
Prosegue la battaglia legale per il maxi compenso di 56 miliardi di dollari a Elon Musk: una giudice ha di nuovo bloccato tutto, ma lui su X annuncia battaglia
Elon Musk dovrà ancora penare per avere il suo maxi-compenso da 56 miliardi di euro, nonostante l’approvazione a maggioranza degli azionisti di Tesla. Una giudice del Delaware, Kathaleen McCormick, ha infatti bloccato (per la seconda volta) il super premio, ritenendolo ingiusto ed eccessivo, oltre che frutto di un procedimento viziato. Ovviamente il tycoon di origini sudafricane non l’ha presa affatto bene, commentando su X che negli affari delle società dovrebbero decidere gli azionisti e non i giudici. La questione comunque non è chiusa perché ci sarà un ricorso.
LA STORIA DEI 56 MILIARDI DI TESLA A ELON MUSK
Il pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari sotto forma di opzioni (stock-option) che, una volta esercitate, consentirebbero a Elon Musk di aumentare del 25% la sua partecipazione in Tesla, era stato approvato nel 2018 ma successivamente annullato dalla stessa giudice del Delaware, accogliendo la causa intentata da un azionista di minoranza dell’azienda, Richard Tornetta. La giudice aveva infatti riconosciuto la mancanza di trasparenza nella ratifica del maxi compenso, che aveva portato gli azionisti a votare senza conoscere tutti i dettagli dell’accordo, nonché l’indebito controllo esercitato dal patron di Tesla sugli azionisti al momento di prendere la decisione.
Tuttavia Musk non si è dato per vinto e lo scorso giugno ha riconvocato l’assemblea dei soci Tesla per sottoporre il super compenso a una seconda votazione, ottenendo l’ok con il 72% dei voti, quindi con larga maggioranza.
ELON MUSK: LA GIUDICE GLI BLOCCA ANCORA IL MAXI COMPENSO
Allora la faccenda è tornata in tribunale, dove Musk pensava di far pesare il largo sostegno ottenuto dall’assemblea, ma anche stavolta la giudice gli ha dato torto, ritenendo il pacchetto da 56 miliardi eccessivo e ingiusto per gli azionisti. La sentenza di 103 pagine della Court of Chancery del Delaware, una corte di equità che si occupa di diritto societario e rinomata negli Stati Uniti per la sua competenza, ha inoltre assegnato ai querelanti 345 milioni di dollari di rimborsi per parcelle degli avvocati che rappresentano Tornetta, che potranno scegliere se riceverli in denaro o in azioni Tesla.
Shareholders should control company votes, not judges https://t.co/zRsWGjC2hG
— Elon Musk (@elonmusk) December 3, 2024
MUSK NON SI ARRENDE: PRONTO IL RICORSO PER AVERE I 56 MILIARDI
Come anticipavamo, la storia non finisce qui perché Tesla può ancora presentare ricorso e lo farà senz’altro, come del resto ha già annunciato dal suo profilo X. “La decisione del tribunale è errata e faremo ricorso“, si legge nel messaggio, “e se questa sentenza non verrà ribaltata significa che a gestire le aziende del Delaware sono i giudici e gli avvocati dei querelanti anziché i loro legittimi proprietari, cioè gli azionisti“. Commento condiviso dallo stesso Elon Musk, che intanto ha già scatenato le sue truppe di fan fedelissimi con migliaia di post contro la giudice McCormick, definita ‘prevenuta’ nel migliore dei casi e ‘corrotta’ nei peggiori, e contro il sistema giudiziario degli Stati Uniti.
Che dire, ne vedremo delle belle, specie considerando che con il prossimo approdo alla Casa Bianca di Donald Trump, il suo mentore Musk sarà ancora più potente e in grado di incidere su molti ambiti della vita pubblica negli USA.