard (n°1 di Renault) come capo esecutivo. La proposta sarà discussa da Renault durante il Cda convocato per martedì prossimo.

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